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FORMULA UNO: GRAVE IL PILOTA FRANCESE JULES BIANCHI

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Tempo di lettura 3 minuti Problemi di sicurezza, sembrerebbe che i piloti non avrebbero dovuto correre in queste condizioni climatiche

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Redazione

La vittoria di Hamilton è passata in secondo piano perché a destare sconcerto è lo stato di salute di Bianchi. Il pensiero di tutti dopo il Gp del Giappone va all'incidente capitato a Jules Bianchi e alle condizioni del giovane pilota francese scuola Ferrari che sono gravi. Tanti, soprattutto, gli interrogativi relativi alla sicurezza tra chi sostiene che non c'erano le condizioni giuste per correre e chi invece pensa il contrario.
Intanto il padre di Bianchi, lo sfortunato pilota della Marussia, ha affermato, in un'intervista televisiva, che il figlio e' attualmente sotto i ferri per "un ematoma alla testa". Definendo "critiche" le condizioni del figlio, Philippe Bianchi ha aggiunto che "ora bisognera' attendere le prossime 24 ore" prima di avere ulteriori notizie.

Jules Bianchi e' finito con la sua auto sotto la gru impegnata a recuperare la vettura di Adrian Sutil che si era schiantato con la Sauber contro le barriere di protezione. Bianchi, privo di sensi, e' stato trasportato in elicottero in ospedale. A causa dell'incidente, il Gp del Giappone e' stato fermato al 46esimo giro.
Se proprio di sport si deve parlare con la vittoria di Suzuka Lewis Hamilton allunga a +10 sul compagno di squadra Nico Rosberg.256 i punti del colored britannico, che in questa occasione fa meglio del tedesco, penalizzato da un problema di sovrasterzo.Hamilton sfrutta l'occasione e comincia la rimonta su Rosberg, che era partito dalla pole position, fino a superarlo ed allungare, dimostrando di essere il piu' veloce di giornata.
Il gradino piu' basso del podio va a Sebastian Vettel, favorito proprio dalla bandiera rossa finale perche' dopo l'ingresso della safety-car era rientrato ai box.
La classifica finale valida e' quella del 44esimo giro con il 4 volte campione del mondo che precede pertanto il compagno Danile Ricciardo, anche lui protagonista di una buona gara. A seguire e a punti, ma ovviamente tutti staccatissimi nell'ordine: Button (McLaren), Bottas e Massa (Williams), Hulkenberg (Force India), Vergne (Toro Rosso) e Perez (Force India).
Giornata da dimenticare, invece, in casa Ferrari con Fernando Alonso subito fuori causa a causa di un problemo tecnico e Kimi Raikkonen che non va oltre la dodicesima posizione, doppiato di un giro. Lo spagnolo ha ancora 4 occasioni per fare il massimo prima di un addio a Maranello che sembra molto probabile. Si parte in condizioni meterologiche precarie, con visibilita' pari a zero in regime di safety car.
Eriksson va subito in testa coda con la Catheram e nel corso del terzo giro i commissari decidono di esporre la bandiera rossa.

Le monoposto tornano in pit-line per ripartire dopo una ventina di minuti sempre dietro la vettura di sicurezza. E il primo colpo di scena e' immediato: si ferma la Ferrari di Fernando Alonso e lo spagnolo e' costretto al suo secondo ritiro stagionale. La Safety tarda a uscire ed Hamilton via radio si rivolge direttamente a Charlie Whiting chiedendogli di dare il via alla gara. La decisione arriva al nono giro ed Hamilton comincia la caccia a Rosberg.
Tra il 12esimo e il 13esimo giro rientrano praticamente tutti per montare le intermedie; il tedesco esce davanti al britannico. A dare spettacolo e' Sebastian Vettel che prima supera Massa e poi Bottas. Altro gran sorpasso di Ricciardo ai danni di Massa. Hamilton si avvicina a Rosberg, puo' usare il Drs al 25esimo passaggio ma il compagno di squadra resiste fino al 29esimo quando il 'colored' britannico con un sorpasso all'esterno si guadagna gli applausi del pubblico e poi lo semina.
Qualche problemino al Pit-stop per la Mclaren di Jenson Button e Vettel si prende la quarta posizione. Rosberg rientra al 34esimo passaggio per la terza sosta, forse tardiva. Hamilton torna ai box al 36esimo giro e ritorna in pista in seconda posizione, leadership momentanea a Ricciardo prima di rientrare anche lui. Intorno al 40esimo giro torna a piovere forte e le condizioni di pista tornano a essere difficili: Adrian Sutil si schianta contro le barriere di protezione, al 44esimo passaggio torna in pista la safety e al 46esimo giro sventola nuovamente la bandiera rossa perche' la vettura di Jules Bianchi finisce sotto la gru impegnata a liberare la pista dalla Sauber Ferrari di Sutil.

