Connect with us

Esteri

ISIS, RAID IN SIRIA: PARTE L'OFFENSIVA DI OBAMA INSIEME AD ALTRI PAESI ARABI

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 3 minuti ll'operazione stanno prendendo parte per la prima volta nella storia i piu' sofisticati caccia Usa, gli F-22 Raptor, aerei completamente invisibili ai radar

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

Redazione

L'apparente quiete degli Stati Uniti viene smentita dall'energica azione notturna di Obama. Alla vigilia dell'intervento di Barack Obama all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e' iniziata nella notte l'annunciata offensiva aerea contro gli jihadisti sunniti dello Stato Islamico (Isis) in Siria.
Operazione guidata dagli Usa ma alla quale partecipano diversi Paesi arabi della regione, tra cui, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Barhein e Qatar anche se non e' chiaro quale sia il ruolo giocato dai singoli alleati Usa del Golfo. Lo ha annunciato il portavoce del Pentagono, il contrammiraglio John Kirby, specificando che sono in corso "bombardamenti aerei e il lancio di missili da crociera Tomahawk (fino a 2.500 km di gittata). Visto che le azioni sono in corso non siamo in grado di fornire ulteriori elementi". I raid si stanno concentrando sulla zona di Raqqa, la roccaforte di Isis in Siria, dove il 28 luglio 2013 venne rapito il gesuita padre Paolo Dall'Oglio. Obama nei giorni scorsi aveva avvertito Isis che non avrebbe potuto contare su alcun rifugio sicuro in cui nascondersi. Il regime siriano di Bashar Assad sostiene di essere stato informato dell'inizio dei raid nonostante Washington avesse ripetutamente ribadito nei giorni scorsi che avrebbe agito senza chiedere alcuna autorizzazione a Damasco . All'operazione stanno prendendo parte per la prima volta nella storia i piu' sofisticati caccia Usa, gli F-22 Raptor, aerei completamente invisibili ai radar (stealth) che non sono mai stati impiegati in azione dalla loro entrata in servizio nel dicembre del 2005.
Fonti del Pentagono informano che almeno un incrociatore lanciamissili e' impegnato nell'azione con il lancio di missili da crociera Tomahawak dal Golfo Persico dove stazione la squadra navale della portaerei a propulsione nucleare George H. W. Bush. Nell'operazione sono anche usati decine di droni.
Il ministero degli Esteri siriano sostiene che "gli americani hanno informato la delegazione siriana alle Nazioni Unite che bombardamenti sarebbero stati effettuati contro i terroristi di Isis a Raqqa", nel nord del Paese. Sono 20 i primi obiettivi della lista da colpire degli jiahdisti sunniti dello Stato Islamico (Isis) in Siria dai raid aerei e missili da crociera Usa e dai jet di 4 Paesi arabi (Giordania, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Barhein con il Qatar che fornisce sostegno indiretto con la piu' grande base aerea americana fuori dagli Usa, quella di Al Udeid poco fuori Doha). Tra questi, riferiscono dal Pentagono e fonti dell'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani arsenali di armi, edifici di Raqqa usati da Isis, posti di blocco nella citta' e nelle aree circostanti, spingendosi fino alle zone a ridosso del confine con l'Iraq. Il primo bilancio parla di oltre 20 jihadisti sunniti morti.
Il governo britannico ha avvertito che i suoi aerei non stanno partecipando in alcun modo all'offensiva aerea a guida Usa contro gli jihadisti sunniti dello Stato Islamico (Isis) in Siria. Lo ha reso noto Downing Street. Londra ha gia' visto decapitare un suo connazionale, Davide Haines, il 13 settembre scorso, ed un secondo Alan Henning, e' la seconda vittima predestinata.
Il governo giordano, riferisce la Cnn, ha confermato non solo che i suoi aerei hanno partecipato ai bombardamenti aerei in Siria sulle postazioni degli jihadisti sunniti dello Stato Islamico (isis) ma che sono rientrati alle basi senza problemi.
Insieme ai jet Usa, Washington ha reso noto che all'offensiva partecipano oltre alla Giordania, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Barhein e – solo in funzione di supporto – il Qatar che ospita la base aerea Usa di Al Udeid, poco fuori Doha, la piu' grande al di fuori degli Stato Uniti.
La radio dell'esercito israeliano ha dato notizia che la contraerea ha abbattuto un caccia bombardiere di Damasco nei cieli sulle Alture del Golan, strappate alla Siria nel 1967 e annesse nel 1981. Nella zona i qaedisti del fronte Jubat al Nusra avevano catturato decine di caschi blu. Ad abbattere il jet siriano, riferiscono i media israeliani, e' stata una batteria di missili anti-aerei Patriot di fabbricazione Usa. Il jet abbattuto – inizialmente alcune voci, poi smentite, sostenevano che si sarebbe trattate di un drone come quello caduto nel Libano meridionale sabato – e' invece un antiquato Mig 21 di fabbricazione sovietica che si stava infiltrando nello spazio aereo israeliano. E' quanto riferisce Haaretz, aggiungendo che questa e' la prima volta dal 1989 che le difese israeliane intercettano un aereo da guerra siriano.
La rediviva opposizione moderata siriana, di cui si erano perse le tracce e su cui Barack Obama ha deciso di puntare in extremis, ha elogiato l'offensiva aerea Usa contro gli jihadisti sunniti dello Stato Islamico (Isis) in Siria, ma ritiene necessario aumentare la pressione contro il regime di Bashar Assad. Cosi' il presidente della cosiddetta 'Coalizione Nazionale Siriana' Hadi al-Bahra.
"Gli attacchi aerei contro le basi dei terroristi dello Stato islamico in Siria non devono essere effettuati senza il consenso del governo siriano". Questo l'ammonimento fatto ieri sera – prima dell'inizio dell'offensiva aerea in Siria – dal presidente russo Vladimir Putin in una telefonata con il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, uno "scambio di opinioni sugli sforzi congiunti della comunita' internazionale" per combattere l'Isis. A riferirlo e' il Cremlino, in una nota pubblicata nella notte. Posizione di fatto superata dalla notizia che Damasco dice di essere stata informata.

