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Esteri

25 anni fa il crollo del muro di Berlino

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Tempo di lettura 2 minuti Un evento che ha modificato irreversibilmente la politica internazionale

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di Simonetta D’Onofrio
9 novembre 1989, crollo del Muro di Berlino. Venticinque anni sono passati, i ricordi rimangono indelebili nelle persone che allora furono i protagonisti di un evento che avrebbe modificato per sempre gli assesti della politica internazionale.
L’affermazione, in diretta nella conferenza stampa di Günter Schabowski (membro del Partito di Unità Socialista di Germania –SED) nella Repubblica Democratica Tedesca sull’avvenimento del crollo del Muro di Berlino e sulla possibilità di poter varcare da qualsiasi parte il confine tra Repubblica democratica tedesca e Germania federale o Berlino Ovest, generò nel popolo tedesco lacrime e abbracci. A determinare l’esito positivo questa importante vicenda, ricordiamo un uomo importante per la Germania, Willy Brandt. Membro del Partito socialdemocratico tedesco contribuì, con il suo modus operandi nella politica internazionale, a creare le condizioni per la fase di cambiamento già diversi anni prima, attraverso l’Ostpolitik. Brandt pose le basi a una premessa necessaria di pace in Europa e a un’eventuale unificazione tra le due Germanie. Venne considerato un uomo di pace. Già il 7 dicembre 1970, durante una visita ufficiale Varsavia, visitò il monumento in memoria della distruzione del ghetto presente a Varsavia. Durante l’occasione Brandt s’inginocchiò e il suo gesto portò nel mondo un effetto mediatico molto grande. La sua azione fece capire che riconobbe indirettamente il crimine commesso dal suo popolo.
La caduta del Muro avvenne molto in fretta e in un momento particolare, in ambito internazionale si notava un clima favorevole nei rapporti diplomatici tra Unione Sovietica, Stati Uniti e le potenze occidentali. Qualche mese prima, nell'agosto del 1989, la situazione geo-politica nella Germania orientale era già in parte modificata.
Infatti, l'Ungheria aveva eliminato le restrizioni che erano presenti ai confini con l'Austria. Il tutto portò nel mese di settembre circa 13.000 tedeschi orientali che scapparono a ovest attraverso l'Ungheria.
I rapporti diplomatici tra lo stato sovietico e quello tedesco continuavano e determinate per le sorti della fine del comunismo fu l’incontro del cancelliere Helmut Kohl con Gorbačëv, quando si recò il 24 ottobre del 1988 a Mosca.
Un altro passaggio fondamentale, premonitore del crollo del Muro di Berlino fu la visita di Gorbačëv nella Berlino Est, nell’ottobre del 1989, pochi giorni prima della caduta.
L’incontro portò il Segretario sovietico a ripensare positivamente per una speranza concreata a portare una democrazia condivisa da tutti. Già dal saluto che Gorbačëv fece in pubblico venerdì 6 ottobre del 1989, nella città tedesca quando durante la ricorrenza per i festeggiamenti del quarantesimo anniversario della Repubblica democratica tedesca si capii che qualcosa poteva cambiare. Infatti, quando chiesero a Gorbačëv se era probabile che un giorno il muro di Berlino fosse demolito egli rispose: «Non c’è nulla di eterno sotto il sole. Speriamo di essere sulla strada giusta. Il muro è stato eretto in un preciso contesto. Potrà scomparire quando cadranno i presupposti che lo hanno generato. Non mi sembra un evento impossibile».
Dopo venticinque anni possiamo affermare che Gorbačëv con le sue parole furono autentiche e non si era sbagliato su nulla. Infatti in questi giorni l’ultimo segretario generale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica ha preso parte, insieme agli altri capi di Stato, tra cui Angela Merkel, ai festeggiamenti per ricordare i venticinque anni del Crollo del Muro di Berlino.

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Esteri

Trump in vantaggio su Biden: ecco gli ultimi sondaggi

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Donald Trump è in vantaggio su Joe Biden nei sette principali Stati in bilico.

Lo rivela l’ultimo sondaggio del New York Times. Si tratta in particolare di Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, North Carolina, Pennsylvania e Wisconsin. Il margine più stretto è in Michigan, dove il tycoon ha il 42% delle preferenze contro il 40% del presidente, e in Pennsylvania (43% contro 40%). 

