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Guidonia, Barbet ancora non fa votare la pace fiscale in Consiglio: interviene tutta l’opposizione

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La pace fiscale non si può applicare senza il consenso del Consiglio da votare entro il 1° Aprile. L’Ammistrazione grillina non esterna nessun elemento alla faccia della trasparenza. La pace fiscale è un progetto ampio e articolato che prevede quattro diverse opzioni di chiusura dei debiti e delle cartelle dei cittadini in ritardo:

1- Saldo e stralcio delle cartelle per i contribuenti con ISEE fino a 20.000 euro. In pratica con reddito ISEE fino a 8500 euro si pagherà solo il 16% delle somme dovute, ISEE fino a 12.500 euro il 20%, ISEE a 20.000 euro il 35%.

2- Rottamazione ter delle cartelle al netto di sanzioni ed interessi di mora con pagamento dilazionato a 5 anni.

3- Stralcio totale mini-cartelle fino a 1.000 euro.

4- Definizione agevolata delle liti tributarie pendenti. Oltremodo la Pace Fiscale serve a finanziare la flat tax, il reddito di cittadinanza e le pensioni quota 100. A pochi giorni dal necessario consenso in Consiglio Comunale l’Amministrazione Barbet si è ben guardato dal riferire anche in Commissione i numeri dei procedimenti in corso e di quali valori economici
si sta parlando. Sebbene la parola trasparenza è stato il prezzemolo del programma elettorale fin troppo abusata come si evince: “ La trasparenza è alla base dell’informazione e la corretta informazione è il fondamento di scelte consapevoli e condivise. Questa potrà consentire una maggiore partecipazione dei cittadini ai procedimenti ed ai percorsi decisionali”. Niente di vero visto che l’opposizione di Guidonia Montecelio formata dal Polo Civico: Mario Valeri, Mauro De Santis e Mario Proietti, insieme alla Lega con Arianna Cacioni e Fratelli d’Italia con Giovanna Ammaturo hanno presentato istanza al sindaco Barbet del M5S la richiesta di convocazione di una seduta straordinaria ed urgente di Consiglio Comunale entro il 31 marzo in quanto è necessario esprimere il parere favorevole
sul REGOLAMENTO PER LA DEFINIZIONE AGEVOLATA DELLE CONTROVERSIE TRIBUTARIE PENDENTI . Hanno altresì depositato ai sensi e per gli effetti della vigente disciplina e regolamentazione interna ed ai fini della presentazione in Consiglio Comunale, il
“REGOLAMENTO” redatto ai sensi dell’art. 6 del D.L. 119/2018 che si sostanzia nel numero e nell’importo di ricorsi pendenti presso le Commissioni tributarie provinciali, regionali o in Corte di Cassazione, rientranti nella casistica della definizione agevolata. Nella Legge 119 ben
è indicato che tutti gli atti impositivi del Comune per cui è in corso o in definizione la controversia tributaria pendente, in ogni stato e notificato al Comune entro la data del 24 ottobre 2018 possono essere dilazionati. Esiste per Legge nazionale l’opportunità di pagare dal 100% e fino al 5% secondo il grado di giudizio con dilazione trimestrale in 5 anni iniziando dal 30 maggio 2019. Non un condono osservano gli stessi consiglieri d’opposizione
firmatari ma uno strumento pensato oltremodo dal governo a guida M5S al fine di aiutare i cittadini e le aziende a mettersi in regola utilizzando gli stessi meccanismi deflattivi in vigore.
Per la pace fiscale occorre che gli Enti Comunali esprimano la volontà che sia applicato nei propri confini. Purtroppo Barbet e i Suoi amministratori non sentono da un orecchio perché evidentemente mal digeriscono l’applicazione di Leggi nazionali, probabilmente, a loro parere poco giustizialiste, frutto di ideologie morbose e forse perché a loro basta il gettone di presenza in commissione per tirare a campare. Avendo poco lavorato, visto i curriculum degli eletti e senza esperienze aziendali, non comprendono come a volte l’imprenditore possa disarticolare i pagamenti dovuti anche per nobili ragioni che non sono esclusivamente l’evasione fiscale. Tediano sebbene al contrario la Pace fiscale è un modo di essere vicino a tutti i cittadini oltre a chi crea lavoro e di continuare a farlo che di questi tempi sono veri eroi. Sebbene Barbet nel suo programma elettorale ben definiva di voler essere “uno stimolo all’economia locale che abbia ricadute positive sull’aumento dei posti di lavoro in tutti i settori
e sulla qualità della vita in generale” . O “portare ad una più equa, contribuzione dei tributi” se ne stropicciano. L’opposizione dimostra con i fatti di essere vicino a tutti . L’applicazione di una Legge nazionale è obbligo per chi come Barbet ha giurato sulla Costituzione e per tutti coloro che delegati dal popolo anche con 25 preferenze non può disattendere il volere della Nazione promulgata dal Capo dello Stato. Porsi di traverso allo stesso Movimento grillino ed ai suoi apicali esponenti ne pregiudica l’azione politica e fa affiorare il giustizialismo da operetta. È l’aula del Consiglio il luogo deputato a far conoscere ai cittadini il modo di amministrare da parte del M5S. Per trasparenza sarebbe stato utile per la Comunità prima e
per le opposizioni politiche far conoscere i presupposti necessari affinchè il Palazzo torni ad essere trasparente e partecipato. I cittadini debbono essere trattati nella stessa maniera dalle Alpi a Lampedusa. Poi se vogliamo ritornare a prima dell’Unità d’Italia basta ristornare gli stipendi ed i gettoni al Popolo.