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Cronaca

STEFANO CUCCHI: LA PROCURA RILEGGERA’ GLI ATTI DELL’INCHIESTA

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Tempo di lettura 5 minuti Il Sappe (Sindacato autonomo polizia penitenziaria) ha depositato a Roma una querela nei confronti di Ilaria Cucchi.

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Redazione

Roma – Con animo sereno e senza pregiudizio, ne' positivo ne' negativo, procederemo a una rilettura complessiva degli atti dell'inchiesta, dal primo all'ultimo foglio, per le eventuali posizioni che non sono state oggetto di processo. E all'esito di questo esame, una volta conosciute le motivazioni della sentenza della corte d'assise di appello di Roma, faremo le nostre valutazioni".

Lo ha detto ai giornalisti il capo della procura di Roma, Giuseppe Pignatone, dopo aver incontrato nel pomeriggio i familiari di Stefano Cucchi. Pignatone ha, infatti, ricordato che c'e' un processo "che procede per fatto suoi, per il quale si devono attendere le motivazioni e valutare se la procura generale e la parte civile abbiano o meno intenzione di fare ricorso in Cassazione". Pignatone ha ribadito che rileggere gli atti dell'inchiesta non significa affatto sconfessare l'attivita' istruttoria svolta dai pm Maria Francesca Loy e Vincenzo Barba (quando alla guida della procura era Giovanni Ferrara) che hanno rappresentato nel processo di primo grado il ruolo della pubblica accusa. "I due sostituti procuratori – ha spiegato – godono della mia piena fiducia, hanno fatto un lavoro egregio".  Pignatone, dopo aver incontrato per pochi minuti i familiari di Stefano Cucchi, e' stato a colloquio, per quasi un'ora, proprio con i pm Loy e Barba, apparsi piuttosto irritati e infastiditi dalle "non poche inesattezze" pubblicate in questi giorni su qualche quotidiano.

Ilaria Cucchi, dopo il colloquio in Procura insieme ai genitori, ha detto di aver mostrato al Procuratore Pignatone le gigantografie che ritraggono Stefano deceduto dopo 6 giorni di ricovero all'Ospedale Sandro Pertini in conseguenza del pestaggio subito in una cella di sicurezza del Tribunale di Roma: "L'incontro e' stato molto positivo. Giuseppe Pignatone si e' impegnato a rileggere gli atti dell'inchiesta dall'inizio. Senza alcuna preclusione. Dopo 5 anni, finalmente abbiamo una buona sensazione", ha detto Ilaria.
  Poco prima di entrare in procura, Ilaria Cucchi aveva detto di aspettarsi "che mio fratello Stefano, morto per ingiustizia, abbia giustizia. Io non ce l'ho affatto con il procuratore Pignatone. Questa secondo voi e' insufficienza di prove? – ha detto mostrando una foto del fratello deceduto – lo Stato non e' stato in grado di garantire diritti a mio fratello da vivo e adesso non e' in grado di dire chi lo ha ridotto cosi'. Basta vedere questa foto e riflettere. Questo ragazzo non somiglia nemmeno lontanamente – ha proseguito Ilaria mostrando stavolta una foto del fratello da vivo – a questa persona uscita di casa sei giorni prima di morire e sulle sue gambe. La forza per combattere e per andare avanti me la da' l'amore che ho per mio fratello. Stefano e' stato pestato e noi familiari ci aspettiamo che il procuratore Pignatone assicuri i responsabili alla giustizia. Stefano – ha concluso la sorella – e' morto di giustizia proprio qui in tribunale dopo che i magistrati lo hanno guardato in faccia".
 
Un poliziotto e un carabiniere sono rimasti feriti nel corso degli scontri avvenuti questa mattina a Brescia prima che il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, arrivasse all'assemblea degli industriali bresciani. Alcuni manifestanti, un centinaio secondo la questura, hanno contestato il premier, lanciato alcuni lacrimogeni, e poi si sono scontrati con gli agenti in due occasioni, quando hanno tentato di forzare il blocco degli agenti. "A seguito dei contatti fisici avuti con i manifestanti piu' esagitati durante le fasi di contenimento in via Palazzoli – scrive la Questura di Brescia in una nota – sono stati lievemente feriti un sostituto commissario della polizia di Stato che, refertato presso il pronto soccorso, ha riportato una prognosi di 20 giorni per contusioni multiple ad una spalla e altre sedi, e un militare dell'Arma dei carabinieri.
  Quest'ultimo, strattonato dai manifestanti che tentavano di strappargli di mano lo scudo, ha riportato una prognosi di sette giorni per una vistosa contusione al polso destro"

