Connect with us

Primo piano

ROMA, TRASCRIZIONI MATRIMONI GAY: L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE RICORRE AL TAR CONTRO IL DECRETO DEL PREFETTO

Published

on

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti

 

Viene contestata, inoltre, una violazione del procedimento poiché il decreto impugnato è stato adottato senza la formale comunicazione di avvio e quindi non rispetta le disposizioni della  L.241/90, invocata peraltro dallo stesso Prefetto.

 

Redazione
Roma
– Roma Capitale ha provveduto a far notificare oggi, presso il Tribunale Amministrativo regionale del Lazio, il ricorso con il quale si chiede l’annullamento giurisdizionale del decreto del Prefetto della Provincia di Roma del 31 ottobre 2014, che prevede l’annullamento della trascrizione nei registri dello stato civile dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all’estero, nonché l’ordine di procedere agli atti conseguenti.  Il decreto del Prefetto – secondo la tesi giuridica sostenuta nel ricorso – “è stato assunto in carenza assoluta di potere e risulta comunque viziato da incompetenza, nonché da eccesso di potere sotto varie figure sintomatiche” e pertanto viene definito “palesemente nullo, illegittimo, ed errato”.  La normativa vigente  – secondo Roma Capitale – non attribuisce affatto in capo al Prefetto stesso alcun potere di intervenire sugli atti di stato civile né, per derivazione, di ordinare l’annullamento delle trascrizioni. Nel caso specifico, infatti, né allo stesso Sindaco è dato intervenire, ma solo – ciò è detto esplicitamente dalla normativa – al Tribunale.
Il Sindaco di Roma Capitale  – si legge inoltre nel documento – “non ha celebrato  l’unione, non ha attribuito diritti né imposto doveri agli interessati, ma si è limitato a conferire pubblicità-notizia ad un evento, giuridicamente rilevante, verificatosi prima (rispetto al 18 ottobre) ed altrove (in altri Stati) nel rispetto dello Statuto di Roma Capitale, che impone il divieto di qualsiasi forma di discriminazione, degli ordinamenti dei Paesi in cui il matrimonio è stato contratto, nonché dalle Carte sovranazionali recepite dal nostro ordinamento”. 
Viene contestata, inoltre, una violazione del procedimento poiché il decreto impugnato è stato adottato senza la formale comunicazione di avvio e quindi non rispetta le disposizioni della  L.241/90, invocata peraltro dallo stesso Prefetto. Il Campidoglio ha chiesto infine la immediata sospensione degli effetti del provvedimento prefettizio, sino alla decisione sul merito del ricorso. Lo comunica, in una nota, il Campidoglio.