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Redazione
Finalmente uno strumento importantissimo nel campo scientifico di cui l'Italia potrà avvalersi per accertare i casi di violenza sulle donne. Arrivera' in Italia un test del Dna che permettera', come gia' accade negli Usa, di sapere se una persona e' stata vittima di violenza e maltrattamenti e da quanti anni. Questo rivoluzionario test verra' presentato domani nell'Aula Magna A.M. Dogliotti dell'ospedale Molinette della Citta' della Salute e della Scienza di Torino (corso Bramante 88/90), durante il convegno "La salute della donna vittima di violenza: la prova dei maltrattamenti e le conseguenze psicologiche", organizzato da Patrizio Schinco (responsabile Centro Demetra dell'ospedale Molinette), dall'avvocato Beatrice Rinaudo (penalista e tributarista) e da Silvia Donadio (responsabile Centro Soccorso violenza sessuale dell'ospedale Sant'Anna di Torino). Parteciperanno magistrati della Procura della Repubblica di Torino, criminologi, giudici di Famiglia, psicologi e medici Legali. Ma esiste la possibilita' di documentare il danno correttamente in sede giudiziaria? Questo e' il significato del convegno, durante il quale gli esperti porteranno le loro conclusioni, anche per fornire al sistema giudiziario la documentazione necessaria a garantire alle vittime di violenza una corretta tutela e un equo procedimento giudiziario. A partire dalla raccolta delle prove, dalla corretta conservazione e trasmissione al sistema giudiziario fino alla possibilita' di documentare l'alterazione dell'espressione genica che attraverso la Metilazione del Dna influenza numerose caratteristiche individuali. L'esecuzione del test della lunghezza dei Telomeri (possibile con costi limitati e ormai alla portata di numerosi laboratori) potrebbe documentare con elevata specificita' una storia di maltrattamento ed abuso al di la' di ogni ragionevole dubbio.
Attualmente questo test non viene eseguito in strutture pubbliche a scopo diagnostico, ma lo e' per ricerca (anche a Torino ad esempio) e la sua esecuzione potrebbe essere richiesta a scopo sia clinico che giudiziario. Una recente ricerca apparsa sulla rivista "Molecular Psychiatry" ha rivelato che le conseguenze delle punizioni e delle violenze sono cicatrici invisibili che rimangono nella psiche e, sorprendentemente, nel Dna. Sono state intervistate le madri di 236 bambini che avevano subito violenze domestiche, assistito a comportamenti violenti tra i genitori o erano stati vittima di bullismo ed e' stata misurata la lunghezza dei loro telomeri.
Si tratta delle piccole porzioni di Dna che si trovano alle estremita' dei cromosomi e che si accorciano ad ogni divisione cellulare fungendo da veri e propri indicatori della longevita' dell'individuo. I ricercatori che hanno misurato la lunghezza dei telomeri del gruppo di bambini maltrattati e hanno osservato un accorciamento di queste strutture pari a un invecchiamento prematuro di circa 7-10 anni.
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