PINO DANIELE FUNERALI: L'ADDIO MERCOLEDI' A ROMA AL SANTUARIO DEL DIVINO AMORE
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Tempo di lettura3minuti La decisione di svolgere i funerali a Roma ha però lasciato delusi molti napoletani che speravano in un ultimo addio proprio nella terra tanto amata dal maestro.
Questa mattina "Napule" si risveglia tinta di un solo colore, quello scuro come la notte quando cala il sipario della vita e indietro non si torna. Avrebbe compiuto 60 anni il 19 Marzo, ma il destino beffardo che si è accanito su di lui non gliel'ha concesso: Pino Daniele è morto nella notte. Secondo i primi racconti, il maestro si trovava nella sua casa in Toscana con la compagna Amanda e i suoi figli quando è stato colpito da un forte dolore al petto. Da li la folle corsa in ospedale in auto, poi l'imprevisto della sosta per sostituire la gomma forata che ha rallentato l'arrivo in ospedale. Poi la morte. Il cuore di Pino ha smesso di battere. Questa mattina, i napoletani si sono svegliati così, tristi e increduli, alla ricerca di una smentita e con la speranza di stare leggendo una bufala, ma nulla di tutto ciò è accaduto: il manager Ferdinando Salzano lo ha confermato, Pino non è più tra noi. Interpellata la figlia Sara ha così commentato il tristissimo momento: "E' un momento terribile". Il primo a dare la tragica notizia sul web è stato Eros Ramazzotti postando una foto del grande maestro sorridente come sempre. Successivamente, in un tran tran sfrenato di messaggi, post su facebook e tweet, a ruota, lo hanno seguito tutti gli altri colleghi e grandi della musica italiana tra cui Fiorella Mannoia, Laura Pausini, Clementino, Marco Mengoni. Eppure solo il pensiero di non vedere e ascoltare mai più quella voce così particolare e intensa che nessuno mai era riuscito ad emulare piange il cuore. Era felice Pino prima della sua morte; aveva riscosso le sue ultime soddisfazioni prima della fine dell'anno : lo scorso 30 dicembre la sua straordinaria carriera era stata omaggiata da una puntata monografica di "Canzone" su Rai 1; il tour "Nero a metà" proseguiva con successo dopo il debutto spettacolare della scorsa estate all'Arena di Verona con Mannoia, Elisa, Biondi, Renga ed Emma infine anche il concerto di fine anno al Palapartenope aveva ottenuto un successo incredibile. Un anno però che è cominciato in modo orrendo per i napoletani che più di ogni altri sentono vicino il cantante e che proprio per questo, sui social network, hanno chiesto alle amministrazioni locali campane di proclamare il lutto cittadino. E' un'intera città dunque a piangere il Pino Daniele che ha aggiunto ritmo, funky e blues alla canzone italiana d'autore. Un esordio che chi ha potuto vedere mai più dimenticherà quello del 1976 in cui un giovane apparentemente scanzonato, ex scugnizzo cresciuto nella Napoli di allora, si presenta con "Che calore". Da lì un susseguirsi di successi lo portano ad affermarsi in tutto il mondo fino al capolavoro per eccellenza "Napule è" scritta all'età di diciotto anni. Questa mattina nessuno avrebbe voluto leggerla questa tragica notizia, pur essendo sicuri che anche da lassù continuerai a deliziare con le tue soavi note.
I FUNERALI
Mercoledì 7 Gennaio alle ore 12 si terranno i funerali del maestro napoletano al Santuario del Divino Amore di Roma. Pino lascerà l'obitorio dell'ospedale Sant'Eugenio di Roma per l'ultimo saluto officiato dall'amico di famiglia Padre Renzo. La decisione di svolgere i funerali a Roma ha però lasciato delusi molti napoletani che speravano in un ultimo addio proprio nella terra tanto amata dal maestro. A commentare le richieste dei fan e soprattutto quelle dei fratelli sui social ci ha pensato la figlia Sara giustificando la scelta del luogo dei funerali. Per quanto riguarda la sepoltura invece, sarà sepolto nel cimitero di Talamone ad Orbetello secondo quanto annunciato dallo stesso sindaco della città Monica Paffetti visto che proprio lì Pino aveva la residenza.
Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano. La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza. All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro. Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.
Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.
“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale. Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.INGRESSO ALLA VILLETTA
Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta. Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.
PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI
Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))
panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese
“Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”. “So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!“ “Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK
Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”. “Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza! Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI
Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano. Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano. In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile. Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”. C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale? Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati. Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie
E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine
Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato Anche in questo caso vi terremo aggiornati.
Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.