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Cronaca

PERUGIA: POLIZIOTTO UCCIDE LA MOGLIE E POI SI SPARA

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Tempo di lettura 2 minuti I corpi sono stati trovati nel garage dell'abitazione in un bagno di sangue

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Redazione

Perugia – Un poliziotto del commissariato di Città di Castello, in provincia di Perugia, è stato trovato morto ieri sera insieme alla moglie nel garage della loro villetta a Uppiano. A scoprire i corpi senza vita è stato un socio della donna che non riusciva a contattarla. L'uomo è andato a cercarla a casa e, vedendo le luci del garage accese e il portone aperto, ha deciso di scavalcare la recinzione e avvicinarsi. Dentro c'erano i due corpi ormai senza vita in un lago di sangue. Secondo una prima ricostruzione, il marito di 41 anni, Yuri Nardi, avrebbe ucciso la moglie Laura Arcaleni per poi spararsi un colpo in testa. Sul posto è intervenuta la polizia e il medico legale insieme al pm di turno Manuela Comodi. Era una donna che voleva impegnarsi nel recupero di minori in difficoltà, Laura Arcaleni, quarantenne di Città di Castello.

La dinamica dell'omicidio – suicidio. Una tragedia avvenuta nel garage della loro abitazione a Uppiano. Dove Nardi ha sparato con il suo fucile a pompa. I motivi di quanto successo sono ancora al vaglio degli investigatori ma sembra che il matrimonio tra i due fosse in crisi. Ha atteso il rientro a casa della moglie e nel garage le ha sparato alla testa un colpo con il suo fucile a pompa, uccidendola; poi ha rivolto l'arma contro sé stesso e si è suicidato: una tragedia che si è consumata nel giro di pochi attimi in una villetta isolata di Uppiano, alla periferia di Città di Castello. Le vittime sono entrambe del posto, un agente di polizia di 41 anni e la moglie quarantenne che da qualche mese gestiva una comunità per il recupero di minori. Come prassi gli accertamenti sono ancora in corso ma la polizia che indaga non sembra avere dubbi sul fatto che si sia trattato di un omicidio-suicidio. Tra le ipotesi quella che a provocarla possa essere stata la gelosia per una relazione (la coppia non aveva figli) ormai quasi finita. A dare l'allarme il socio della donna che – è emerso dalle indagini – passando di fronte all'abitazione intorno alle 20 ha notato le luci del garage accese. Pensando a un furto, ha scavalcato la recinzione per controllare trovandosi invece di fronte i due cadaveri. L'uomo ha subito chiamato il 113 e sul posto sono intervenuti personale del commissariato di Città di Castello e della questura di Perugia. Con loro anche il magistrato di turno Manuela Comodi. L'agente lavorava ormai da anni a Città di Castello e attualmente era alle volanti. Era reduce dal turno di notte. L'uomo deteneva regolarmente il fucile a pompa di grosso calibro con il quale – ritengono gli investigatori – ha prima sparato alla moglie e poi a sé stesso. Un gesto per spiegare il quale sembra abbia lasciato un biglietto con una sorta di addio. La donna era molto conosciuta nel centro umbro. Figlia del presidente della banda musicale locale aveva fatto a lungo volontariato con la Croce rossa. Poi il nuovo progetto di aprire a Uppiano una comunità per il recupero dei minori. "Era una donna brillante e molto impegnata" ha detto all'ANSA il sindaco Luciano Bacchetta. "Ci avevo parlato da poco – ha aggiunto – proprio del bel progetto della comunità. Stava facendo veramente una bella cosa". "Quanto successo è un fatto doloroso che rattrista la polizia di Stato e la comunità di Città di Castello" le poche parole del questore Carmelo Gugliotta. "Forniremo la più ampia collaborazione alla magistratura – ha concluso – per fare chiarezza".

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

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“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

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Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



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