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LORIS ANDREA OMICIDIO: L'INQUIETANTE STORIA DELLE FASCETTE

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Tempo di lettura 2 minutiLe maestre:"non avevamo mai chiesto una cosa del genere, per questo abbiamo deciso di informare gli investigatori".

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Redazione

Ragusa – "Il papa' di Loris, su richiesta della mamma, ci ha dato una confezione, aperta, di fascette di plastica bianche, sostenendo che sarebbero dovute servire al bambino nei lavori in classe". A parlare e' la maestra Teresa Iacona, confermando la ricostruzione fornita dalla dirigente della scuola "Falcone e Borsellino", Giovanna Campo, sulle fascette in plastica, simili a quelle usate per uccidere il bambino di 8 anni a Santa Croce Camerina (Ragusa). "Noi -ha aggiunto la maestra- siamo rimaste sorprese perche' non avevamo mai chiesto di portarle, perche' non era previsto il loro utilizzo a scuola. La mia collega ha chiamato la polizia e successivamente le abbiamo consegnate in questura. Nessuno mai a scuola ha chiesto fascette". La maestra ricorda ancora che: "Mentre parlavamo con la madre ci ha detto che c'erano queste fascette che a suo dire noi avevamo chiesto di comprare per fare esperimenti, era una confezione aperta. E' stata la madre a sollecitare il padre dicendogli: valle a prendere. Lui le ha portate e noi ci siamo molto sorprese, meravigliate, non avevamo mai chiesto una cosa del genere, per questo abbiamo deciso di informare gli investigatori. E' importante fare chiarezza -ha concluso Teresa Iacona- perche' a scuola materiale pericoloso non e' mai entrato". Oggi nuovo sopralluogo di inquirenti e polizia scientifica all'interno del Mulino Vecchio di Santa Croce Camerina (Ragusa), a pochi metri dal luogo del ritrovamento del corpo del piccolo Andrea Loris Stival. L'area e' stata interamente recintata. Intanto le telecamere poste sulla linea della scuola "Falcone e Borsellino" di Santa Croce Camerina (Ragusa) sabato mattina non hanno ripreso la "Polo" nera di Veronica Panarello, madre del piccolo Andrea Loris Stival. Gli inquirenti hanno ultimato in tarda mattinata l'esame delle immagini provenienti dagli apparecchi posizionati attorno all'edificio scolastico, alcuni dei quali sono risultati non attivi. L'auto della mamma di Loris non compare nelle inquadrature di quelli funzionanti. La donna, che sostiene di aver lasciato Loris a scuola sabato mattina e di essere poi andata a un corso di cucina al castello di Donnafugata, in una delle occasioni in cui e' stata ascoltata dagli inquirenti, avrebbe detto di non esseresi fermata con la macchina davanti alla scuola, ma di aver fatto scendere il figlio in una traversa laterale. Intanto potrebbero concludersi entro oggi gli esami autoptici sul cadavere del piccolo Loris. Se cosi' fosse, questa sera il corpo potrebbe essere riconosegnato alla famiglia per i funerali. Dagli accertamenti del medico legale Giuseppe Iuvara, e' emerso che il piccolo e' stato strangolato con una fascetta di plastica.

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