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dI Cinzia Marchegiani
Mani tagliate a chi, caduto in acqua, cercava di risalire sull’imbarcazione. Questo è il racconto di un sopravvissuto che era trasportato illegalmente, assieme ad altre centinaia di persone lo corso 12 settembre a 300 km dalla costa maltese. Contrabbandieri, questo è il nome entrato nel linguaggio moderno, uomini che si arricchiscono depredando sogni per una vita migliore, in questi viaggi della speranza, ma che hanno espressamente il volto di un business nauseabondo. In questo secolo siamo testimoni dei traffici illeciti di umani trattati come bestie immonde e uccise senza alcun minimo rimorso per fuggire alle forze dell’ordine. A quel viaggio dell’orrore sono sopravvissute solo una decina di persone, mentre un numero ancora imprecisato, forse 500, sono morte nel mar mediterraneo perché il sistema innescato alimenta viaggi della morte. E il racconto al Time di Malta di un palestinese sopravvissuto…. lascia basiti. I contrabbandieri , dopo che i migranti si rifiutarono di trasferirsi da quella barca da pesca più grande ad una più piccola, hanno speronato la loro imbarcazione e l’epilogo purtroppo è ormai noto…. la barca affonda assieme a intere famiglie con i propri bambini. Così ha raccontato Mohammed Ali-Amadalla uno dei pochi superstiti: "Siamo stati trattati come cani tutto il viaggio, ma questi (contrabbandieri egiziani) erano i peggiori. Ad un certo punto, quando siamo tutti finiti in mare, un uomo ha cercato di mantenere la loro barca per salvare se stesso e ha tagliato le mani a chi cercava di aggrapparsi". Sempre Mohammed continua:” Non sarò mai in grado di rimuovere queste immagini dalla mia testa. Ho visto un'intera famiglia siriana perire uno ad uno. Io ero accanto a loro la maggior parte del tempo, aiutandoli. Prima il padre è morto, poi la madre, poi mi è stato lasciato a prendersi cura di un ragazzo e lui è morto tra le mie braccia, prima che i soccorritori arrivati ".
Per ora stanno andando avanti le indagini dello SCO e dalla Squadra Mobile di Ragusa assieme alla Capitaneria di Porto e la Marina Militare per far luce sul reato perpetrato dagli scafisti. Le notizie ora dal Frontex cominciano a fotografare quella realtà da sempre evidente:”La presenza dei mezzi navali di Mare Nostrum vicino alla costa libica può incoraggiare i migranti i cui Paesi i paesi non hanno accordi di riammissione con l’Italia”. Il Maremortum, così ribattezzato, è diventato la tomba della cecità internazionale che come un medico pietoso, non ha pensato di curare la ferita alla base. Le vittime annegate avevano chiesto aiuto e lo ha trovato solo nei suoi carnefici, contrabbandieri di vite senza pietà, in un sistema che lo ha incentivato.
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