Connect with us

Cronaca

NAPOLI, PALAZZO SAN GIACOMO: LA SEDE COMUNALE TRA DEGRADO, FATISCENZA E SCEMPIO

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minutiIl grande maestro del blues aveva ragione nel dire che "Napule è na carta sporc e nisciun se ne importa".

Published

on

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti

di Christian Montagna
Napoli
– Lo storico monumento situato di fronte al Maschio Angioino a Napoli, nonché sede dell'amministrazione comunale e del sindaco di Napoli, versa in uno stato di degrado e fatiscenza.

Incredibile a dirsi ma un giro in incognito all'interno della struttura con una piccola fotocamera ci ha permesso di documentare le condizioni precarie. Eppure, parliamo della sede del Comune. Fortemente voluto agli inizi dell'Ottocento dal re Ferdinando I di Borbone e dal primo ministro Luigi de' Medici, il maestoso palazzo fu progettato il 18 giugno 1816 e terminato definitivamente nel 1825. Un vero e proprio pezzo di storia per la città, costruito dalle famiglie più influenti della regione che oggi viene letteralmente distrutto, poco a poco. Lo stile scelto per questa imponente struttura è quello neoclassico e sin dalla facciata esterna lo si può notare. Una volta entrati nel portale centrale, un ampio androne decorato a cassettoni dà accesso agli altri piani: al primo piano troviamo collocato il busto dell'aviere Ugo Niutta; al centro del piano il busto di Partenope e altri ancora sono situati al secondo piano negli ambienti che collegano la sala della giunta comunale a quella del sindaco. Inoltre, proprio in questo stabile sono conservate le medaglie d'oro di merito della prima guerra mondiale assegnate ad alcuni giovani combattenti napoletani.

E' proprio in questi piani in cui la storia si fonde con la tradizione che si consuma lo scempio: a partire dal disordine in cui sono riposti i faldoni con i documenti, l'incuria, la sporcizia della stanze,i pezzi di intonaco ormai crollati e altri ancora che minacciano la caduta, mensole di ogni genere abbandonate nei corridoi, grandi fori nel soffitto pericolante, lampadine prive di copertura e disorganizzazione generale tanto che servirsi degli uffici interni, per un napoletano risulta molto complicato. 

Insomma, una cartolina da visita eccezionale per chi va a visitare il Municipio. La cosa più grave è che all'interno della struttura si organizzano addirittura visite guidate, manco fosse un belvedere. Ma possibile che mai nessuno abbia pensato a risistemare questo palazzo? Per ora, purtroppo, ci tocca constatare che quello che dovrebbe essere il fiore all'occhiello della città non è altro che uno stabile da aggiungere all'immensa lista di edifici che cadono a pezzi.

Non ci resta che ammettere ancora una volta che il grande maestro del blues aveva ragione nel dire che "Napule è na carta sporc e nisciun se ne importa".