Connect with us

Primo piano

GRAVIDANZA: CONSIGLI UTILI PER L'ALIMENTAZIONE

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 3 minuti Il modello dietetico che meglio rispecchia le esigenze nutrizionali della donna in attesa e del suo feto prevede una ripartizione in 5 pasti al giorno

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

A cura della Dottoressa Monia D’Amico –  Biologa Nutrizionista

La gravidanza è uno stato fisiologico in cui madre e figlio sono strettamente dipendenti l’uno dall’altro: l’alimentazione della futura mamma incide molto sulla salute del feto che ha in grembo.

Quando si programma una gravidanza è necessario prestare più attenzione alla propria alimentazione, migliorandola se necessario, badando  alla qualità e alla quantità di ciò che ingeriamo. Un’alimentazione adeguata è fondamentale per assicurare il corretto andamento della gravidanza, lo sviluppo e la crescita del feto e il buon esito della gravidanza stessa.

Il modello dietetico che meglio rispecchia le esigenze nutrizionali della donna in attesa e del suo feto prevede una ripartizione in 5 pasti al giorno prestando attenzione a non saltare nessun pasto specialmente gli spuntini che pur essendo piccoli come quantità permettono di aspettare i pasti principali senza arrivare troppo affamati. Questa ripartizione evita alla gestante di mangiare in modo continuo oppure di rimanere molto tempo a digiuno e inoltre assicura la giusta quantità di nutrienti ed energia al feto.

In termini di qualità la dieta dovrebbe essere il più possibile varia e racchiudere tutti i principi nutritivi.

E’ Preferibile un’alimentazione più naturale possibile in alternativa ai prodotti industriali raffinati, cibi pronti e troppo manipolati prima di essere ingeriti. I prodotti integrali ad esempio conservano meglio tutte le loro componenti anche quelle presenti in quantità minime come oligoelementi e vitamine.

I cereali integrali possibilmente biologici e coltivati senza utilizzo di prodotti chimici, come riso, orzo, frumento, avena, mais, miglio, segale dovrebbero far parte dell’alimentazione quotidiana come sostituti di pasta e pane bianchi che ancora detengono il primato. I cereali integrali possono essere consumati in chicchi oppure in fiocchi o farine dalle quali si può ricavare dell’ottimo pane.

Le Verdure di stagione, crude o cotte e dovrebbero essere presenti ogni giorno ad ogni pasto. Se consumate crude vanno lavate molto bene per evitare rischio di contaminazioni batteriche pericolose in gravidanza.

La Frutta fresca di stagione e la frutta secca come noci, mandorle, nocciole lontane dai pasti soprattutto per spuntini e colazione.

I Legumi che rappresentano una buona fonte di proteine già da soli ma assunti insieme ai cereali contengono  proteine di alta qualità come carne e pesce.

La Carne soprattutto magra come pollo e coniglio da consumare ben cotte. Evitare carni crude o poco cotte, salumi poco stagionati. Alcuni alimenti possono veicolare agenti patogeni come Listeria monocytogenes e Toxoplasma gondii, (carni crude, salumi,pesce, verdure) responsabili di patologie a carico del feto, altri alimenti possono veicolare germi responsabili di infezioni o tossinfezioni alimentari. E’ molto importante l’igiene delle mani dopo aver toccato alimenti crudi.

Il Pesce come sogliola, merluzzo, nasello, trota, palombo, dentice, orata e pesce azzurro.  Evitare pesce crudo, marinato e frutti di mare. Il tonno in scatola va bene ma non si deve eccedere nell’uso. Il pesce è importante perché oltre ad essere fonte di proteine di alta qualità che in gravidanza dovrebbero essere aumentate, è fonte di gli acidi grassi monoinsaturi e gli acidi grassi polinsaturi a lunga catena, in particolare della serie Omega-3, tra cui il più il più importante è il DHA presente nel pesce, soprattutto quello “azzurro”. Gli acidi grassi essenziali sono molto importanti sia per la madre che per la crescita e lo sviluppo del sistema nervoso centrale del neonato e servono, in particolare, alle strutture cerebrali e retiniche.

Il Latte, lo yogurt e i formaggi soprattutto freschi come mozzarella, ricotta, crescenza, robiola, caprino.

Uova ben cotte con moderazione.

Olio extravergine d’oliva da utilizzare a crudo.

 

Alcuni alimenti dovrebbero essere accuratamente evitati:

Zucchero bianco e dolci con grande quantità di zuccheri a causa dell’azione decalcificante sulla donna e sul feto.

Alcool che facilmente attraversa la placenta e rimane nel feto a concentrazioni elevate e per molto tempo a causa dell’incapacità del feto di metabolizzarlo. Questo accumulo può produrre malformazioni e ritardo mentale  del bambino.

