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Esteri

LIBIA, EGITTO CHIEDE UNA COALIZIONE PER SCONFIGGERE L'ISIS

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Tempo di lettura 2 minuti Il presidente egiziano, Abd al-Fattah al-Sisi, continua a bombardare la Libia per distruggere gli obiettivi sensibili del califfato.

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di Maurizio Costa

Parigi – L'Egitto vuole fare sul serio e, dopo la lunga serie di bombardamenti sulla Libia, intende anche creare una coalizione sotto l'egida dell'Onu per eliminare l'autoproclamato califfato di Abu Bakr al-Baghdadi dal paese confinante. “Non c'è nessun'altra scelta – ha dichiarato al-Sisi ad una radio francese -. Dobbiamo agire insieme”.

Tutto è cominciato dal video rilasciato dall'Isis sabato scorso, che immortalava 21 cristiani copti egiziani che venivano sgozzati sulle coste libiche. Dopo questa presa di posizione, il governo egiziano ha subito attaccato le postazioni dell'autoproclamato califfato in Libia, perché l'Egitto ha il diritto “di difendersi dalle offensive dell'Isis”, ha dichiarato al-Sisi.

Anche la Francia potrebbe prendere parte alla coalizione anti-Isis in Libia. È dal 2011 che non scaturiva una crisi così profonda nel territorio nord-africano. In quel periodo stava cadendo Gheddafi, leader storico della Libia, oggi rimpianto da molti cittadini, che vedevano in lui un punto di aggregazione e un uomo che “non ha mai fatto entrare i jihadisti estremisti in Libia”.

Secondo al-Sisi “quella fu una missione incompiuta. Abbiamo abbandonato i libici nelle mani dei jihadisti”. Il problema è che in Libia, adesso, oltre all'Isis, c'è una guerra civile interna che va avanti da ormai molti anni. A Tobruk c'è la sede del governo di Abdullah al-Tani, riconosciuto dalle potenze internazionali perché eletto dal popolo. A Tripoli, invece, ha sede il governo di Omar al-Hasi, che rappresenta il Congresso nazionale libico.

Intanto in Italia si accende il dibattito su un possibile intervento in Libia. Matteo Renzi dice di aspettare, mentre Berlusconi ammette che un attacco potrebbe ristabilire la pace. L'ambasciatore italiano in Libia, Giuseppe Buccino Grimaldi, ha dichiarato a “Radio Anch'io” che non bisogna drammatizzare la situazione: “Dire che Sirte o Tripoli sono in mano all'Isis è assolutamente sbagliato".

Questa notte sono continuati i raid egiziani in Libia, che hanno causato "decine di morti". A Derna la situazione sarebbe insostenibile. Secondo al-Hasi, questi bombardamenti sono "attacchi terroristici" che minano la stabilità della Libia.

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Esteri

Trump in vantaggio su Biden: ecco gli ultimi sondaggi

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Donald Trump è in vantaggio su Joe Biden nei sette principali Stati in bilico.

Lo rivela l’ultimo sondaggio del New York Times. Si tratta in particolare di Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, North Carolina, Pennsylvania e Wisconsin. Il margine più stretto è in Michigan, dove il tycoon ha il 42% delle preferenze contro il 40% del presidente, e in Pennsylvania (43% contro 40%). 

Quasi i due terzi dei democratici ritengono che Joe Biden dovrebbe ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca e consentire al partito di nominare un altro candidato. E’ quanto rileva un sondaggio di Ap-Nord Center for Public Affairs Research. 

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Cronaca

Libano, visita del Cardinale Parolin alle strutture umanitarie dell’Ordine di Malta

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Spirito di vicinanza e comunione d’intenti al centro del ciclo ravvicinato di incontri tra il Governo dell’Ordine di Malta e la Santa Sede iniziato con l’arrivo del Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin, in Libano per visitare le opere assistenziali del Sovrano Ordine di Malta, e che si è concluso il 27 giugno proprio in concomitanza con il vertice di Stato in Vaticano tra Papa Francesco e il Gran Maestro dell’Ordine, Frà John Dunlup.
 
