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Cronaca

YARA GAMBIRASIO: PARLA LA MOGLIE DI MASSIMO BOSSETTI

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Tempo di lettura 2 minutiMarita Comi: "mio marito è innocente, un equivoco e il vero assassino è a piede libero"

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di Cinzia Marchegiani

Il giallo di Brembate approda a Matrix con un’intervista esclusiva di Luca Telese a Marita Comi, moglie di Massimo Bossetti, unico imputato dell’omicidio di Yara Gambirasio. Marita ha voluto dichiarare la sua verità per la prima volta in una trasmissione serale importante, e sin da subito ha voluto rilevare la sua ferrea convinzione sull’innocenza di suo marito, certa che quelle accuse sono il frutto di uno sbaglio e che il vero assassino di Yara è ancora a piede libero. Ma non solo, spiega che crede a sua suocera Ester Arzuff, quando sostiene che il padre di Massimo è Giovanni Bossetti e non invece Giuseppe Guerinoni indicato dagli inquirenti che si sono basati sulle prove del DNA:”Io le credo per adesso. Io le credo, anche per rispetto di mio marito, perché è sua madre, io le credo, poi vedremo”. La moglie di Bossetti spiegherà come gli inquirenti abbiano equivocato sul significato di quel foglietto sul quale il marito aveva appuntato dei numeri accanto a nomi di donne. Marita spiegherà convalidando la stessa dichiarazione del marito, che quelli non sono recapiti telefonici, bensì pin della carta di credito posti come memo. Questa intervista sarà sicuramente al vaglio degli inquirenti e stasera se ne parlerà alla trasmissione di Quarto Grado che ha sempre seguito l’evoluzione di questo giallo emblematico e a tratti hollywoodiano per le strategie d’indagini che ha saputo mettere in campo ed attuare. Pezzo per pezzo la storia di quel giorno infame che ha travolto Yara si sta delienando come un enorme puzzle dove i piccoli tasselli per ora non riescono a rendere nitida l’immagine di quel momento esatto in cui la piccola tredicenne Yara perse la vita, e che ancora ad oggi tiene col fiato sospeso molti italiani.
E nel mistero entra anche una missiva anonima sequestrata il 25 luglio dai carabinieri a casa del Bossetti oltre ad altri 33 indizi. Come in un film, con parole e lettere ritagliate dai giornali incollate sul foglio venivano fatte esplicite minacce di morte: "Ti impicco. La pagherai cara". Questa lettera è al vaglio di un’investigazione ad ampio raggio ma certosino dei reparti investigativi dei Ros e Sco che assieme agli altri elementi acquisiti costituiranno una relazione che entro novembre sarà presentate alla Procura di Bergamo, assieme ad un’intera valutazione di oltre tre di indagini partite dal 26 novembre 2010, data in cui scompare Yara, al 16 giugno 2014, giorno in cui è arrestato Massimo Bossetti e dei mesi successivi alla sua cattura. Stasera, venerdì 10 ottobre 2014, un importante puntata su Quarto Grado da non perdere.