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Redazione
Firenze – Un intervento incisivo e disarmante quello del Prefetto Francesco Tagliente a Firenze. Parlando delle strategie per garantire libertà e sicurezza in occasione delle manifestazioni sportive, Tagliente ha elencato alcune priorità. Uno dei punti focali, a livello di comunicazione e di immagine, ma soprattutto di filosofia di fondo sul tema stadi, è quello di portare sempre più bambini alle partite e di esaltarne la presenza piuttosto che contare le Forze di polizia impegnate. "Questa è la strada per salvare il calcio", ha detto Tagliente, che poi ha puntato su alcuni temi di grande attualità in questa fase storica: La Polizia con i Reparti inquadrati antisommossa, deve rimanere fuori dagli stadi e ove opportuno lontano dagli impianti sportivi rispetto ai quali una riflessione diventa improcrastinabile e cioè quella secondi cui "quelli privi di agibilità per carenza strutturale non devono essere utilizzati". La migliore sinergia da questo punto di vista sarebbe quella secondo la quale "gli organismi sportivi investano sugli impianti e quelli governativi sulla gestione dell’Ordine Pubblico". Tra gli altri passaggi della lezione agli universitari, la necessità di proseguire con la politica del doppio binario, quindi dialogo con gli ultrà, ma rigore e intransigenza con chi sceglie di rimanere violento con il riferimento al compianto capo della Polizia Manganelli che sosteneva: "Una cosa sono i delinquenti, che vanno combattuti; un’altra sono gli ultrà, con i quali va costruito un dialogo". E poi, alimentare la cultura dell’inchiostro – inteso come puntuale informativa di reato all'A.G. e contestuali provvedimenti amministrativi per tutti gli illeciti commessi compresi quelli ritenuti di lieve entità – che, se usato con immediatezza e rigore, risulta più efficace ai fini della deterrenza dei lacrimogeni e dei manganelli.
Tagliente, che nella sua lunga carriera è stato anche questore di Firenze, questore di Roma e prefetto di Pisa, è il dirigente che ha pensato e scritto i primi decreti antiviolenza negli stadi e che ha promosso la “carta del tifoso” e l’arresto in flagranza differita; è tra i padri fondatori dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive e per molti anni ha guidato l’Ufficio ordine pubblico al Viminale; è anche quello che più di tutti ha puntato sul dialogo con gli ultras.
Di lui Firenze ricorda iniziative attuate per oltre 3 anni con coraggio e successo di cui si è occupata anche la stampa estera. In occasione di Fiorentina- Liverpool la sua strategia e stata apprezzata come modello da imitare anche dalla polizia inglese presente allo stadio: il settore ospiti, per la prima volta privo delle reti e barriere, i passeggini con i bambini in curva, i reparti di polizia lontano dall’impianto sportivo e agli Hooligans venne consentita la somministrazione assistita delle bevande alcoliche anche il giorno della gara.
Roma ricorda i derby fatti giocare anche in notturna sempre con centinaia di bambini sugli spalti, due anni di incontri senza incidenti compresa la finale di Coppa Italia del 2010 Juventus-Napoli.
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