Connect with us

Cronaca

ISERNIA: ECCO LA RICETTA PER RILANCIARE IL TURISMO GRAZIE AL SANTUARIO DI CASTELPETROSO

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 3 minuti La decisione del vescovo Bregantini ha creato alcuni malcontenti nella comunità dei fedeli, che specie in alcune realtà come quella altomolisana

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

di Silvio Rossi

Isernia – Una nuova organizzazione per far funzionare adeguatamente il santuario. Questo è quanto è stato pensato dall’Arcidiocesi di Campobasso-Bojano, per rendere fruibile l’Addolorata, in località Castelpetroso, nei pressi di Isernia.
Quest’estate la diocesi di Campobasso ha deciso di porre a riposo le piccole discepole di Gesù, che per molti anni hanno avuto la custodia del santuario, in quanto le nuove esigenze che si devono soddisfare in vista di un aumento di visitatori non erano compatibili col piccolo gruppo di religiose, di cui alcune di età avanzata, che era presente sul luogo. Sono state quindi chiamate a sostituirle le “Serve del Signore e della Vergine di Matarà”, un ordine religioso nato nel 1983 su impulso di Padre Carlos Miguel Buela.
La decisione del vescovo Bregantini ha creato alcuni malcontenti nella comunità dei fedeli, che specie in alcune realtà come quella altomolisana, tende a essere conservatrice, ma il presule spera che presto le nuove “padrone di casa” possano svolgere adeguatamente il proprio compito e convincere gli scettici che la scelta effettuata è stata un passo avanti nel bene del santuario e di tutta la comunità.
Puntare sul turismo religioso può rappresentare, per una terra dove la disoccupazione raggiunge livelli record, una possibile circuito che consente un flusso di turisti da poter portare a visitare anche le altre attrazioni molisane. Basti pensare che i luoghi storici dei pellegrinaggi hanno milioni di visitatori l’anno (da un milione e mezzo pe Montevergine, circa quattro milioni per Loreto, quasi sei milioni per Assisi), mentre le visite al santuario dell’Addolorata sono stati circa 150.000 lo scorso anno. Esiste quindi la possibilità di aumentare notevolmente il numero di persone che si recano per un viaggio a Castelpetroso. Per dare in modo che ciò accada, però, bisogna dare al pellegrino una serie di servizi, ospitalità, accoglienza adeguata alle grandi folle.
Lo scorso anno, il 21 settembre, è stato elevato da Papa Francesco al grado di Basilica Minore, facendolo così diventare una meta di itinerari turistici religiosi, come in Italia esistono in altre realtà legate a santi o, come nel caso della struttura isernina, a luoghi di apparizioni mariane. Il turismo religioso può essere una delle chiavi per creare un circuito turistico nella piccola regione, in quanto può conciliare l’afflusso di un discreto numero di pellegrini col rispetto della natura e dei luoghi che conservano le chiese di cui il Molise è disseminato.
La storia del santuario
Il 22 marzo 1888 sul monte Patalecchia, nel territorio del comune di Castelpetroso, ci fu l’apparizione della Madonna a due pastorelle, Bibiana e Serafina. A questa prima apparizione ne seguirono altre.
Alcuni mesi dopo, il Vescovo di Bojano, Francesco Macarone Palmieri, inviato da papa Leone XIII per indagare sulla vicenda, ebbe a sua volta le stesse visioni, come confermò alcuni giorni in una lettera indirizzata al Papa.
Fu deciso di costruire un santuario per celebrare queste apparizioni, la posa della prima pietra ci fu il 28 settembre del 1890, più a valle rispetto a dove apparve la Vergine, per garantire un più facile accesso ai visitatori, mantenendo una “Via Matris” che collegava i due siti.
La costruzione fu affidata all’architetto Giuseppe Gualandi, bolognese, che adottò lo stile neogotico, utilizzato anche per altre chiese costruite dallo stesso a Roma e in Emilia Romagna. La mancanza di fondi e le due guerre mondiali fecero sì che l’edificazione andasse a rilento, l’esterno fu completato solo negli anni Cinquanta (curati dal figlio di Gualandi, Francesco), e l’inaugurazione avvenne il 21 settembre 1975, a 85 anni di distanza dalla prima pietra.
Frattanto, a dicembre 1973, papa Paolo VI proclamò la Vergine Addolorata di Castelpetroso patrona del Molise, confermando quindi la posizione papale di riconoscimento del fenomeno delle apparizioni avvenute nel luogo.
L’importanza di questo riconoscimento è confermata dal fatto che le apparizioni mariane ufficialmente riconosciute dalla Chiesa Cattolica, sono circa venticinque in tutto il mondo, e solo tre in Italia, avvenute oltre che a Castelpetroso, nella chiesa romana di Sant’Andrea delle Fratte e nelle campagne di Caravaggio, in Lombardia.
Il 19 marzo 1995, durante il viaggio pastorale di papa Giovanni Paolo II in Molise, il santuario dell’Addolorata fu uno dei posti visitati, assieme alla fabbrica Pontificia di campane Marinelli di Agnone e alla città di Campobasso.

Lo scorso anno, il 21 settembre, il santuario è stato elevato da Papa Francesco al grado di Basilica Minore, conferendogli quindi un’importanza degna dell’importanza del luogo. Nel luglio di quest’anno, nella sua visita pastorale in Molise, papa Francesco ha incontrato sul piazzale del santuario i ragazzi appartenenti ai gruppi giovanili delle diocesi molisane.

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

Continua a leggere

Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

Continua a leggere

Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti

image_pdfimage_print

Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti