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Esteri

UE: ACCORDO SUL COLLOCAMENTO DI 40 MILA MIGRANTI

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Tempo di lettura 3 minutiNotte di fuoco a Bruxelles, dove il Consiglio europeo ha detto si alla redistribuzione dei 40mila richiedenti asilo da Grecia e Italia verso tutti gli altri paesi Ue.

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di Matteo La Stella


Bruxelles – Notte di fuoco a Bruxelles, dove in seguito ad estenuanti trattative il Consiglio europeo ha detto sì alla ridistribuzione dei 40mila richiedenti asilo da Grecia e Italia verso tutti gli altri stati membri, aggiungendo al testo un riferimento del Consiglio europeo straordinario dello scorso 23 aprile, in cui si parlava di base volontaria.

La ridistribuzione. Entro luglio tutti i paesi dell'Unione, fatte salve Ungheria e Bulgaria che già ricevono flussi migratori consistenti dall'Est e dalla Turchia, e che in questo caso sono esentate dall'accoglienza, dovranno concordare un numero di migranti per cui aprire le porte. I paesi contrari alla redistribuzione, hanno ottenuto che nel testo non comparisse esplicitamente il termine “obbligatorio”, anche se nel testo non sarà presente, allo stesso modo, il termine “volontario”.
Oltre i 40mila richiedenti asilo che saranno distribuiti in due anni per gli stati membri, l'Ue si prepara ad accogliere altre 20mila persone dai campi profughi dei paesi terzi per il “reinsediamento”. Ad affrontare la questione, il prossimo 9 e 10 luglio ci penserà il consiglio informale dei ministri.

Dopo il consiglio. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi appare soddisfatto al termine del Consiglio europeo, teatro del via libera alla ridistribuzione dei 40mila richiedenti asilo da Italia e Grecia, verso gli altri stati membri. Il premier definisce la decisione:”Un primo passo perchè la politica dell'immigrazione sia europea”, prima di sottolineare l'abolizione dell'espressione “su base volontaria”, che alcuni paesi avrebbero voluto inserire nel testo. Matteo Renzi ha poi spiegato l'importanza del :”Principio assunto che non si tratta solo di un problema dell'Italia o della Grecia ma di tutta l'Europa: questo mi sembra un fatto positivo sapendo che c'è ancora moltissimo da fare”. “Se di fronte a un piccolo numero come 40 mila persone – ha continuato il premier italiano-non vi fosse stata solidarietà, sarebbe stata presa in giro nei confronti dell'Europa, di cui siamo stati fondatori con altri cinque paesi per la libertà, la democrazia e i valori condivisi: non può essere la patria dell'egoismo, ma della condivisione dei valori: aver raggiunto oggi questo accordo è stato importante”.

Una notte di passione per Matteo Renzi. Tutt'altro clima, invece, durante il summit, che ha visto il premier nostrano scontrarsi duramente, secondo i presenti, contro i leader europei contrari alla ripartizione dei 40mila migranti. “Se non siete d'accordo sui 40 mila non siete degni di chiamarvi Europa- avrebbe detto Renzi, stando alle testimonianze, per poi aggiungere-se questa è la vostra idea di Europa, tenetevela. O c'è solidarietà, o non fateci perdere tempo”. “Non accettiamo nessuna concessione, o fate un gesto anche simbolico oppure non preoccupatevi: l'Italia può permettersi di fare da sola”, ha continuato il presidente del Consiglio tricolore, prima di incalzare sottolineando che: “È l'Europa che non può permetterselo”. “Mi emoziono davanti all'Europa. Sono figlio di questa storia. Mi emoziono pensando che domani sarà qui Delors. Ma non accetterò mai che questa discussione sia così meschina e egoista. Abbiamo fondato l'Europa perchè avevamo ideali. Ho pianto per il muro di Berlino, ho pianto per Srebrenica. Credo in un ideale. Non accetterò mai un compromesso al ribasso” ha poi affondato Renzi, che, stando sempre alle parole dei presenti avrebbe avuto un duro scontro con la presidente lituana Grybausakaite.

Il presidente del Consiglio Ue. ”Non c'èconsenso tra gli Stati membri sulle quote obbligatorie di migranti”, aveva scritto il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, su Twitter. “Il meccanismo volontario è credibile soltanto con significativi e precisi impegni entro la fine di luglio”, aggiunge. “Non ho dubbi che ci vorrà molto tempo per costruire un nuovo consenso europeo sull'immigrazione”, osserva Tusk. “Ma prima e innanzitutto, abbiamo bisogno di contenere l'immigrazione illegale e questa dovrebbe essere la nostra priorità”.