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di Cinzia Marchegiani
Sotto un cubitale "exclusive" il giornale Foreign Policy pubblica lo scoop del ritrovamento di un pc di un terrorista Jihadista in Antakya, Turchia. Abu Alì è il comandante di un gruppo ribelle siriano moderato della Siria autore di questo prezioso ritrovamento dopo che un gruppo di combattenti dell’ISIS erano fuggiti all’attacco avvenuto nel mese di gennaio in un villaggio nella provincia siriana di Idlib, vicino al confine con la Turchia, come risultato di una più ampia offensiva anti-ISIS che si verificano al momento. IL pc e il suo cavo di alimentazione erano in una stanza, evidentemente nella fretta è stato scordato con tutto il suo immenso tesoro all’interno. Il racconto di Abu Alì si fa sempre più interessante poiché spiega che dopo aver acceso il pc che era tra l’altro senza password, nella icona “Risorse del Computer” tutte le unità apparivano vuote, ma dopo un esame più attento il pc conteneva 2.367 cartelle, con un totale di più di 35 mila file. Il “Foreing Policy” ha copiato tutti file di questo pc che comprendeva documenti in francese, inglese e arabo su un disco rigido esterno. Oltre i documenti che riportano le giustificazioni ideologiche per le organizzazioni jihadiste e tutto ciò che serve per attuare la campagna di terrorismo islamico oltre alle istruzioni per i travestimenti per evitare di essere arrestati durante i viaggi da un hot spot all’altro, i documenti suggeriscono anche che il proprietario del computer portatile stava insegnando l'uso di armi biologiche, in preparazione di un potenziale attacco che avrebbe sconvolto il mondo, sospetto confermato quando un membro del personale in una università tunisina ha confermato che Muhammed, l’effettivo del proprietario del PC, aveva studiato chimica e fisica in quell’università, di cui hanno perso le sue tracce dopo il 2011.
Tra i molteplici documenti, il portatile dell’ ISIS conteneva anche un documento di 19 pagine in arabo su come sviluppare armi biologiche e come armare la peste bubbonica da animali infetti: ”Il vantaggio di armi biologiche è che non costano un sacco di soldi, mentre le perdite umane possono essere enorme", scrupolosamente il documento trovato aveva anche le istruzioni su come testare la malattia, come arma in sicurezza, prima di essere utilizzata in un attacco terroristico, spiegando che quando il microbo viene iniettato in piccole topi, i sintomi della malattia dovrebbero iniziare a comparire entro 24 ore". Insomma un pc, come ce ne saranno tanti altri dove emergono documenti troppo importanti, tra cui anche una fatwa (sentenza islamica) di 26 pagine, o, sull'uso delle armi di distruzione di massa, dove si ammonisce: "Se i musulmani non possono sconfiggere il kafir (gli infedeli) in modo diverso, è consentito utilizzare armi di distruzione di massa.” Nel portale non c’è traccia del possesso della armi batteriologiche, ma l’obiettivo, non è una novità, è uno degli obiettivi più ambiziosi dei gruppi terroristici dalla notte dei tempi…il problema semmai è capire quanto sono stati capaci ad infiltrarsi nelle università e siti strategici che detengono i virus e batteri più letali del mondo..in fondo il bioterrorismo è l’incubo più grande che l’uomo potrebbe affrontare dopo un disastro nucleare..ma per questo sembra che l’umanità si stia attrezzando molto bene…in fondo i venti della guerra fredda innescata da Barack Obama non sembra molto diversa dall’obiettivo finale descritto in questi documenti…tutti morti, game over!
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