MARINO (RM) – Giulio Santarelli – già sindaco di Marino, presidente della Regione Lazio e sottosegretario di Stato – attuale presidente del Comitato apartitico per la riapertura dell’ospedale S. Giuseppe di Marino 24/24 ore – in occasione di un incontro sul tema della Sanità tenutosi sabato mattina, 30 marzo scorso, al cinema Politeama promosso dalla Proloco di Frascati, ha contestato duramente la politica sanitaria dei Castelli Romani del direttore generale della Asl Rm 6 Narciso Mostarda e del governatore Nicola Zingaretti
“Le carenze della Sanità pubblica dei Castelli Romani, – ha detto Santarelli -la prevalenza di quella privata, lo squilibrio creato dal nuovo Ospedale sulla Nettunense (fuori dal baricentro dei Castelli), il depauperamento dell’ospedale di Marino, con cinque sale operatorie, che in passato aveva 365 posti letto, la necessità di una completa ristrutturazione della Sanità dei Castelli. Ed, ancora, – ha proseguito Santarelli – analisi degli sperperi per milioni di euro dovuti ad una improvvisata programmazione delle strutture ospedaliere (piscina per riabilitazione allo Spolverini di Ariccia mai entrata in funzione a quanto è dato sapere, costo di circa 2 milioni di euro), ginecologia e radiologia dell’ospedale di Marino mai andate in funzione (costo?) e tante altre carenze determinate dalla prematura apertura del cosiddetto NOC (nonostante il ritardo di oltre due anni dalla data prevista per il 2016). Di fatto, è stato operato un potenziamento delle strutture sanitarie verso la zona pontina a discapito di quella dei Castelli Romani. In conclusione, il Nuovo Ospedale dei Castelli e Tor Vergata non sono in grado di soddisfare le normali esigenze sanitarie della zona centrale dei Castelli, Ciampino compresa che tradizionalmente gravava sull’ospedale di Marino.”