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Durante il programma televisivo Accordi & Disaccordi, andato in onda ieri sera su Nove, Alessandro Di Battista ha ammesso di aver sbagliato quando in campagna elettorale aveva detto che con i Cinque Stelle al governo l’opera sarebbe stata fermata nel giro di due settimane. Ha ammesso le sue colpe e ha anche parlato bene dei giornalisti che qualche giorno fa ha definito “vere puttane e pennivendoli”.
Un Di Battista che si è mostrato poco coerente e sicuramente in difficoltà.
L’ammissione e poi strizza l’occhio ai giornalisti
“Quando tutti i giornali mostravano questo video con le mie parole ho pensato che hanno fatto bene, che è giustissimo mandarlo ovunque, perché io presi un impegno con i cittadini”, riconosce l’ex parlamentare M5S, che da giugno 2018 è in viaggio in America.
“Quando ho visto questo video rilanciato ovunque, anche da Repubblica, ho pensato che era giusto, che è questo il compito del giornalismo, anche rinfacciare al politico di turno, in questo caso io, una cosa che aveva detto”. E ancora: “Io mi sento, ascoltando queste parole, di chiedere scusa a tutti i cittadini del Salento, perché li ho illusi. Fermo restando che il primo ad essersi illuso sono stato io”.
Poi l’ex deputato difende il padre: “Provoca: è nel suo carattere, è una persona onesta, io lo stimo tanto perché mi ha insegnato questa irriverenza. Penso sia la persona più liberale, nel senso buono del termine, che io conosca: un fascista, come si definisce lui, che vuole che la Chiesa paghi l’Imu, un fascista d’accordissimo con le unioni civili, anti-imperialista, molto più amante del Che che di Berlusconi o Bolsonaro. Un personaggio molto particolare”.
Ma Di Battista parla di diversi temi, compresa l’alleanza di governo con la Lega. Salvini viene invitato a essere leale “altrimenti si torna a votare” e a cambiare la politica sull’immigrazione perché le persone “non si fermano con i muri e i porti chiusi”.
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