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di Silvio Rossi
È curioso vedere una troupe giapponese girare con le telecamere in un paesino di montagna con meno di trecento abitanti. A prima vista ci si potrebbe chiedere: “Cosa avranno mai da trovare in un paesino del genere per venire qui dall’altra parte del mondo?”.
Accade così che a Chiauci, piccola località a novecento metri di altitudine, nel centro dell’appennino molisano, da alcuni giorni la presenza di questi curiosi ospiti dagli occhi a mandorla è diventata realtà.
Per saperne di più, dopo esserci informati con alcuni abitanti del posto, contenti nel vedere l’interesse di persone molto lontane per le loro bellezze, abbiamo parlato con la regista Yuki Koikeda, della televisione statale BS Nippon.
In un italiano discreto ci ha spiegato che la TV giapponese ha un programma che parla del nostro paese, perché nel paese del sol levante, la cultura italiana è molto apprezzata. Il programma è al suo ottavo anno, ha più di un milione di spettatori, e ha visitato finora oltre duecento borghi, prevalentemente di piccole dimensioni, con i centri storici caratteristici.
Anche i due operatori che stavano seguendo le persone del paese, per documentarne la vita, erano entusiasti dei luoghi, del sapore che certi luoghi riescono a offrire. Tutto ciò dovrebbe far riflettere quale potenziale turistico offrono non solo Roma, Firenze o Venezia.
I turisti stranieri amano vedere non solo i capolavori di Giotto o Michelangelo. L’Italia ha un tesoro diffuso in tutti gli ottomila comuni che sono sparsi nella nostra penisola. Un patrimonio di testimonianza storica, che in altre nazioni riescono a valorizzare anche quando, se riferiti ai nostri borghi medievali, non meritano tanto.
Eppure nei percorsi turistici difficilmente vengono inserite queste località, che hanno bisogno solamente di essere conosciute meglio.
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