L'attacco ai Giudici di Adriano Celentano:

"Ciao Stefano! Hai capito adesso in che mondo vivevi? Certo dove sei ora e' tutta un'altra cosa". Comincia cosi' la lettera indirizzata a Stefano Cucchi da Adriano Celentano e pubblicata sul blog dell'artista. "L'aria che respiri ha finalmente un sapore. Quel sapore di aria pura che non ha niente a che vedere con quella maleodorante che respiravi qui sulla terra. Li', dove sei adesso, c'e' la luce, la luce vera!!! Che non e' quella flebile e malata di quei giudici 'ignavi' che, come diceva Dante, sono anime senza lode e senza infamia e proprio perche' non si schierano ne' dalla parte del bene e ne' da quella del male sono i piu' pericolosi, e giustamente il Poeta li condanna". "Ma adesso dove sei tu e' tutto diverso – continua il cantante – li' si respira l'amore del 'Padre che perdona' e non di chi ti ha picchiato e massacrato fino a farti morire. Sei finalmente libero di amare e scorrazzare fra le bellezze del Creato, senza piu' il timore che qualche guardia carceraria ti rincorra per ucciderti. Perche' dove sei tu non si puo' morire.  La morte non e' che un privilegio dei comuni mortali e quindi proibito a chi non ha la fortuna di nascere. Un privilegio dell'anima che, se non la uccidiamo del tutto, ci riconduce alla Vita eterna".

Il Sappe (Sindacato autonomo polizia penitenziaria) ha depositato a Roma una querela nei confronti di Ilaria Cucchi. A renderlo noto e' Donato Capece, segretario generale del sindacato, sostenendo che "l'insieme delle dichiarazioni diffuse da Ilaria Cucchi pare, con ogni evidenza, voler istigare all'odio e al sospetto nei confronti dell'intera categoria di soggetti operanti nell'ambito del comparto sicurezza, con particolare riferimento a chi, per espressa attribuzione di legge, si occupa della custodia di soggetti in stato di arresto o detenzione. Questo non lo possiamo accettare. Abbiamo deciso di adire le vie legali nei confronti della signora Cucchi a difesa dell'onore e del decoro della polizia penitenziaria". "Dopo essersi improvvisata aspirante deputato – ricorda Capece – aspirazione che tale e' rimasta grazie al voto degli italiani, prendiamo atto che Ilaria Cucchi vorrebbe ora vestire i panni di pubblico ministero, magari consegnando quelli da giudice al suo difensore Fabio Anselmo, per confezionare una sentenza sulla morte del fratello Stefano che piu' la soddisfi ma che non e' la risultanza delle sentenze di primo grado e di appello. Bisogna finirla con essere garantisti a intermittenza, rispettando le sentenze solo quando queste fanno comodo.
  Bisognerebbe mostrare pubblicamente anche le 250 fotografie fatte prima dell'esame autoptico (che dimostrano che sul corpo di Stefano Cucchi non c'era nulla) e non sempre e solo quella, terribile, scattata dopo l'autopsia e che presenta i classici segni del livor mortis. E quali sono le presunte nuove prove sulla morte del giovane che non sono state portate in dibattimento? ". Secondo il segretario, il Sappe "per scelta ha avuto fino ad oggi un 'profilo basso' sulla vicenda" ma "non accetta giudizi e illazioni contro la polizia penitenziaria, i cui appartenenti sono stati assolti due volte dalle gravi accuse formulate nei loro confronti". "Pretestuosa" anche l'idea di intitolare una strada di Roma a Stefano Cucchi: "E' una proposta demagogica e strumentale. A parte che non possono intitolarsi strade o vie a chi e' morto da non meno di dieci anni, lo dice la legge, mi chiedo quali siano le benemerenze verso la nazione di Stefano Cucchi idonee a legittimare tale singolare richiesta. Ma quante sono, a Roma, le strade dedicate alla memoria degli appartenenti alle forze di polizia e di soccorso pubblico morti per mano della criminalita' o, appunto, nel corso di interventi di soccorso?".

 

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

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“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

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Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



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