Nel corso della visita in Libano, Parolin ha celebrato una solenne Santa Messa in memoria di San Giovanni Battista, patrono dell’Ordine di Malta, alla presenza dell’Ambasciatore dell’Ordine in Libano, Maria Emerica Cortese e di alte cariche dello Stato. Il Segretario di Stato si è successivamente recato in alcuni dei centri umanitari gestiti dall’Associazione Libanese dell’Ordine e ha partecipato ad alcune attività caritative.
 
La visita è stata fortemente voluta dal Governo del Sovrano Ordine di Malta proprio per rafforzare lo spirito di comunione e collaborazione con la Santa Sede. Promuovere il viaggio in Libano del Segretario di Stato il Cardinale Parolin, contestualmente alla visita ufficiale del Gran Maestro dal Santo Padre, testimonia l’attenzione a sostegno dei tanti progetti umanitari che l’Ordine porta avanti nel mondo.  Da oltre 70 anni, l’Ordine di Malta è in prima linea nel fornire assistenza sanitaria di base e servizi di sostegno sociale alla popolazione di tutto il Libano. Dal 2020 l’Ordine ha focalizzato il suo impegno su progetti “agro-umanitari” riconoscendo nell’agricoltura un fattore cruciale nell’affrontare le principali questioni umanitarie e in particolare, dopo la crisi economica del 2019 che ha colpito il Paese, per garantire la sicurezza alimentare, promuovere la ripresa economica e sostenere le fasce della popolazione più vulnerabili del Libano. Oggi l’azione umanitaria dell’Ordine di Malta si inserisce nel contesto di una crisi socio economica che vede l’80% della popolazione vivere in una condizione di povertà multidimensionale e in una situazione che, a causa del conflitto Israelo-Palestinese, ha gettato il Paese in uno stato di continuo allarme.
 
Alla luce delle pressanti sfide umanitarie, il programma agro-umanitario è la testimonianza dell’impegno dell’Ordine di Malta nel Paese che attraverso un’ampia rete di iniziative mira a dotare le comunità degli strumenti e delle risorse necessarie per resistere e riprendersi efficacemente dagli shock avversi. Attualmente l’Ordine di Malta gestisce sei Centri agro-umanitari in tutta la nazione e l’attuale copertura di terreni agricoli riguarda il 69,26% del territorio libanese, con l’obiettivo di arrivare al 75% entro la fine di quest’anno.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Esteri

Uk, svolta a sinistra: Starmer chiede unità

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Il leader del Partito Laburista, Keir Starmer, è diventato primo ministro e ha esortato il Paese a unirsi a un “governo di servizio”. Nel suo discorso inaugurale, Starmer ha sottolineato l’importanza di superare le divisioni politiche e sociali per affrontare le sfide che il Regno Unito deve affrontare. Ha evidenziato la necessità di collaborazione tra partiti politici, settori economici e comunità per costruire un futuro più prospero e giusto per tutti i cittadini.

Starmer ha delineato le priorità del suo governo, che includono il rafforzamento del sistema sanitario nazionale, la promozione dell’istruzione e della formazione, la lotta al cambiamento climatico, e il miglioramento delle condizioni di lavoro e dei diritti dei lavoratori. Ha anche promesso di affrontare le disuguaglianze economiche e sociali, investendo in infrastrutture e servizi pubblici essenziali.

Il nuovo primo ministro ha chiesto a tutti i cittadini di partecipare attivamente a questo progetto comune, mettendo da parte le differenze ideologiche e lavorando insieme per il bene comune. Ha concluso il suo discorso con un appello all’unità nazionale e alla solidarietà, invitando tutti a contribuire alla costruzione di un futuro migliore per il Regno Unito.

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