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Esteri

ISIS: ARRESTATE UNA MOGLIE E UNA FIGLIA DEL CALIFFO

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Tempo di lettura 2 minuti La donna sarebbe Sajaa al Duleimi, irachena, mentre non e' nota l'identita' della figlia, dopo che all'inizio si era parlato invece di un figlio maschio di 8 anni.

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Redazione

L'intelligence militare libanese ha arrestato una moglie e una figlia del capo dei miliziani jihadisti, Abu Bakr al-Baghdadi.
  La coppia e' stata fermata il 23 novembre vicino alla frontiera con la Siria, subito dopo aver attraversato il confine. La donna sarebbe Sajaa al Duleimi, irachena, mentre non e' nota l'identita' della figlia, dopo che all'inizio si era parlato invece di un figlio maschio di 8 anni. L'arresto e' sicuramente un successo nella lotta all'Isis, anche per le informazioni di cui potrebbe essere a conoscenza la donna. Sajaa al Duleimi -se di lei si tratta, perche' al-Baghdadi avrebbe tre mogli- e' figlia di un esponente dello Stato islamico ucciso in battaglia in Siria. La donna e' originaria della potente tribu' degli al Duleimi presente nella provincia irachena sunnita di al Anbar: era tra le 150 donne liberata mesi fa dal regime di Bashar al-Assad nell'ambito di uno scambio con il Fronte Al Nusra che teneva in ostaggio le 13 suore rapite dagli estremisti a Maalula. La notizia dell'arresto e' arrivata da fonti militari a Beirut; secondo un quotidiano locale, l'intelligence e' stata coadiuvata dai servizi segreti di un Paese occidentale. La donna viaggiava con una delle tre figlie vicino alla citta' di frontiera sunnita a maggioranza sunnita di Arsal e al momento del fermo entrambe avevano con se' documenti falsi. Sono in corso gli esami del Dna per accertare che la ragazzina sia effettivamente figlia di al-Baghdadi. Le due sarebbero trattenuti nel quartier generale del ministero della Difesa a Yarze, nel Libano centro-occidentale. Ricco e spietato, il 43enne 'Califfo' iracheno che guida l'Isis sarebbe sposato con tre mogli, due irachene e una siriana (la legge islamica gliene permette fino a quattro). Di lui si sa ben poco e non si vede in pubblico da giugno. Gli Usa hanno offerto una taglia di 10 milioni di dollari per informazioni che possano portare alla localizzazione o alla cattura dell'emiro, che e' iracheno e il cui vero nome e' Ibrahim Awwad Ibrahim Ali al-Badri al-Samarai.
  Arsal, al confine con la Siria, e' una delle poche comunita' sunnite in un'area del Libano a maggioranza sciita ed e' attualmente abitata da diverse famiglie di jihadisti: ha sostenuto la ribellione contro il presidente siriano Bashar al-Assad mentre gli sciiti sostengono il regime siriano, in particolare con i miliziani Hezbollah. La notizia dell'arresto e' arrivata nello stesso giorno in cui l'Osservatorio siriano per i diritti umani ha sostenuto che il bilancio delle vittime in neanche quattro anni di guerra civile in Siria e' arrivato a quota 200mila.

Esteri

Trump in vantaggio su Biden: ecco gli ultimi sondaggi

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Donald Trump è in vantaggio su Joe Biden nei sette principali Stati in bilico.

Lo rivela l’ultimo sondaggio del New York Times. Si tratta in particolare di Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, North Carolina, Pennsylvania e Wisconsin. Il margine più stretto è in Michigan, dove il tycoon ha il 42% delle preferenze contro il 40% del presidente, e in Pennsylvania (43% contro 40%). 

Quasi i due terzi dei democratici ritengono che Joe Biden dovrebbe ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca e consentire al partito di nominare un altro candidato. E’ quanto rileva un sondaggio di Ap-Nord Center for Public Affairs Research. 

