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Ambiente

Mobilità elettrica, 9mila veicoli in Italia: Toscana prima in classifica seguita da Lombardia ed Emilia Romagna

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“La mobilità elettrica come opportunità di crescita per il Paese. Per comprendere meglio le dinamiche di questa rivoluzione e le opportunità che può generare a livello industriale ed occupazionale, The European House – Ambrosetti, in collaborazione con Enel, ha realizzato uno studio che vuole essere uno strumento per operatori privati e pubbliche amministrazioni”. Così Enel in comunicato. Le conclusioni della ricerca sono state anticipate oggi, nell’ambito del Forum Ambrosetti, in una conferenza stampa cui hanno preso parte Maria Chiara Carrozza, membro della III Commissione “Affari Esteri e Comunitari” della Camera dei Deputati, Valerio De Molli, Managing Partner The European House – Ambrosetti, Francesco Starace, Amministratore Delegato di Enel, Francesco Venturini, Direttore Global e-Solutions di Enel, e alla presenza della Presidente di Enel, Patrizia Grieco.

 

Dall’analisi – che verrà presentata domani, giornata conclusiva dei lavori del Forum Ambrosetti – emerge che tra il 2005 e il 2016, il numero di autoveicoli a motore elettrico e ibridi elettrici plug-in è cresciuto ad un tasso medio annuo del 94% in termini di stock (superando i 2 milioni di unità nel 2016) e del 72% in termini di nuove immatricolazioni. La Cina domina, in termini assoluti, lo scenario mondiale della mobilità elettrica, con quasi 649.000 autoveicoli elettrici circolanti al 2016, mentre la Norvegia è il best performer in termini di penetrazione dell’autoveicolo elettrico, con una market share sul totale circolante del 5,11%.

 

Anche l’Italia è coinvolta nella “e-Mobility Revolution”: sebbene la strada verso la transizione elettrica del Paese sia ancora molto lunga, il numero di immatricolazioni di autoveicoli elettrici è cresciuto ad un tasso medio annuo composto del 41% tra 2005 e 2016 e la crescita è stata significativa anche per il parco auto, con 9.820 autoveicoli circolanti nel 2016 (+60% rispetto all’anno precedente). Per guidare la transizione del Paese verso la e-Mobility, è importante comprendere il punto di partenza dei territori italiani. Proprio per questo The European – House Amborsetti ha sviluppato un innovativo strumento di monitoraggio, l’Indice del Trasporto Elettrico (ITE), che permette di misurare la performance in termini relativi delle 20 Regioni (ITER) e delle 14 Città Metropolitane italiane (ITEM) sulla mobilità elettrica.

 

Tra le Regioni italiane – secondo l’indagine -, la Toscana è prima in classifica con un punteggio pari a 6,5 su un valore massimo di 10, seguita da Lombardia ed Emilia Romagna. Nel ranking delle Città Metropolitane, è Firenze a posizionarsi in cima alla classifica, con un punteggio complessivo di 8,1, seguita da Milano (6,4 punti) e Roma (6,0 punti). Tutti i territori del Mezzogiorno d’Italia, ad esclusione della Puglia, si collocano nella parte bassa delle classifiche, evidenziando così l’ampio potenziale di sviluppo per la e-Mobility in queste aree. L’elettrificazione dei sistemi di trasporto è una importante opportunità industriale e di modernizzazione per il sistema-Paese. Per dimensionare l’impatto attivabile sulla filiera industriale della e-Mobility, The European House – Ambrosetti ha mappato, per la prima volta nel nostro Paese, la value chain allargata della e-Mobility, per comprendere le diverse attività manifatturiere e di servizio che sono attivate dall’industry del trasporto elettrico.

 

I numeri sull’occupazione sono significativi: nel complesso si tratta di circa 160.000 imprese e 823.000 occupati. In aggiunta, sono stati elaborati alcuni scenari di sviluppo per gli autoveicoli elettrici e la rete infrastrutturale di ricarica. Considerando il solo mercato degli autoveicoli elettrici e il fatturato generabile in ciascuna fase della filiera ad essa collegata (autoveicoli, infrastrutture di ricarica elettrica, servizi ICT, riciclo e seconda vita), è stato stimato che, nei diversi scenari di sviluppo ipotizzati, si potrebbe attivare un fatturato cumulato compreso tra 24 e 100 miliardi di Euro al 2025 e tra 68 e 303 miliardi di Euro al 2030. Per cavalcare con successo la e-Mobility Revolution, l’Italia deve innanzitutto sviluppare una visione di medio-lungo termine, come fatto dai principali Paesi e adottare delle politiche nazionali volte a sostenere la domanda, la filiera industriale (incentivando soprattutto la ricerca) e la rete infrastrutturale di ricarica. Le analisi e le proposte di The European House – Ambrosetti raccolte nella ricerca “e-Mobility Revolution” verranno presentate domenica 3 settembre in occasione della 43ma edizione del Forum di Villa d’Este di Cernobbio dalla portavoce dell’iniziativa, la Professoressa Maria Chiara Carrozza, Membro della III Commissione “Affari Esteri e Comunitari”, Camera dei Deputati e Professore Ordinario di Bioingegneria Industriale presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.