Quasi i due terzi dei democratici ritengono che Joe Biden dovrebbe ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca e consentire al partito di nominare un altro candidato. E’ quanto rileva un sondaggio di Ap-Nord Center for Public Affairs Research. 

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Cronaca

Libano, visita del Cardinale Parolin alle strutture umanitarie dell’Ordine di Malta

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Spirito di vicinanza e comunione d’intenti al centro del ciclo ravvicinato di incontri tra il Governo dell’Ordine di Malta e la Santa Sede iniziato con l’arrivo del Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin, in Libano per visitare le opere assistenziali del Sovrano Ordine di Malta, e che si è concluso il 27 giugno proprio in concomitanza con il vertice di Stato in Vaticano tra Papa Francesco e il Gran Maestro dell’Ordine, Frà John Dunlup.
 
Nel corso della visita in Libano, Parolin ha celebrato una solenne Santa Messa in memoria di San Giovanni Battista, patrono dell’Ordine di Malta, alla presenza dell’Ambasciatore dell’Ordine in Libano, Maria Emerica Cortese e di alte cariche dello Stato. Il Segretario di Stato si è successivamente recato in alcuni dei centri umanitari gestiti dall’Associazione Libanese dell’Ordine e ha partecipato ad alcune attività caritative.
 
La visita è stata fortemente voluta dal Governo del Sovrano Ordine di Malta proprio per rafforzare lo spirito di comunione e collaborazione con la Santa Sede. Promuovere il viaggio in Libano del Segretario di Stato il Cardinale Parolin, contestualmente alla visita ufficiale del Gran Maestro dal Santo Padre, testimonia l’attenzione a sostegno dei tanti progetti umanitari che l’Ordine porta avanti nel mondo.  Da oltre 70 anni, l’Ordine di Malta è in prima linea nel fornire assistenza sanitaria di base e servizi di sostegno sociale alla popolazione di tutto il Libano. Dal 2020 l’Ordine ha focalizzato il suo impegno su progetti “agro-umanitari” riconoscendo nell’agricoltura un fattore cruciale nell’affrontare le principali questioni umanitarie e in particolare, dopo la crisi economica del 2019 che ha colpito il Paese, per garantire la sicurezza alimentare, promuovere la ripresa economica e sostenere le fasce della popolazione più vulnerabili del Libano. Oggi l’azione umanitaria dell’Ordine di Malta si inserisce nel contesto di una crisi socio economica che vede l’80% della popolazione vivere in una condizione di povertà multidimensionale e in una situazione che, a causa del conflitto Israelo-Palestinese, ha gettato il Paese in uno stato di continuo allarme.
 
Alla luce delle pressanti sfide umanitarie, il programma agro-umanitario è la testimonianza dell’impegno dell’Ordine di Malta nel Paese che attraverso un’ampia rete di iniziative mira a dotare le comunità degli strumenti e delle risorse necessarie per resistere e riprendersi efficacemente dagli shock avversi. Attualmente l’Ordine di Malta gestisce sei Centri agro-umanitari in tutta la nazione e l’attuale copertura di terreni agricoli riguarda il 69,26% del territorio libanese, con l’obiettivo di arrivare al 75% entro la fine di quest’anno.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Esteri

Uk, svolta a sinistra: Starmer chiede unità

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Il leader del Partito Laburista, Keir Starmer, è diventato primo ministro e ha esortato il Paese a unirsi a un “governo di servizio”. Nel suo discorso inaugurale, Starmer ha sottolineato l’importanza di superare le divisioni politiche e sociali per affrontare le sfide che il Regno Unito deve affrontare. Ha evidenziato la necessità di collaborazione tra partiti politici, settori economici e comunità per costruire un futuro più prospero e giusto per tutti i cittadini.

Starmer ha delineato le priorità del suo governo, che includono il rafforzamento del sistema sanitario nazionale, la promozione dell’istruzione e della formazione, la lotta al cambiamento climatico, e il miglioramento delle condizioni di lavoro e dei diritti dei lavoratori. Ha anche promesso di affrontare le disuguaglianze economiche e sociali, investendo in infrastrutture e servizi pubblici essenziali.

Il nuovo primo ministro ha chiesto a tutti i cittadini di partecipare attivamente a questo progetto comune, mettendo da parte le differenze ideologiche e lavorando insieme per il bene comune. Ha concluso il suo discorso con un appello all’unità nazionale e alla solidarietà, invitando tutti a contribuire alla costruzione di un futuro migliore per il Regno Unito.

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