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Cronaca

Libano, visita del Cardinale Parolin alle strutture umanitarie dell’Ordine di Malta

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Spirito di vicinanza e comunione d’intenti al centro del ciclo ravvicinato di incontri tra il Governo dell’Ordine di Malta e la Santa Sede iniziato con l’arrivo del Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin, in Libano per visitare le opere assistenziali del Sovrano Ordine di Malta, e che si è concluso il 27 giugno proprio in concomitanza con il vertice di Stato in Vaticano tra Papa Francesco e il Gran Maestro dell’Ordine, Frà John Dunlup.
 
Nel corso della visita in Libano, Parolin ha celebrato una solenne Santa Messa in memoria di San Giovanni Battista, patrono dell’Ordine di Malta, alla presenza dell’Ambasciatore dell’Ordine in Libano, Maria Emerica Cortese e di alte cariche dello Stato. Il Segretario di Stato si è successivamente recato in alcuni dei centri umanitari gestiti dall’Associazione Libanese dell’Ordine e ha partecipato ad alcune attività caritative.
 
La visita è stata fortemente voluta dal Governo del Sovrano Ordine di Malta proprio per rafforzare lo spirito di comunione e collaborazione con la Santa Sede. Promuovere il viaggio in Libano del Segretario di Stato il Cardinale Parolin, contestualmente alla visita ufficiale del Gran Maestro dal Santo Padre, testimonia l’attenzione a sostegno dei tanti progetti umanitari che l’Ordine porta avanti nel mondo.  Da oltre 70 anni, l’Ordine di Malta è in prima linea nel fornire assistenza sanitaria di base e servizi di sostegno sociale alla popolazione di tutto il Libano. Dal 2020 l’Ordine ha focalizzato il suo impegno su progetti “agro-umanitari” riconoscendo nell’agricoltura un fattore cruciale nell’affrontare le principali questioni umanitarie e in particolare, dopo la crisi economica del 2019 che ha colpito il Paese, per garantire la sicurezza alimentare, promuovere la ripresa economica e sostenere le fasce della popolazione più vulnerabili del Libano. Oggi l’azione umanitaria dell’Ordine di Malta si inserisce nel contesto di una crisi socio economica che vede l’80% della popolazione vivere in una condizione di povertà multidimensionale e in una situazione che, a causa del conflitto Israelo-Palestinese, ha gettato il Paese in uno stato di continuo allarme.
 
Alla luce delle pressanti sfide umanitarie, il programma agro-umanitario è la testimonianza dell’impegno dell’Ordine di Malta nel Paese che attraverso un’ampia rete di iniziative mira a dotare le comunità degli strumenti e delle risorse necessarie per resistere e riprendersi efficacemente dagli shock avversi. Attualmente l’Ordine di Malta gestisce sei Centri agro-umanitari in tutta la nazione e l’attuale copertura di terreni agricoli riguarda il 69,26% del territorio libanese, con l’obiettivo di arrivare al 75% entro la fine di quest’anno.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Esteri

Uk, svolta a sinistra: Starmer chiede unità

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Il leader del Partito Laburista, Keir Starmer, è diventato primo ministro e ha esortato il Paese a unirsi a un “governo di servizio”. Nel suo discorso inaugurale, Starmer ha sottolineato l’importanza di superare le divisioni politiche e sociali per affrontare le sfide che il Regno Unito deve affrontare. Ha evidenziato la necessità di collaborazione tra partiti politici, settori economici e comunità per costruire un futuro più prospero e giusto per tutti i cittadini.

Starmer ha delineato le priorità del suo governo, che includono il rafforzamento del sistema sanitario nazionale, la promozione dell’istruzione e della formazione, la lotta al cambiamento climatico, e il miglioramento delle condizioni di lavoro e dei diritti dei lavoratori. Ha anche promesso di affrontare le disuguaglianze economiche e sociali, investendo in infrastrutture e servizi pubblici essenziali.

Il nuovo primo ministro ha chiesto a tutti i cittadini di partecipare attivamente a questo progetto comune, mettendo da parte le differenze ideologiche e lavorando insieme per il bene comune. Ha concluso il suo discorso con un appello all’unità nazionale e alla solidarietà, invitando tutti a contribuire alla costruzione di un futuro migliore per il Regno Unito.

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