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DIETA ESTATE: CONSIGLI PER RIMANERE IN FORMA

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Tempo di lettura 3 minuti Preferite sempre verdure crude di più facile digestione se non vi danno problemi poiché sarete sicuri di acquisire tutte le proprietà benefiche dell’alimento.

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A cura della Dott.ssa Monia D’Amico –  Biologa Nutrizionista

Con l’arrivo dell’estate la nostra alimentazione dovrebbe adattarsi alle diverse temperature climatiche scegliendo di consumare cibi leggeri e freschi.

Il consumo di pietanze troppo elaborate ricche di grassi potrebbe sovraccaricare il nostro sistema gastrointestinale dato che con il caldo la digestione è meno efficiente. E’ meglio scegliere allora cibi che si digeriscono facilmente e con ridotto apporto calorico.

 

1) Mangiare frutta e verdura freschi di stagione

Con l’estate troviamo molta varietà di frutta e verdura e quindi sarà semplice trovare prodotti di nostro gradimento.

Per la scelta dei prodotti da consumare vi consiglio di scegliere sempre prodotti locali possibilmente biologici.

Frutta e verdura vanno consumati in grandi quantità in estate poiché contengono molti liquidi, sono ricchi di sali minerali e vitamine e bilanciano le perdite di liquidi causate dalla eccessiva sudorazione estiva.

Preferite sempre verdure crude di più facile digestione se non vi danno problemi poiché sarete sicuri di acquisire tutte le proprietà benefiche dell’alimento. I vegetali vanno conservati il meno possibile poiché l’appassimento provoca perdita di vitamine. La cottura purtroppo non conserva sali minerali e vitamine quindi cuocete o bollite poco le verdure. Utilizzate la cottura al vapore oppure scottate le verdure nella minore acqua possibile e cercate di cuocerle intere dato che il taglio produce perdita di vitamine idrosolubili.

Come sostitutivo della frutta evitate i succhi di frutta industriali che sono troppo ricchi di zuccheri e preferite succhi biologici non addizionati di zuccheri o altri dolcificanti oppure succo o centrifugato di frutta fatto al momento.

 

2) Bere molta acqua naturale

Per contrastare la disidratazione che può avvenire in estate a causa della sudorazione intensa è importante introdurre molti liquidi, in particolare acqua ricca di sali minerali con proprietà benefiche per il nostro organismo, almeno due litri al giorno. Bere acqua naturale fresca evitando l’acqua e altre bibite gassate che creano gonfiori. Evitare anche bibite zuccherate e alcoliche perché introducono calorie in eccesso.  Le bevande alcoliche inoltre aumentano la sudorazione e la sensazione di calore. Le persone anziane rischiano più facilmente la disidratazione perché con l’età diminuisce lo stimolo della sete e quindi vanno aiutate a ricordare di bere nell’arco di tutta la giornata. 

Se non riuscite a bere a sufficienza provate a bere tisane fresche o thè verde non zuccherati.

Il thè verde contiene molta meno caffeina rispetto al thè nero e al caffè  e contiene molti antiossidanti, soprattutto polifenoli e bioflavonoidi, necessari al nostro organismo per rallentare l'invecchiamento cellulare, favorire la rigenerazione dei tessuti e contrastare i radicali liberi responsabili delle malattie degenerative.

 

3) Pasti semplici poco ricchi di grassi

Con il caldo anche i processi digestivi sono meno efficienti per cui si raccomanda il consumo di cibi leggeri. E’ opportuno diminuire l’apporto di grassi, carni panate e fritti, evitare i condimenti troppo elaborati e i cibi piccanti e dare invece la preferenza alle carni magre e al pesce per l’alta digeribilità ed il minor apporto calorico. Preferite pollo, tacchino, manzo, agnello e pesce fresco di piccole dimensioni.

Vanno molto bene anche le uova perché contengono proteine di alto valore biologico e grassi che fanno bene al nostro organismo. Attenzione solo alla cottura che deve avvenire a basse temperature e senza olio come la cottura al vapore (uovo al piatto) o alla coque.

