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Questa violazione dell'articolo L 536-4 del Codice ambientale, che vieta l'immissione sul mercato prodotto costituito di organismi geneticamente modificati o contenenti tali organismi, è stato nascosto nella gerarchia del centro di ricerca INRA, su iniziativa di un agente fino al 5 novembre 2014, tre mesi dopo la vendita dell’animale da laboratorio
di Cinzia Marchegiani
Soltanto il 23 giugno 2012 viene resa pubblica l’inquietante notizia che riguarda la vendita al macello di un agnello nato nel contesto di un programma di ricerca cardiologia umana condotto da un laboratorio ed una struttura sperimentale del centro INRA (Istituto Nazionale Riicerche Agronomiche) di Jouy-en-Josas (Yvelines). L’agnello sarebbe finito nella catena alimentare nonostante fosse inserito e oggetto di uno studio sperimentale, dove è stato modificato geneticamente, il fatto risalirebbe addirittura al 5 agosto 2014, quando l’animale da laboratorio è stato trasferito il a un macello , in violazione del divieto previsto dal Codice dell’ambiente..
La violazione è stata nascosta. Questa violazione dell'articolo L 536-4 del Codice ambientale, che vieta l'immissione sul mercato prodotto costituito di organismi geneticamente modificati o contenenti tali organismi, è stato nascosto nella gerarchia del centro di ricerca su iniziativa di un agente fino al 5 novembre 2014. Dopo aver informato il competente Ministero, l'incidente è stato l'oggetto di un'indagine amministrativa interna nel mese di dicembre e sono state prese misure in fretta (la sospensione di tutte le vendite di bestiame, agente sospensione conservatorio aver nascosto l'immissione sul mercato, stop sperimentazioni e la distruzione di tutto il materiale geneticamente modificato sul sito del gruppo interessato). La relazione presentata in aprile 2015 riporta tensioni e disfunzioni all'interno della struttura dove stava l'agnello, così come i singoli comportamenti incompatibili con i compiti all'interno del servizio pubblico della ricerca.
Collaborazione con la Procura di Meaux. Nonostante le attuali procedure disciplinari, INRA ha preso le proprie responsabilità. Tenuto conto della gravità degli atti individuali di cui sopra, e ha riferito l'episodio alla Procura di Meaux 15 giugno, 2015, comunicando tutto informazioni e documenti in suo possesso.
Questo agnello apparteneva, secondo la vigente normativa, organismi geneticamente modificati nel gruppo I, "il cui rischio per la salute umana e l'ambiente è nullo o trascurabile ." L'unità di ricerca che ha pilotato il progetto scientifico goduto di una approvazione. Di fronte a questo incidente senza precedenti, l'Istituto, da parte di tutti i passaggi e le procedure coinvolte, agisce in modo trasparente in conformità con i valori che essa rappresenta per quasi 70 anni.
Alcuni progetti di ricerca richiedono lo sviluppo di protocolli sperimentali in modelli animali, nel rispetto delle normative europee e nazionali in materia di sperimentazione animale e il benessere. Benoît Malpaux, direttore del centro dell’Inra di Jouy-en-Josas, ha dichiarato che si tratta di fatti “inaccettabili, che richiedono la massima severità. Siamo un istituto di livello mondiale e non possiamo tollerare un simile comportamento”.
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