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Editoriali

Corsi di recupero per i debiti formativi: dettagli ed efficacia

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Ogni scrutinio di classe è diverso e proprio per questo possono essere decretate promozioni, bocciature o sospensioni di giudizio, nonché i cosiddetti debiti formativi.

In questo articolo non si vuole tanto commentare la decisione di dare 1 o 2 o 3 debiti formativi in una o più discipline, quanto l’efficienza dei corsi formativi che dovrebbero aiutare lo studente, in sospensione di giudizio, a ripassare la materia/e per poi dare l’esame “riparativo” da fine agosto a inizio settembre.

La regola ministeriale sancisce che chi “salda” il debito/i passa all’anno scolastico successivo e chi non lo supera dovrà ripetere l’anno.

Quello che spesso ci si domanda, tra docenti, è quanto l’alunno riesca a comprendere dal corso formativo e quanto sia utile lo studio individuale.

Sicuramente, il corso formativo aiuta l’alunno a ristudiare i punti di fragilità della disciplina in cui ha il debito, ma un buono studio individuale può rendere maggiormente efficace il recupero.

In questo caso, sarebbe necessario avere un’insegnante esterno che possa aiutare lo studente a focalizzarsi sui punti chiave svolti a lezione.

Essenzialmente, per questi motivi sarebbe idoneo:

  • 1. Focalizzare per memorizzare, ma anche per comprendere;
  • 2. Produrre uno schema riassuntivo sugli argomenti che appaiono più fragili da apprendere;
  • 3. Leggere gli schemi e i riassunti ad alta voce;
  • 4. Non darsi un tempo nello studio poiché ogni persona ha i suoi di tempi;
  • 5. Ripetere i concetti chiave più e più volte;
  • 6. Passare ad argomenti successivi;
  • 7. Produrre testi o comprensioni scritte per esercitarsi;
  • 8. Nella fase finale ripassare tutto a scaglioni.

Pertanto, costruirsi uno schema mentale è molto utile sia per l’alunno che per l’insegnante che, caso mai segue, individualmente il ragazzo/a.

Ecco, secondo questa progettualità di recupero, lo studente con debito/i potrebbe arrivare a risultati efficaci e fare “bella figura” davanti alla commissione di recupero. Tuttavia, la proposta vincente è si ai corsi formativi, ma anche un grande si allo studio individuale oppure accompagnato da un docente in rapporto 1/1.

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Editoriali

La linguistica italiana: qual’è l’elemento che si oppone al suo cospetto?

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La lingua italiana nel corso dei secoli ci ha lasciato poemi, trattati, racconti e storie che al giorno d’oggi necessitano di essere interpretati da esperti ( o non ) per poterli conoscere nella loro anima. Pensiamo alla Divina Commedia di Dante Alighieri nella versione volgare dell’italiano … ecco in questo caso per interpretarla dobbiamo “tradurla nell’italiano che si parla oggi”.

Gli studiosi, i docenti possono tradurla, ma chi non è erudito o non possiede le strumentazioni adatte (vocabolari, la conoscenza della storia della lingua italiana etc …) fa sicuramente più fatica a comprenderne il significato.
Tutto quello che la lingua italiana ci ha lasciato necessita di essere analizzato poiché come primo requisito per una giusta comprensione del poema è sapere quando è stato scritto? dove è stato scritto (in quale paese)? che influenze ha subito da parte di altre lingue? quale storia c’è dietro a quel racconto?

Parlare di interpretazione linguistica è banale, si necessità di una vera e propria traduzione, ad esempio dall’italiano volgare del 1200 a quello del 1800.
Ogni epoca ha delle caratteristiche linguistiche in termini diacronici che nessuno può modificare.

Come reca il titolo dell’articolo esiste un elemento che si oppone alla pura lingua italiana (così come la conosciamo oggi): il dialetto.

In molti paesi della nostra penisola il dialetto è conservato e tutt’ora oggi si mantiene vivo. Questo accade sia al nord, al centro che al sud Italia.

L’utilizzo del dialetto, considerato una lingua a tutti gli effetti, è molto in voga in Italia poiché molte persone vogliono mantenere le proprie origini e, non solo, anche la propria unicità/identità. Per tali motivi, assolutamente non banali, la lingua italiana si confronta anche con i vari dialetti.

