ROMA – Il Palazzo del Quirinale ospita, fino al prossimo 14 Luglio, nelle sale della Palazzina Gregoriana la mostra L’arte di salvare l’arte. Frammenti di storia d’Italia, curata dal prof. Francesco Buranelli.
L’esposizione è realizzata in occasione del 50° anniversario dell’istituzione del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, un reparto specializzato dell’Arma dei Carabinieri istituito il 3 maggio del 1969 per contrastare i crimini a danno al patrimonio storico artistico italiano.
Il curatore, prof. Buranelli, foto G. Nitti
Madonna di Senigallia, di Piero Della Francesca, foto mostra
Triade capitolina, foto mostra
lettera di Cristoforo Colombo, foto G. Nitti
Cratere apulo 330 a.c. ca. , foto G. Nitti, MarTa Taranto
Cinquant’anni di intensa attività investigativa e di raffinata diplomazia culturale hanno permesso al benemerito reparto di salvare e di restituire al patrimonio storico artistico del nostro Paese quasi due milioni di opere d’arte di tutti i tempi, tra reperti archeologici illecitamente trafugati dal territorio nazionale, dipinti, mobilio, vasellame, arredi liturgici strappati fraudolentemente da musei, luoghi pubblici, chiese e abitazioni. Un inestimabile patrimonio culturale vergognosamente vilipeso da ladri ignoranti e da collezionisti senza scrupoli, sradicato dal territorio e dai legittimi luoghi di provenienza per essere venduto sul mercato antiquario internazionale.
Nella mostra, inaugurata dal Presidente Mattarella, presenti il Ministro per i beni e le attività culturali,
Alberto Bonisoli, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A.
Giovanni Nistri e il Comandante del Comando Carabinieri per la Tutela del
Patrimonio Culturale, Gen. B. Fabrizio Parrulli, sono esposti alcuni dei più significativi beni culturali recuperati nell’arco
di mezzo secolo di attività investigativa, unitamente a opere restituite al
patrimonio artistico nazionale grazie all’azione di diplomazia culturale
messa in atto di concerto con il Ministero per i beni e le attività culturali.
I visitatori possono ammirare oggetti che sono stati trafugati da chiese,
musei, aree archeologiche, biblioteche e archivi, e conoscere nel contempo la
storia del loro recupero; in mostra sono esposti anche alcuni beni messi in
sicurezza nelle zone dell’Italia centrale colpite dai drammatici eventi sismici
del 2016. Personale specializzato guida i visitatori lungo il percorso
espositivo e nella consultazione della banca dati disponibile online.
Tra i capolavori presenti in mostra, un centinaio, la Madonna di
Senigallia di Piero della Francesca, il Cratere di Euphronios,
il Trapezophoros, la Triade Capitolina, Il giardiniere di
Vincent Van Gogh, Le Cabanon de Jourdan di Paul Cézanne, le
oreficerie Castellani, la Sacra Famiglia con una Santa di
Andrea Mantegna, lo splendido cratere a mascheroni apulo a
figure rosse attribuito al Pittore di Dario e databile intorno al 330 a.c., in dotazione al Museo Nazionale di Taranto
(MarTa) e restituito nel 2009 dal Museo di Cleveland.
L’ideazione e la progettazione dell’allestimento è di Michelangelo Lupo, il
catalogo della mostra è edito da De Luca Editori d’Arte.
Giorni di apertura:
– dal 5 maggio al 14 luglio 2019 nei giorni di martedì, mercoledì,
venerdì, sabato e domenica. Orario: dalle ore 10.00 alle
16.00 (ultimo ingresso ore 15.00).
Giorni di chiusura:
– lunedì e giovedì.
La mostra è chiusa anche dal 31 maggio al 2 giugno 2019.
L’accesso alla mostra
non comprende la visita al Palazzo del Quirinale ed è gratuita, previa
prenotazione obbligatoria al costo di € 1,50.
Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?
Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.
la scrittrice Antonella Prenner
Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi. Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”. Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali. Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.
Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Nei giorni 4,5 e 6 luglio si svolgerà a Tivoli la Prima Edizione del Festival della Cultura Giapponese, nell’ambito del rapporto di gemellaggio che lega Tivoli alla città giapponese di Yugawara. Questo appuntamento si inserisce nel complesso dei rapporti istituzionali che collegano le due comunità e vuole rappresentare anche un ponte tra due culture millenarie che sembrano distanti e che invece hanno molti punti di contatto. All’iniziativa hanno dato il proprio Patrocinio Gratuito i Comuni di Tivoli e di Guidonia Montecelio, L’Istituto Va-Ve, Villae Tivoli, la Fondazione Italia-Giappone, la DMO di Tivoli e Valle dell’Aniene Terre di Otium e la Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio che ha erogato anche un contributo finanziario a sostegno dell’iniziativa. Numerosi sono stati gli sponsor privati del territorio che hanno voluto supportare l’evento. Il Comitato promotore del Festival è composto dall’Associazione Tivoli Città della Cultura, Tivoli ONLUS, LUIG (Libera Università Igino Giordani) e Agenzia del Viaggiatore-CTS. Il programma allegato è ampio e denso di eventi ed è finalizzato a far conoscere alcuni aspetti della cultura giapponese con l’intento di rafforzare i rapporti anche dal punto di vista istituzionale e degli scambi commerciali. Una delegazione della Città di Yugawara sarà ospite della nostra Città negli stessi giorni in cui si svolgerà il Festival e visiterà molti luoghi e strutture sia di Tivoli sia di Guidonia Montecelio. Il Sindaco di Tivoli accoglierà la Delegazione il 4 luglio presso Palazzo San Bernardino per i saluti e lo scambio dei doni istituzionali. Particolarmente significativo ed evocativo sarà l’evento del 6 luglio, alle ore 17,00, presso le Scuderie Estensi. In quell’occasione si celebrerà il primo Raid aereo Roma-Tokyo del 1920 e si commemorerà la figura dell’Ufficiale Pilota Arturo Ferrarin che compì la trasvolata. Per l’occasione, il giorno 5 luglio alle ore 9,30, il 60° Stormo dell’Aeronautica Militare di stanza presso l’Aeroporto di Guidonia Montecelio, sorvolerà la Città di Tivoli per omaggiare la memoria del pilota italiano, la sua impresa, la Delegazione giapponese e la città di Tivoli. A Yugawara è presente uno dei più grandi biscottifici del Giappone intitolato alla città di Tivoli, così come un grande Centro Commerciale, inaugurato nel 2017, dove insiste un’ampia zona in cui è possibile trovare prodotti alimentari italiani, in particolare di Tivoli e della Valle dell’Aniene.