Il condimento da utilizzare è l’olio extravergine di oliva, ottenuto attraversi spremitura a freddo, da aggiungere a crudo agli alimenti.

 

4) Gelato come spuntino

Il gelato è un ottimo alimento da consumare in estate se preparato in modo tradizionale.

E’ preferibile però consumarlo occasionalmente come spuntino di metà pomeriggio sfruttando anche le sue proprietà rinfrescanti piuttosto che sostituirlo al pranzo o alla cena poiché non potrà mai sostituire un pasto dal punto di vista delle proprietà nutrizionali. E’ troppo ricco di grassi e carboidrati di alto indice glicemico e poco proteico e soprattutto le proteine non sono di alta qualità. 

Per evitare di consumare troppi grassi è preferibile un gelato alla frutta rispetto alle creme e inoltre si può evitare l’aggiunta della panna e il cono del gelato o eventuali cialde aggiunte al gelato.

 

5) Attività fisica

Anche se con il caldo non ci va più di seguire lezioni in palestra dobbiamo continuare a muoverci e a camminare almeno una mezz’ora al giorno o la mattina presto oppure  nel tardo pomeriggio.

L’attività fisica unita ad una alimentazione sana e moderata ci aiuterà a rimanere in forma o a ritrovare la forma perduta.

Purtroppo proprio in estate molte persone uscendo dalla routine perdono la propria forma perché si concedono molto in vacanza e smettono di bruciare con il movimento.

L’estate è il periodo migliore per l’esercizio fisico all’aperto: fate tutto ciò che potete: se avete bambini piccoli passeggiate tante ore all’aperto, se siete in montagna potete passeggiare in bicicletta, se siete al mare nuotate o passeggiate sulla spiaggia.


Dott.ssa Monia D’Amico Biologa Nutrizionista 3476003990

www.centropsicologiacastelliromani.it

piazza Salvatore Fagiolo n. 9

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Editoriali

Corsi di recupero per i debiti formativi: dettagli ed efficacia

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Ogni scrutinio di classe è diverso e proprio per questo possono essere decretate promozioni, bocciature o sospensioni di giudizio, nonché i cosiddetti debiti formativi.

In questo articolo non si vuole tanto commentare la decisione di dare 1 o 2 o 3 debiti formativi in una o più discipline, quanto l’efficienza dei corsi formativi che dovrebbero aiutare lo studente, in sospensione di giudizio, a ripassare la materia/e per poi dare l’esame “riparativo” da fine agosto a inizio settembre.

La regola ministeriale sancisce che chi “salda” il debito/i passa all’anno scolastico successivo e chi non lo supera dovrà ripetere l’anno.

Quello che spesso ci si domanda, tra docenti, è quanto l’alunno riesca a comprendere dal corso formativo e quanto sia utile lo studio individuale.

Sicuramente, il corso formativo aiuta l’alunno a ristudiare i punti di fragilità della disciplina in cui ha il debito, ma un buono studio individuale può rendere maggiormente efficace il recupero.

In questo caso, sarebbe necessario avere un’insegnante esterno che possa aiutare lo studente a focalizzarsi sui punti chiave svolti a lezione.

Essenzialmente, per questi motivi sarebbe idoneo:

  • 1. Focalizzare per memorizzare, ma anche per comprendere;
  • 2. Produrre uno schema riassuntivo sugli argomenti che appaiono più fragili da apprendere;
  • 3. Leggere gli schemi e i riassunti ad alta voce;
  • 4. Non darsi un tempo nello studio poiché ogni persona ha i suoi di tempi;
  • 5. Ripetere i concetti chiave più e più volte;
  • 6. Passare ad argomenti successivi;
  • 7. Produrre testi o comprensioni scritte per esercitarsi;
  • 8. Nella fase finale ripassare tutto a scaglioni.

Pertanto, costruirsi uno schema mentale è molto utile sia per l’alunno che per l’insegnante che, caso mai segue, individualmente il ragazzo/a.

Ecco, secondo questa progettualità di recupero, lo studente con debito/i potrebbe arrivare a risultati efficaci e fare “bella figura” davanti alla commissione di recupero. Tuttavia, la proposta vincente è si ai corsi formativi, ma anche un grande si allo studio individuale oppure accompagnato da un docente in rapporto 1/1.

