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Cronaca

ANCONA: TUTTI GLI EVENTI DELLA GIORNATA DELLA MEMORIA

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Tempo di lettura 2 minuti Nel corso della serata sarà messo in scena il melologo Sopravvissuti, liberamente tratto da I cannibali di George Tabori

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di Giuseppa Guglielmino

Nel pomeriggio dalle 18.00, ci si sposterà al Teatro delle Muse, al Ridotto, per un incontro con Giorgio Pressburger – noto scrittore nonché regista ed autore teatrale e televisivo – e Laura Forti, autrice teatrale, che presenteranno la figura e l’opera di George Tabori, uno dei massimi scrittori ungheresi del Novecento, autore del dramma “I Cannibali”, su cui si basa il melologo Sopravvissuti. Moderatore dell'incontro Guido Barbieri – direttore artistico Amici della Musica.

Alle 20,30 nella Sala grande del Teatro delle Muse inizierà la diretta radiofonica condotta da Marino Sinibaldi. L’ingresso in sala sarà consentito fino alle 20,15. Radio 3 dedica ogni anno una trasmissione al Giorno della Memoria da una città diversa: quest’anno la scelta è caduta su Ancona Ospiti sul palco del Teatro Gilberto Salmoni, ingegnere e psicologo, deportato nel lager di Buchenwald all’età di sedici anni; gli storici Ercole Sori e Luca Andreoni, che hanno studiato in modo specifico la presenza ebraica nelle Marche, lo scrittore e drammaturgo Giorgio Pressburger, Franca Foà Ascoli in rappresentanza della Comunità ebraica di Ancona, Manuela Dviri, giornalista e scrittrice e Vittorio Salmoni, entrambi questi ultimi eredi di storie familiari legate alla Shoah e alla Lotta di Liberazione.

Nel corso della serata sarà messo in scena il melologo Sopravvissuti, liberamente tratto da I cannibali di George Tabori. Il lavoro nasce da un’idea del fisarmonicista Germano Scurti, con musiche originali, commissionate per l’occasione, del compositore Claudio Rastelli e sulla revisione e adattamento del testo di Tabori, di Guido Barbieri. Interpreti: Elio De Capitani, Simone Maretti, Germano Scurti, AdM Ensemble di Modena. Biglietto gratuito da ritirare presso la biglietteria del Teatro delle Muse dal 22 gennaio.

Mercoledì 28 gennaio alle 17.30, nello Spazio Incontri della Biblioteca Comunale Benincasa (ingresso da Piazza del Plebiscito) presentazione dell'i niziativa “Tre ragazzi ebrei in fuga. Le storie di Luciano Terni, Gemma Sestilli Albertini, Ruth Lea Wartsky Pantanetti”. Maria Grazia Salonna illustrerà la vita e i diari di questi tre giovani ebrei costretti alla fuga dalla persecuzione nazista e fascista, che rievocano nelle loro testimonianze i pensieri e le scelte in quel tragico momento che dovettero affrontare, a causa degli eventi.
Luciano Terni, in seguito trasferitosi ad Ancona, nasce nel 1923 a Senigallia, dove il padre ha fondato una importante ditta per l'importazione del caffè, orzo coloniale e droghe. Durante la persecuzione razziale è costretto ad abbandonare la sua città per rifugiarsi in campagna, aiutato dallo zio materno. Muore ad Ancona nel 2011.
Gemma (Mimmi) Sestilli nasce ad Ancona nel 1926 da un’agiata famiglia di commercianti: il padre Rolando è cattolico, la madre Sarah, ebrea. Vive un’infanzia e un’adolescenza felici, fino all'estate del '43, quando nell'ottobre la famiglia fugge, trovando un rifugio definitivo a Fermo, un’oasi di tranquillità per un tacito patto di convivenza tra le parti, grazie all’interessamento del capo partigiano locale. Finita la guerra farà ritorno ad Ancona, dove muore nel 1996.
Ruth Lea Wartsky è invece una ebrea polacca, originaria di Danzica. La famiglia arriva in Italia per fuggire dai nazisti, ma il padre di Ruth viene internato, prima ad Urbisaglia e poi a San Ginesio. Ruth si unirà al gruppo partigiano operante sui Sibillini, al comando di Augusto Pantanetti, che sposerà al termine del conflitto. Muore nel 2006. L'Associazione Leggio leggerà alcuni brani tratti dalle memorie dei tre giovani, mentre Giannina Guazzaroni interpreterà al violino brani della tradizione ebraica. Si ricorda che in Biblioteca è a disposizione una bibliografia di libri e film sul tema.

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

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“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

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Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



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