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6 anni faon
L’entrata in vigore della legge sulla concorrenza che ha garantito, nell’ambito della RC Auto, il diritto per gli utenti di potersi rivolgere ad un carrozziere di fiducia, senza essere obbligati a riparare la propria auto, presso un carrozziere fiduciario, ossia convenzionato con le compagnie di assicurazione, ha spalancato automaticamente le porte alla cosiddetta “riparazione a regola d’arte”.
I riparatori e le associazioni dei consumatori stanno lavorando affinché si arrivi a stabilire, attraverso delle linee guida, un vero e proprio regolamento che sancisca i criteri secondo cui svolgere le riparazioni.
Se ad oggi non si è ancora giunti ad una stesura definitiva delle linee guida, rinviando incontri e tavoli attraverso cui dialogare, è perché alcuni soggetti hanno preferito arroccarsi, al fine di tutelare i loro interessi e salvaguardare la loro “etichetta”, dimenticandosi che i diritti dei consumatori non sono merce di scambio utile a raccattare qualche associato in più o evitare di perdere qualche cliente.
Lo stesso Vice Ministro allo Sviluppo Economico On. Dario Galli ha invitato più volte tali soggetti ad agire in maniera trasparente a tutela dei consumatori, e a difesa della libera concorrenza tra gli operatori, abbandonando la logica dell’oligopolio.
Sembra che ad operare con riluttanza su questo importante diritto degli utenti-consumatori siano l’ANIA, che mira esclusivamente a tutelare gli interessi delle compagnie di assicurazioni da essa rappresentate; e CONFARTIGIANATO che come associazione che tutela gli interessi di molti artigiani carrozzieri in Italia, dovrebbe schierarsi apertamente a favore, senza alcun tipo di tentennamento o ritrosia.
A spingere in maniera trasparente sulla introduzione di un regolamento che stabilisca i criteri su cui si basi una “riparazione a regola d’arte”, rispetto ad una cosiddetta “riparazione alla buona” (il cui fine è quello di risparmiare denaro in termini di risarcimento sulla manodopera e sui pezzi di ricambio), sono ASSOUTENTI e FEDERCARROZZIERI che non solo mirano a tutelare l’utente ai fini della sicurezza stradale, ma la stessa categoria che rischia di vedere sminuita la professionalità con cui svolge il suo lavoro, col triste epilogo di cedere al ricatto delle multinazionali al punto da operare come terzista e non più come libero professionista; ma non bisogna dimenticare il ruolo anch’esso fondamentale e terzo dei periti che sono stati ridotti a semplici “paparazzi dei danni”, ed a meri esecutori del volere delle compagnie nello stabilire le somme da destinare ai risarcimenti.
Una volta stabiliti i criteri atti a definire le riparazioni a regola d’arte, si potrà fare un ulteriore passo avanti a favore dei diritti degli assicurati, introducendo finalmente la “revisione della carrozzeria” e il “bonus riparativo”. Tali proposte sono state avanzate da Fabio Bergamo (impegnato in proprio da molti anni sul problema della sicurezza stradale) a Federcarrozzieri che è uscita già vittoriosa, nello scontro con le compagnie di assicurazioni, col DDL Concorrenza.
In base alla sua proposta, la revisione della carrozzeria può essere di due tipi: standard e completa.
La revisione standard si effettua ogni volta che il veicolo viene riparato a seguito di un sinistro, ed è inclusa nel costo delle riparazioni sia in caso di ragione, sia in caso di torto. Qui il ruolo del perito risulta fondamentale perché è lui a controllare e a confermare che il carrozziere abbia svolto il suo lavoro correttamente.
La revisione completa è destinata al conducente virtuoso che periodicamente si recherà dal carrozziere di fiducia, per far revisionare la carrozzeria della sua autovettura ai fini della sicurezza stradale, beneficiando, altresì, del bonus riparativo che ha maturato, non causando sinistri nel corso dell’ultimo seennio.
Il bonus riparativo prevede che una percentuale del premio assicurativo, pagato nei 6 anni precedenti, venga destinata, come da contratto, alle piccole riparazioni della carrozzeria.
Anche in questo caso il ruolo del perito è insopprimibile: una volta che il carrozziere ha appurato che l’automobile è sicura nella sua struttura (telaio, carrozzeria, sistemi di sicurezza, ecc..), sarà il perito a decidere quali interventi possono rientrare nel bonus, evitando che tale beneficio si trasformi in una operazione speculativa a danno delle compagnie di assicurazione.
Dunque, con le riparazioni a regola d’arte e la revisione della carrozzeria accompagnata dal bonus riparativo non solo ci guadagnerà la filiera delle riparazioni, limitando il business di quelle “facili”, ma si migliorerà la sicurezza e la educazione stradale dei giovani come dei conducenti con più anni di guida alle spalle. Tale proposta, nei suoi dettagli, sarà presentata da Fabio Bergamo nei convegni che FEDERCARROZZIERI organizzerà appena le “Linee guida sulle riparazioni a regola d’arte” saranno definite.