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Cronaca

CIRO ESPOSITO OMICIDIO: DANIELE DE SANTIS NON E’ MAI STATO ACCOLTELLATO

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Tempo di lettura 2 minutiAngelo e Sergio Pisani, legali della famiglia Esposito, smentiscono la versione dei legali di De Santis.

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di Christian Montagna

Era il 3 maggio quando durante la finale di coppa Italia Fiorentina Napoli, il tifoso napoletano Ciro Esposito veniva ucciso in quello che è stato definito un vero e proprio agguato alla tifoseria partenopea. Una competizione sportiva insana che si è trasformata in una faida. Un’agonia di cinquanta lunghi giorni hanno accompagnato il giovane Ciro lentamente alla morte. Speranze, miglioramenti clinici e poi di nuovo complicazioni e apprensione: solo la povera madre Antonella può sapere quanto è stato difficile e doloroso quel lungo calvario. Le indagini presero subito la giusta direzione: un vero e proprio attacco era stato studiato e calcolato. Subito i video dei testimoni balzarono sul web; si individuarono i primi responsabili. Daniele De Santis, ultrà romanista, fu accusato dell’omicidio. La nazione divisa in due fazioni: chi difendeva l’omicida e chi, giustamente inorridito, stava dalla parte della povera vittima. Un accanimento mediatico ingiustificabile cercò però di ribaltare la situazione. Ancora una volta, si voleva far passare la tifoseria napoletana come errata, criminale e collusa con la camorra. Ma, quel giorno, un centinaio di tifosi era partito alla volta di Roma semplicemente per godersi lo spettacolo dei propri eroi. A qualcuno ciò non è stato concesso. Pochi giorni fa, è emerso che Gastone, Daniele de Santis, era stato accoltellato quel maledetto 3 Maggio prima di sparare. Versione però che Angelo e Sergio Pisani, legali della famiglia Esposito smentiscono dichiarando che: “De Santis, il principale responsabile dell’agguato al pullman dei tifosi azzurri e dell’omicidio di Ciro Esposito non è mai stato accoltellato come risulta e dimostrano le sue stesse dichiarazioni al giudice (nei verbali dice “ho avuto solo tante botte e non ricordo altro”)”.
“Il bluff oramai è stato scoperto e, nonostante le minacce che abbiamo ricevuto, non faremo un passo indietro e interverremo nel processo per contestare ipotesi illogiche ed azzardate. Chiederemo ai giudici di punire anche i responsabili di ogni inquinamento mediatico delle prove”. “Chiederemo ai giudici – concludono Angelo e Sergio Pisani – di punire anche i responsabili di ogni inquinamento mediatico delle prove e per la temerarietà chi fa disinformazione e tenta di nascondere o favorire i responsabili di questa tragedia diffidando tutti i media e giornalisti a pubblicare con gli stessi caratteri e titoloni l’unica triste verità finora accertata e che nessuno venne accoltellato senza scuse e mezzucci per vantare una legittima difesa da parte di gastone che ancora oggi non ricorda e spiega non solo perché ha sparato, ma quale tragedia voleva provocare quella sera di maggio”.

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