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Cronaca

CASO CIRO ESPOSITO: GENNY LA CAROGNA CONDANNATO A 2 ANNI E 2 MESI

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Tempo di lettura 2 minutiLa condanna è stata inflitta all’uomo in merito ai disagi provocati da esso stesso fuori e dentro lo stadio Olimpico il 3 maggio scorso

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Angelo Barraco

Roma –  Il gup Giulia Proto ha inflitto, a termine del rito abbreviato, due anni e due mesi di reclusione senza sospensione condizionale a Gennaro De Tommaso detto “Genny la carogna”, capotifoso del Napoli. La condanna è stata inflitta all’uomo in merito ai disagi provocati da esso stesso fuori e dentro lo stadio Olimpico il 3 maggio scorso, prima della finale della Coppa Italia dove l’uomo ha scavalcato la recinzione della curva dello stadio e ha opposto resistenza a pubblico ufficiale. Non è stato sanzionato invece come ingiuria la scritta “Spaziale libero” che riportava quel giorno sulla maglietta che indossava allo stadio. Il riferimento della maglietta era ad Antonino Spaziale, un ultrà di Catania in carcere per l’omicidio dell’ispettore Filippo Raciti. Inizialmente per l’uomo furono chiesti dal pm 3 anni e 6 mesi di reclusione. De Tommaso era stato tratto in arresto nel mese di settembre dalla Digos di Roma con l’accusa di aver dato ordini ai tifosi azzurri in occasione della finale. Le imamgini dell’uomo sugli spalti sono storiche come è storica la sua immagina dove è intento a discutere con il capitano del Napoli Marek Hamisk, immagini drammatiche che fecero da contorno ad una giornata drammatica in cui un tifoso napoletano, Ciro Esposito, rimase ferito nel corso di una rissa e morì. De Tommaso è stato assistito dagli avvocati Lorenzo Contucci e Giovanna Castellano ed è stato riconosciuto responsabile di resistenza a pubblico ufficiale per aver cercato di fronteggiare le forze dell’ordine e il loro codone e per aver violato le normative sugli stadi poiché si è seduto sulla cancellata. Ad un anno ed otto mesi, con pena sospesa, è stata inflitta ad altri tre ultrà napoletani che sono: Mauro Alfieri, Genny Filacchione e Salvatore Lo Presti che rispondevano di concorso di resistenza aggravata a pubblico ufficiale con De Tommaso. Un altro soggetto, Massimiliano Mantice, ha scelto invece il rito abbreviato ed è accusato di aver superato “indebitamente una recinzione, sedendosi sulla cancellata della curva Nord” prima della finale Fiorentina-Napoli.