Caffeina presente nel caffè, nel tè e nelle bevande a base di cola. La caffeina è una sostanza molto attiva farmacologicamente sul sistema nervoso e sui reni e facilmente può attraversare la placenta per arrivare nel circolo fetale  viene metabolizzata molto più lentamente nella donna gravida. Si può prendere caffè decaffeinato ottenuto solo con metodi naturali perché il decaffeinato normalmente contiene residui tossici derivati dai processi chimici di sottrazione della caffeina.

Dal punto di vista quantitativo è bene precisare che non sono previste modificazioni dell’apporto calorico della madre nel primo trimestre di gravidanza poichè la necessità di nutrimento dell’embrione è bassa. Dal secondo trimestre è previsto un minimo aumento delle calorie ingerite dalla madre giornalmente che non comporta un’imposizione assoluta ma piuttosto un assecondare il cambiamento dei propri bisogni. È bene ricordare che il fabbisogno aggiuntivo di energia in gravidanza e l’aumento auspicabile di peso va comunque stabilito individualmente e varia a seconda del peso pregravitico. Alcune persone potrebbero aver bisogno di incrementare più di altre l’apporto calorico giornaliero.

Dott.ssa Monia D’Amico Biologa Nutrizionista 3476003990

www.centropsicologiacastelliromani.it

piazza Salvatore Fagiolo n. 9

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Editoriali

Corsi di recupero per i debiti formativi: dettagli ed efficacia

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print


Ogni scrutinio di classe è diverso e proprio per questo possono essere decretate promozioni, bocciature o sospensioni di giudizio, nonché i cosiddetti debiti formativi.

In questo articolo non si vuole tanto commentare la decisione di dare 1 o 2 o 3 debiti formativi in una o più discipline, quanto l’efficienza dei corsi formativi che dovrebbero aiutare lo studente, in sospensione di giudizio, a ripassare la materia/e per poi dare l’esame “riparativo” da fine agosto a inizio settembre.

La regola ministeriale sancisce che chi “salda” il debito/i passa all’anno scolastico successivo e chi non lo supera dovrà ripetere l’anno.

Quello che spesso ci si domanda, tra docenti, è quanto l’alunno riesca a comprendere dal corso formativo e quanto sia utile lo studio individuale.

Sicuramente, il corso formativo aiuta l’alunno a ristudiare i punti di fragilità della disciplina in cui ha il debito, ma un buono studio individuale può rendere maggiormente efficace il recupero.

In questo caso, sarebbe necessario avere un’insegnante esterno che possa aiutare lo studente a focalizzarsi sui punti chiave svolti a lezione.

Essenzialmente, per questi motivi sarebbe idoneo:

  • 1. Focalizzare per memorizzare, ma anche per comprendere;
  • 2. Produrre uno schema riassuntivo sugli argomenti che appaiono più fragili da apprendere;
  • 3. Leggere gli schemi e i riassunti ad alta voce;
  • 4. Non darsi un tempo nello studio poiché ogni persona ha i suoi di tempi;
  • 5. Ripetere i concetti chiave più e più volte;
  • 6. Passare ad argomenti successivi;
  • 7. Produrre testi o comprensioni scritte per esercitarsi;
  • 8. Nella fase finale ripassare tutto a scaglioni.

Pertanto, costruirsi uno schema mentale è molto utile sia per l’alunno che per l’insegnante che, caso mai segue, individualmente il ragazzo/a.

Ecco, secondo questa progettualità di recupero, lo studente con debito/i potrebbe arrivare a risultati efficaci e fare “bella figura” davanti alla commissione di recupero. Tuttavia, la proposta vincente è si ai corsi formativi, ma anche un grande si allo studio individuale oppure accompagnato da un docente in rapporto 1/1.

Continua a leggere

Editoriali

La linguistica italiana: qual’è l’elemento che si oppone al suo cospetto?

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print


La lingua italiana nel corso dei secoli ci ha lasciato poemi, trattati, racconti e storie che al giorno d’oggi necessitano di essere interpretati da esperti ( o non ) per poterli conoscere nella loro anima. Pensiamo alla Divina Commedia di Dante Alighieri nella versione volgare dell’italiano … ecco in questo caso per interpretarla dobbiamo “tradurla nell’italiano che si parla oggi”.

Gli studiosi, i docenti possono tradurla, ma chi non è erudito o non possiede le strumentazioni adatte (vocabolari, la conoscenza della storia della lingua italiana etc …) fa sicuramente più fatica a comprenderne il significato.
Tutto quello che la lingua italiana ci ha lasciato necessita di essere analizzato poiché come primo requisito per una giusta comprensione del poema è sapere quando è stato scritto? dove è stato scritto (in quale paese)? che influenze ha subito da parte di altre lingue? quale storia c’è dietro a quel racconto?

Parlare di interpretazione linguistica è banale, si necessità di una vera e propria traduzione, ad esempio dall’italiano volgare del 1200 a quello del 1800.
Ogni epoca ha delle caratteristiche linguistiche in termini diacronici che nessuno può modificare.

Come reca il titolo dell’articolo esiste un elemento che si oppone alla pura lingua italiana (così come la conosciamo oggi): il dialetto.