Cronaca

Libano, visita del Cardinale Parolin alle strutture umanitarie dell’Ordine di Malta

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Spirito di vicinanza e comunione d’intenti al centro del ciclo ravvicinato di incontri tra il Governo dell’Ordine di Malta e la Santa Sede iniziato con l’arrivo del Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin, in Libano per visitare le opere assistenziali del Sovrano Ordine di Malta, e che si è concluso il 27 giugno proprio in concomitanza con il vertice di Stato in Vaticano tra Papa Francesco e il Gran Maestro dell’Ordine, Frà John Dunlup.
 
Nel corso della visita in Libano, Parolin ha celebrato una solenne Santa Messa in memoria di San Giovanni Battista, patrono dell’Ordine di Malta, alla presenza dell’Ambasciatore dell’Ordine in Libano, Maria Emerica Cortese e di alte cariche dello Stato. Il Segretario di Stato si è successivamente recato in alcuni dei centri umanitari gestiti dall’Associazione Libanese dell’Ordine e ha partecipato ad alcune attività caritative.
 
La visita è stata fortemente voluta dal Governo del Sovrano Ordine di Malta proprio per rafforzare lo spirito di comunione e collaborazione con la Santa Sede. Promuovere il viaggio in Libano del Segretario di Stato il Cardinale Parolin, contestualmente alla visita ufficiale del Gran Maestro dal Santo Padre, testimonia l’attenzione a sostegno dei tanti progetti umanitari che l’Ordine porta avanti nel mondo.  Da oltre 70 anni, l’Ordine di Malta è in prima linea nel fornire assistenza sanitaria di base e servizi di sostegno sociale alla popolazione di tutto il Libano. Dal 2020 l’Ordine ha focalizzato il suo impegno su progetti “agro-umanitari” riconoscendo nell’agricoltura un fattore cruciale nell’affrontare le principali questioni umanitarie e in particolare, dopo la crisi economica del 2019 che ha colpito il Paese, per garantire la sicurezza alimentare, promuovere la ripresa economica e sostenere le fasce della popolazione più vulnerabili del Libano. Oggi l’azione umanitaria dell’Ordine di Malta si inserisce nel contesto di una crisi socio economica che vede l’80% della popolazione vivere in una condizione di povertà multidimensionale e in una situazione che, a causa del conflitto Israelo-Palestinese, ha gettato il Paese in uno stato di continuo allarme.
 
