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di Maurizio Costa
Dopo il ritrovamento dei corpi delle due suore missionarie, uccise domenica pomeriggio, un’altra suora è da annoverare tra le vittime della strage che ha colpito un convento di saveriane italiane in Burundi. Bernardette Boggian è il nome dell’ultima suora crudelmente assassinata e violentata da uno squilibrato, forse la stessa persona che ha ucciso anche Olga Raschietti e Lucia Pulici il giorno prima, sempre con lo stesso metodo: prima la violenza sessuale e successivamente lo sgozzamento.
La tragedia è avvenuta a Kamenge, periferia nord della capitale Bujumbura. Secondo la polizia locale, le suore sarebbero state violentate e uccise, ma la cosa sconvolgente è che una sorella sarebbe stata anche decapitata e colpita ripetutamente in faccia con una pietra.
I motivi di questa violenza sono ancora ignoti. Potrebbe trattarsi di un tentativo di rapina andato per il verso sbagliato, ma le autorità hanno dichiarato che nel convento non sarebbe stato rubato nulla. In questo caso si tratterebbe solamente di un gesto di follia di una persona del luogo che, armata di coltello, ha ucciso le tre saveriane senza pietà.
Godefroid Benzemana, direttore della polizia del Burundi, ha rilasciato un’intervista all’Agenzia France Presse, sostenendo che “l’assassino ha sgozzato le suore e si è accanito su una di esse a colpi di pietra. Dopo le prime indagini il furto non sembra essere all’origine del delitto. Siamo alla ricerca da ore di quest’uomo che comunque è stato identificato”.
Olga e Lucia sono state uccise domenica pomeriggio intorno alle 16. La notte stessa, suor Bernardette, che aveva trovato le due consorelle morte in convento, è stata violentata e uccisa allo stesso modo di Olga e Lucia. La porta di Bernardette era aperta la notte del suo assassinio; questo perché, dopo la tragedia del giorno prima, le suore si sentivano al sicuro vista la forte presenza di polizia all’esterno del convento. Ma questa precauzione non ha evitato la morte di un’altra persona.
Il Ministro degli Esteri, Federica Mogherini, ha commentato la strage: “Ancora una volta assistiamo al sacrificio di chi, con dedizione totale, ha passato la propria vita ad alleviare le troppe sofferenze che ancora esistono nel continente africano. Attendiamo ora che le autorità del Burundi chiariscano quanto accaduto e ci adopereremo per riportare in Italia quanto prima le salme delle religiose.”
Anche il Papa ha espresso il suo cordoglio dopo la strage del Burundi: “Sono profondamente colpito dalla tragica morte delle suore. Il sangue versato diventi seme di speranza per costruire l’autentica fraternità tra i popoli.”
La missione in Burundi delle suore saveriane è cominciata nel lontano 1961, partendo da un piccola comunità ed espandendosi fino ad oggi. Le sorelle si occupano principalmente di assistenza sanitaria, di maternità e di cure ai lebbrosi.
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