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di A.B.
Caserta – In un’Italia in cui manca il lavoro, in un paese in cui vi è un tasso di disoccupazione elevatissimo e molti laureati sono senza lavoro, molte aziende sono costrette a chiudere perché la crisi economica e le tasse stringono la cinghia, in un paese in cui il “posto sicuro” è una garanzia che dovrebbe essere motivo di fierezza per coloro che lo posseggono e soprattutto dovrebbe essere uno stimolo per il dipendente poiché dovrebbe pensare all’accrescimento della sua posizione lavorativa all’interno del luogo in cui lavora, che succede in Italia?
I casi. Continuano a verificarsi casi di assenteismo e questa volta gli episodi si sono verificati nel Casertano e a Termini Imerese. Nel Comune di Orta di Atella, nel Casertano, su un totale di 127 dipendenti, sono 85 i dipendenti indagati per truffa aggravata, falsa prestazione o certificazione. Il gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha emesso l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria soltanto per 24 di loro. L’indagine ha avuto inizio a seguito di un controllo anti assenteismo ed è durata per un periodo nel 2013, dove furono piazzate videocamere, da li è saltato fuori un sistema di badge presso la macchinetta segnatempo poiché gruppi di dipendenti si mettevano d’accordo e vi era un soggetto che marcava i badge all’entrata e all’uscita, di tutti. Durante l’orario di lavoro non erano presenti ma assenti, presenziavano per brevi periodi.
Termini Imerese. A Termini Imerese la Polizia, in collaborazione con i carabinieri, ha denunciato ben 5 impiegati. I soggetti falsificavano la loro presenza in ufficio e utilizzavano la stessa tecnica citata poc’anzi e uno di loro aveva 5 badge appartenenti ai suoi colleghi. Le carte sono state poste sotto sequestro e i soggetti sono tutt’ora indagati.
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