Alla luce delle pressanti sfide umanitarie, il programma agro-umanitario è la testimonianza dell’impegno dell’Ordine di Malta nel Paese che attraverso un’ampia rete di iniziative mira a dotare le comunità degli strumenti e delle risorse necessarie per resistere e riprendersi efficacemente dagli shock avversi. Attualmente l’Ordine di Malta gestisce sei Centri agro-umanitari in tutta la nazione e l’attuale copertura di terreni agricoli riguarda il 69,26% del territorio libanese, con l’obiettivo di arrivare al 75% entro la fine di quest’anno.
 
Privo di virus.www.avast.com

Continua a leggere

Esteri

Uk, svolta a sinistra: Starmer chiede unità

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Il leader del Partito Laburista, Keir Starmer, è diventato primo ministro e ha esortato il Paese a unirsi a un “governo di servizio”. Nel suo discorso inaugurale, Starmer ha sottolineato l’importanza di superare le divisioni politiche e sociali per affrontare le sfide che il Regno Unito deve affrontare. Ha evidenziato la necessità di collaborazione tra partiti politici, settori economici e comunità per costruire un futuro più prospero e giusto per tutti i cittadini.

Starmer ha delineato le priorità del suo governo, che includono il rafforzamento del sistema sanitario nazionale, la promozione dell’istruzione e della formazione, la lotta al cambiamento climatico, e il miglioramento delle condizioni di lavoro e dei diritti dei lavoratori. Ha anche promesso di affrontare le disuguaglianze economiche e sociali, investendo in infrastrutture e servizi pubblici essenziali.

Il nuovo primo ministro ha chiesto a tutti i cittadini di partecipare attivamente a questo progetto comune, mettendo da parte le differenze ideologiche e lavorando insieme per il bene comune. Ha concluso il suo discorso con un appello all’unità nazionale e alla solidarietà, invitando tutti a contribuire alla costruzione di un futuro migliore per il Regno Unito.

Continua a leggere

Cronaca

Il presidente della Repubblica Finlandese in visita di lavoro in Italia

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti

image_pdfimage_print

Alexander Stubb incontrerà Sergio Mattarella e successivamente Giorgia Meloni
 
 
Secondo un comunicato della Presidenza della Repubblica finlandese, il presidente Alexander Stubb ha in programma la prossima settimana una visita di lavoro di due giorni in Italia, ospite del presidente italiano Sergio Mattarella .
Tra Stubb e Mattarella è previsto un colloquio a Roma nel secondo giorno della visita del leader finlandese, il 4 luglio. Tra i temi di discussione in agenda figurano le questioni di sicurezza e le relazioni bilaterali.
Successivamente nel pomeriggio, Stubb incontrerà il primo ministro italiano Giorgia Meloni.
 
Secondo la nota, prima degli incontri ufficiali di giovedì, il presidente Stubb prenderà parte a un dibattito in cui analizzerà la guerra di aggressione della Russia in Ucraina e le sfide alla sicurezza dell’Europa nel Mediterraneo e in Africa”, si legge nel comunicato. Il dibattito, insieme ad esperti e ricercatori di politica estera e di sicurezza, è organizzato dall’Istituto Affari Internazionali (IAI). Il primo giorno della sua visita, il 3 luglio, Stubb incontrerà rappresentanti del mondo imprenditoriale italiano e finlandese durante una cena organizzata dall’ambasciatore di Finlandia in Italia, Matti Lassila.
 
La visita di Stubb ha un particolare significato: per circa quattro anni, prima della sua elezione nello scorso marzo, ha vissuto a Firenze, ove era docente e direttore, dal 2020, della School of Transnational Governance, istituto inserito nell’Istituto Universitario Europeo, Eui, con sede a Fiesole. L’ultimo incontro del Presidente Mattarella con un Capo di Stato finlandese risale all’ottobre 2023, con il predecessore di Stubb,  Sauli Niinistö.
Privo di virus.www.avast.com



Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti