Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
di Christian Montagna
Napoli (NA) – “E’ stato un ‘omicidio, non inventassero scuse”- sono queste le parole di Tommaso Bifolco fratello di Davide il ragazzo ucciso la scorsa notte da un carabiniere. E’ accaduto a Napoli e non è la prima volta che un esponente delle forze dell’ordine si faccia scappare un colpo d’arma. Colpito al cuore, in fin di vita e pure ammanettato con la testa rivolta verso la terra e la polvere in bocca: è la descrizione del fratello nel momento del ritrovamento del corpo. Un ragazzo d’oro, senza precedenti penali e senza alcun vizio che aveva scelto di abbandonare gli studi per lavorare con il fratello. Quella notte era lì per caso con gli amici a fare un giro nel quartiere. Secondo la ricostruzione dei fatti, i tre ragazzi in sella ad uno scooter stavano percorrendo il rione Traiano e non si sono fermati all’alt dei carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli. Da lì è scattato l’inseguimento terminato a via Cinthia, a Fuorigrotta, quando il conducente del mezzo ha perso il controllo urtando la gazzella e cadendo al suolo. Durante l’inseguimento, uno dei tre è riuscito a seminare i militari mentre gli altri due, tra cui la vittima, hanno avuto la peggio. Secondo il racconto del militare, è partito accidentalmente un colpo dalla pistola di ordinanza. Portato d’urgenza all’ospedale San Paolo, il 17 enne è deceduto. Il pm di turno, chiamato sul luogo dell’incidente sta lavorano alla ricostruzione dei fatti. Il motorino è risultato sprovvisto di assicurazione e i giovani privi di patentino. Nel frattempo, è scoppiata una vera e propria rivolta nei confronti delle forze dell’ordine: due auto dei carabinieri sono state danneggiate; in ospedale è scoppiata la rivolta dei familiari. Sul corpo della giovane vittima è stato disposto un esame autoptico.
Correlati