Costume e Società
EXPO: RENZI BLOCCATO IN ASCENSORE. LO SALVANO I VIGILI DEL FUOCO
Tempo di lettura 2 minuti L'inconveniente all'Expo, mentre era in compagnia del presidente del Kazakistan
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9 anni fail
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di Simonetta D'Onofrio
“Abbiamo stretto i rapporti con il Kazakistan…”, è stato il commento del premier Matteo Renzi, quando dopo un inconveniente tecnico, i vigili del fuoco lo hanno tirato fuori da un ascensore dentro Palazzo Italia, all’Expo di Milano. Non ha perso il suo senso dell’humor, nonostante la figuraccia che, inevitabilmente, il nostro paese ha mostrato agli occhi del mondo. Durante la visita all’esposizione di Nursultan Nazarbaev, presidente Kazako, che seguiva il forum bilaterale, non tutto è filato liscio. L’ascensore che stava portando i due politici al piano superiore della struttura, si è bloccato alcuni minuti, rendendo necessario l’intervento dei vigili del fuoco armati di accetta, che sono riusciti alla fine ad aprirne le porte. Un incontro che era nato con buone premesse. Sono stati stipulati contratti per centinaia di milioni, tra le aziende italiane e kazake presenti all’expo. Il presidente della repubblica asiatica ha dichiarato, durante la manifestazione: “L’Italia è il nostro primo partner, e gli italiani mangiano gli spaghetti fatti con il nostro frumento”.
Un inconveniente fastidioso, ma che fortunatamente è accaduto con un paese “amico”, che non userà quanto accaduto per schernirci. Anzi, passato il momento degli imbarazzi, Nazarbaev ha puntato decisamente sul profilo commerciale dell’incontro, promuovendo la qualità del latte di giumenta, prodotto di punta dell’agroalimentare del Kazakistan. Nell’occasione, c’è stato anche spazio per un momento di solidarietà internazionale con le vittime degli attentati terroristici di questi giorni, col premier che ha dichiarato: “Prima del business viene un altro motivo di unione e cooperazione. Italia e Kazakistan condividono un’idea di lotta al terrorismo, pace universale, ascolto e inclusione culturale. E in questo momento c’è bisogno che tutti i Paesi dell’area euro-asiatica cooperino per la pace contro il terrorismo e il fanatismo che in queste ore e in questi giorni ha fatto i danni che conosciamo, tra Tunisia, Francia e Kuwait”.
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Costume e Società
Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario
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15 Luglio 2024![](https://www.osservatoreitalia.eu/wp-content/uploads/2024/07/IMG_5243.jpeg)
Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.
Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.
L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione
Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.
Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”
L’Umanità di Francesco Tagliente
Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.
La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.
Un Esempio di Vita
La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.
Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.
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