Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
di Maurizio Costa
Roma
– L'infermiere di Emergency, che ha contratto l'ebola in Sierra Leone, è atterrato alle 2.50 di questa mattina a Pratica di Mare ed è stato trasportato all'ospedale Spallanzani di Roma per le cure previste. Il 37enne verrà curato con farmaci non ancora ufficiali ma che possono far guarire dal virus africano.
Durante una conferenza stampa, i medici hanno spiegato che "al momento della presa in carico il paziente era febbrile, lucido e collaborante". L'infermiere di Emergency sa affrontare il virus, essendo stato in contatto con i malati africani per lunghi mesi.
I medici hanno affermato che "il paziente ha iniziato il trattamento antivirale specifico con un farmaco non registrato, autorizzato da un'ordinanza Aifa. Abbiamo già contattato il Centro Nazionale Sangue e stiamo valutando tutte le opzioni terapeutiche, in accordo con il centro di coordinamento dell'Oms".
Il direttore dell'ospedale ha dichiarato che potrebbe essere utilizzato il plasma di un donatore già guarito dall'ebola, una cura che è stata fruttuosa in molti casi in giro per il mondo.
Luigi Arru, assessore regionale alla Salute della regione Sardegna, dove l'infermiere abitava, ha dichiarato che "il rischio di contagio è trascurabile e il personale che ha preso in carico il paziente è altamente specializzato e attrezzato. Inoltre – ha aggiunto Arru – la struttura clinica interaziendale che ha gestito l'emergenza legata all'infezione da virus Ebola contratta in Sierra Leone dall'infermiere sassarese di 37 anni ha disposto un periodo di quarantena per altre tre persone".
L'infermiere aveva avuto i primi sintomi qualche giorno fa, subito dopo il ritorno dalla Sierra Leone. La febbre altissima ha fatto salire le preoccupazioni dell'infermiere, che ha quindi raggiunto subito l'ospedale sardo più vicino.
Correlati