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di Simonetta D'Onofrio
Gello di San Giuliano (Pisa) – Novità sul caso Roberta Ragusa. Due lettere importanti scritte dalla donna avvalorerebbero la tesi del rapporto conflittuale che avrebbe avuto con il marito Antonio Logli. Ricordiamo che Roberta è sparita nella notte del 10 gennaio del 2012 da Gello di San Giuliano Terme, in provincia di Pisa.
Il contenuto delle missive testimonierebbe le problematiche che Roberta subiva nel rapporto quotidiano con il marito, il quale non ha mai evidenziato agli inquirenti la crisi di coppia che aveva come tratto distintivo il protrarsi nel tempo.
Roberta avrebbe scritto a Natale del 2006 una lettera d’auguri, dove avrebbe augurato al consorte di ritrovare la serenità e la felicità che sempre di più gli sfuggiva. Possiamo immaginare dalle sue parole un malessere che viveva la donna scomparsa, il desiderio di cambiamento e i tentativi di risolvere i problemi familiari.
Sconcertante è, invece, il testo della seconda corrispondenza che Roberta avrebbe inviato al marito, dove s’intuisce chiaramente e senza alcuna ambiguità il difficile rapporto che si trascinava giorno dopo giorno.
La donna era delusa sul comportamento assunto dal marito Antonio, poco tempo a disposizione, sfuggente e sempre concentrato al mondo lavorativo. In altre parole era una coppia molto stanca, ed è proprio Roberta ad usare questo aggettivo scrivendo: "stanca, stanca, stanca". La donna si lamentava sula condotta del coniuge, non curante dell’intera famiglia, tralasciando le relazioni interpersonali.
Altri segnali preoccupanti sono dovuti alle “dimenticanze” dell’uomo; Logli non si ricorda neanche della data dell’anniversario.
Sono questi i fattori scatenanti della scomparsa della Ragusa? Forse uccisa perché aveva capito il tradimento che aveva subito in tanti anni, può essere questa la motivazione del delitto? A tutt’oggi il marito di Roberta, Antonio Logli, padre dei suoi due figli è il principale sospettato di omicidio e distruzione del cadavere della donna, ma non è stato ancora possibile giungere a un’incriminazione ufficiale per la mancanza di prove certe.
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