In molti paesi della nostra penisola il dialetto è conservato e tutt’ora oggi si mantiene vivo. Questo accade sia al nord, al centro che al sud Italia.

L’utilizzo del dialetto, considerato una lingua a tutti gli effetti, è molto in voga in Italia poiché molte persone vogliono mantenere le proprie origini e, non solo, anche la propria unicità/identità. Per tali motivi, assolutamente non banali, la lingua italiana si confronta anche con i vari dialetti.

La dialettofonia rappresenta il suono delle parole di un determinato registro linguistico tipico di una parte della nostra Italia. A volte il solo aspetto fonetico delle parole dialettali ci permette di riconoscere, ad esempio, da quale regione arriva quella tal persona.
Il dialetto “ricalca”, in senso figurato, uno stemma che ciascuno di noi porta nel suo DNA e che non può cancellare. Tuttavia, se una persona non parla il suo dialetto non vuol dire che non gli piaccia o che non sa esprimersi, ma semplicemente possono esserci delle abitudini pregresse che non gli consentono di utilizzare il dialetto.

Solitamente questo è il caso dei giovani d’oggi che preferiscono gli slang ai codici linguistici del proprio dialetto. Una caratteristica sicuramente positiva è mantenere vive le forme dialettali a favore di un loro utilizzo altrettanto diffuso.

Continua a leggere

In evidenza

Roma, aggressioni e borseggi in metro. Riccardi (UdC): “Linea più dura per garantire la sicurezza pubblica”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

“Ci troviamo ad affrontare un problema che il Governo non può più ignorare: i borseggiatori operano impuniti nelle metropolitane di Roma. Questa situazione è inaccettabile e richiede un intervento deciso e immediato. Ritengo che la sicurezza dei cittadini debba essere una priorità assoluta e che la moderazione non significhi inazione”.
È assai dura la reazione del commissario cittadino di Roma Capitale dell’UdC, il dottor Roberto Riccardi, circa le continue, ripetute aggressioni e borseggi nella Capitale.

Dottor Riccardi secondo Lei dove bisogna intervenire in fretta nella legislazione italiana in tale materia?
I recenti episodi di furto nei mezzi pubblici mettono in luce una legislazione troppo permissiva. La normativa attuale, che prevede l’intervento delle Forze dell’Ordine solo su querela dei borseggiati, è del tutto inefficace. Questo non solo rallenta l’intervento delle autorità, ma spesso disincentiva le vittime a denunciare, sapendo che le conseguenze per i borseggiatori saranno minime o inesistenti.
Le leggi attuali non sono sufficienti per contrastare efficacemente questo fenomeno. È necessario un cambio di rotta deciso.

il commissario cittadino UdC di Roma Capitale, dottor Roberto Riccardi

E cosa può fare in più, in questo frangente, l’organo giudiziario?
Bisogna smettere di essere troppo indulgenti con i delinquenti. Va adottata una linea più dura per garantire la sicurezza pubblica.
Lei rappresenta uno dei partiti di governo nazionale. Esiste una vostra “ricetta” in merito?
Ecco le misure che proponiamo; arresto obbligatorio per i borseggiatori con l’introduzione dell’arresto obbligatorio per chiunque venga colto in flagrante a commettere furti nei mezzi pubblici. Questo deterrente è essenziale per scoraggiare i delinquenti e proteggere i cittadini.
Modifica della normativa vigente; bisogna consentire l’intervento delle Forze dell’Ordine anche in assenza di querela da parte della vittima, permettendo un’azione tempestiva e decisa contro i borseggiatori.
Inasprimento delle pene ed introduzione di sanzioni più severe per i reati di furto, specialmente quando commessi in luoghi pubblici e affollati come le metropolitane.
Campagne di sensibilizzazione informando i cittadini sui loro diritti e sull’importanza di denunciare ogni atto di borseggio, contribuendo così a creare una comunità più sicura e coesa.
Ma Lei crede che con tali misure si possa mettere un argine alla questione che preoccupa non solo i romani ma le decine di migliaia di turisti che ogni giorno arrivano nella capitale?
Non possiamo più permetterci di essere indulgenti. Dobbiamo agire con fermezza per garantire la sicurezza di tutti i nostri cittadini.
Le Forze dell’Ordine devono essere messe nelle condizioni di poter agire senza ritardi e senza ostacoli burocratici.
Dobbiamo essere determinati nello spuntare le armi dei buonisti ed a ripristinare la legalità nelle nostre strade e nelle nostre metropolitane. Solo con un intervento deciso e risoluto potremo garantire una Roma più sicura e vivibile per tutti.

Risposte chiare e concrete quelle del commissario cittadino UdC di Roma Capitale Roberto Riccardi.
Ci auguriamo che questa volta la politica affronti davvero con tale determinazione questa assenza di sicurezza per i romani e per le migliaia di turisti che si apprestano a giungere nella Capitale per l’imminente apertura, il 24 dicembre 2024, dell’Anno Giubilare.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti