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di Angelo Barraco
Oggi ha avuto inizio la tanto attesa udienza in Cassazione del processo Ruby che come imputato vede l’ex Cavaliere e leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. Le accuse che pendono sull’ex Cavaliere sono: Concussione e prostituzione minorile. I Giudici dovranno decidere se confermare o no la sentenza di assoluzione emanata dalla Corte d’Appello il 18 luglio scorso. In primo grado l’ex Cavaliere era stato condannato a 7 anni di reclusione. Il processo si è strutturato nel seguente modo; prima ha parlato il giudice Orlando Villoni poi è toccato al sostituto pg Eduardo Scardaccione. Per Scardaccione va annullata l’assoluzione di Berlusconi per entrambi i reati contestati e disporre un nuovo processo per stabilire la pena che dovrà scontare Berlusconi.
Franco Coppi e Filippo Minacci sono gli Avvocati che difendono Silvio Berlusconi. Questa sera si saprà l’esito della sentenza. Ricordiamo che I Giudici della Corte D’Appello di Milano nella motivazioni della sentenza che ha visto condannati l’ex agente Lele Mora a sei anni e un mese, il famoso giornalista Emilio Fede a quattro anni e dieci mesi e l’ex consigliera regionale Nicole Minetti a tre anni, scrivono: “Quello imperniato sulle serate ad Arcore e sui rapporti tra giovani donne e Silvio Berlusconi era un sistema prostitutivo, contrassegnato dalla corrispettività della dazione di denaro o altra utilità rispetto alla prestazione sessuale”, aggiungono anche che “esisteva un accordo collaudato da anni tra Mora e Fede per il quale Mora proponeva a Fede ragazze da portare alle serate di Arcore, perché potessero allietare le serate del presidente”.
I Giudici dicono: “inequivocabilmente che Karima El Mahroug aveva trovato il modo di realizzare il suo sogno di vivere nel lusso, svolgendo l’attività di prostituta o di escort”. I Giudici affermano anche che Ruby ricevette denaro per le prestazioni sessuali e poi per il silenzio: “ricevesse soldi da Berlusconi, prima in corrispettivo delle prestazioni ottenute, poi per comperare il suo silenzio”. Il Giudice continua “le prestazioni, anche quelle minori di tipo “pubblico”, che avvenivano nel bunga bunga ricevevano una ricompensa commisurata, sempre rimessa alla discrezionalità del padrone di casa” ovvero l’ex Cavaliere Berlusconi. Il Giudice parla anche di una gara tra le escort per assicurarsi il privilegio di poter passare la notte con Berlusconi: “Il corrispettivo più ingente, derivava dall’intrattenimento notturno, quando la/le prescelte potevano trascorrere la notte con il presidente, al punto da scatenare in questa prospettiva una vera e propria competizione per assicurarsi il privilegio e la ricompensa maggiorata”. Aggiungono i Giudici: “Il linguaggio, talora sboccato e disinibito, sintomatico di uno stile di vita spregiudicato e disinvolto non lascia spazio a dubbi di sorta: la partecipazione alle serate, con tutto ciò che comportava al fine di divertire e sollecitare l’eccitazione sessuale del padrone di casa, erano il “servizio” reso per conseguire denaro e altre utilità, e che solo a queste condizioni e a questo scopo veniva reso”.
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