La dialettofonia rappresenta il suono delle parole di un determinato registro linguistico tipico di una parte della nostra Italia. A volte il solo aspetto fonetico delle parole dialettali ci permette di riconoscere, ad esempio, da quale regione arriva quella tal persona.
Il dialetto “ricalca”, in senso figurato, uno stemma che ciascuno di noi porta nel suo DNA e che non può cancellare. Tuttavia, se una persona non parla il suo dialetto non vuol dire che non gli piaccia o che non sa esprimersi, ma semplicemente possono esserci delle abitudini pregresse che non gli consentono di utilizzare il dialetto.

Solitamente questo è il caso dei giovani d’oggi che preferiscono gli slang ai codici linguistici del proprio dialetto. Una caratteristica sicuramente positiva è mantenere vive le forme dialettali a favore di un loro utilizzo altrettanto diffuso.

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Roma, aggressioni e borseggi in metro. Riccardi (UdC): “Linea più dura per garantire la sicurezza pubblica”

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“Ci troviamo ad affrontare un problema che il Governo non può più ignorare: i borseggiatori operano impuniti nelle metropolitane di Roma. Questa situazione è inaccettabile e richiede un intervento deciso e immediato. Ritengo che la sicurezza dei cittadini debba essere una priorità assoluta e che la moderazione non significhi inazione”.
È assai dura la reazione del commissario cittadino di Roma Capitale dell’UdC, il dottor Roberto Riccardi, circa le continue, ripetute aggressioni e borseggi nella Capitale.

Dottor Riccardi secondo Lei dove bisogna intervenire in fretta nella legislazione italiana in tale materia?
I recenti episodi di furto nei mezzi pubblici mettono in luce una legislazione troppo permissiva. La normativa attuale, che prevede l’intervento delle Forze dell’Ordine solo su querela dei borseggiati, è del tutto inefficace. Questo non solo rallenta l’intervento delle autorità, ma spesso disincentiva le vittime a denunciare, sapendo che le conseguenze per i borseggiatori saranno minime o inesistenti.
Le leggi attuali non sono sufficienti per contrastare efficacemente questo fenomeno. È necessario un cambio di rotta deciso.

il commissario cittadino UdC di Roma Capitale, dottor Roberto Riccardi

E cosa può fare in più, in questo frangente, l’organo giudiziario?
Bisogna smettere di essere troppo indulgenti con i delinquenti. Va adottata una linea più dura per garantire la sicurezza pubblica.
Lei rappresenta uno dei partiti di governo nazionale. Esiste una vostra “ricetta” in merito?
Ecco le misure che proponiamo; arresto obbligatorio per i borseggiatori con l’introduzione dell’arresto obbligatorio per chiunque venga colto in flagrante a commettere furti nei mezzi pubblici. Questo deterrente è essenziale per scoraggiare i delinquenti e proteggere i cittadini.
Modifica della normativa vigente; bisogna consentire l’intervento delle Forze dell’Ordine anche in assenza di querela da parte della vittima, permettendo un’azione tempestiva e decisa contro i borseggiatori.
Inasprimento delle pene ed introduzione di sanzioni più severe per i reati di furto, specialmente quando commessi in luoghi pubblici e affollati come le metropolitane.
Campagne di sensibilizzazione informando i cittadini sui loro diritti e sull’importanza di denunciare ogni atto di borseggio, contribuendo così a creare una comunità più sicura e coesa.
Ma Lei crede che con tali misure si possa mettere un argine alla questione che preoccupa non solo i romani ma le decine di migliaia di turisti che ogni giorno arrivano nella capitale?
Non possiamo più permetterci di essere indulgenti. Dobbiamo agire con fermezza per garantire la sicurezza di tutti i nostri cittadini.
Le Forze dell’Ordine devono essere messe nelle condizioni di poter agire senza ritardi e senza ostacoli burocratici.
Dobbiamo essere determinati nello spuntare le armi dei buonisti ed a ripristinare la legalità nelle nostre strade e nelle nostre metropolitane. Solo con un intervento deciso e risoluto potremo garantire una Roma più sicura e vivibile per tutti.

Risposte chiare e concrete quelle del commissario cittadino UdC di Roma Capitale Roberto Riccardi.
Ci auguriamo che questa volta la politica affronti davvero con tale determinazione questa assenza di sicurezza per i romani e per le migliaia di turisti che si apprestano a giungere nella Capitale per l’imminente apertura, il 24 dicembre 2024, dell’Anno Giubilare.

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