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Editoriali

La linguistica italiana: qual’è l’elemento che si oppone al suo cospetto?

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La lingua italiana nel corso dei secoli ci ha lasciato poemi, trattati, racconti e storie che al giorno d’oggi necessitano di essere interpretati da esperti ( o non ) per poterli conoscere nella loro anima. Pensiamo alla Divina Commedia di Dante Alighieri nella versione volgare dell’italiano … ecco in questo caso per interpretarla dobbiamo “tradurla nell’italiano che si parla oggi”.

Gli studiosi, i docenti possono tradurla, ma chi non è erudito o non possiede le strumentazioni adatte (vocabolari, la conoscenza della storia della lingua italiana etc …) fa sicuramente più fatica a comprenderne il significato.
Tutto quello che la lingua italiana ci ha lasciato necessita di essere analizzato poiché come primo requisito per una giusta comprensione del poema è sapere quando è stato scritto? dove è stato scritto (in quale paese)? che influenze ha subito da parte di altre lingue? quale storia c’è dietro a quel racconto?

Parlare di interpretazione linguistica è banale, si necessità di una vera e propria traduzione, ad esempio dall’italiano volgare del 1200 a quello del 1800.
Ogni epoca ha delle caratteristiche linguistiche in termini diacronici che nessuno può modificare.

Come reca il titolo dell’articolo esiste un elemento che si oppone alla pura lingua italiana (così come la conosciamo oggi): il dialetto.

In molti paesi della nostra penisola il dialetto è conservato e tutt’ora oggi si mantiene vivo. Questo accade sia al nord, al centro che al sud Italia.

L’utilizzo del dialetto, considerato una lingua a tutti gli effetti, è molto in voga in Italia poiché molte persone vogliono mantenere le proprie origini e, non solo, anche la propria unicità/identità. Per tali motivi, assolutamente non banali, la lingua italiana si confronta anche con i vari dialetti.

La dialettofonia rappresenta il suono delle parole di un determinato registro linguistico tipico di una parte della nostra Italia. A volte il solo aspetto fonetico delle parole dialettali ci permette di riconoscere, ad esempio, da quale regione arriva quella tal persona.
Il dialetto “ricalca”, in senso figurato, uno stemma che ciascuno di noi porta nel suo DNA e che non può cancellare. Tuttavia, se una persona non parla il suo dialetto non vuol dire che non gli piaccia o che non sa esprimersi, ma semplicemente possono esserci delle abitudini pregresse che non gli consentono di utilizzare il dialetto.

Solitamente questo è il caso dei giovani d’oggi che preferiscono gli slang ai codici linguistici del proprio dialetto. Una caratteristica sicuramente positiva è mantenere vive le forme dialettali a favore di un loro utilizzo altrettanto diffuso.

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Roma, aggressioni e borseggi in metro. Riccardi (UdC): “Linea più dura per garantire la sicurezza pubblica”

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“Ci troviamo ad affrontare un problema che il Governo non può più ignorare: i borseggiatori operano impuniti nelle metropolitane di Roma. Questa situazione è inaccettabile e richiede un intervento deciso e immediato. Ritengo che la sicurezza dei cittadini debba essere una priorità assoluta e che la moderazione non significhi inazione”.
È assai dura la reazione del commissario cittadino di Roma Capitale dell’UdC, il dottor Roberto Riccardi, circa le continue, ripetute aggressioni e borseggi nella Capitale.

Dottor Riccardi secondo Lei dove bisogna intervenire in fretta nella legislazione italiana in tale materia?
I recenti episodi di furto nei mezzi pubblici mettono in luce una legislazione troppo permissiva. La normativa attuale, che prevede l’intervento delle Forze dell’Ordine solo su querela dei borseggiati, è del tutto inefficace. Questo non solo rallenta l’intervento delle autorità, ma spesso disincentiva le vittime a denunciare, sapendo che le conseguenze per i borseggiatori saranno minime o inesistenti.
Le leggi attuali non sono sufficienti per contrastare efficacemente questo fenomeno. È necessario un cambio di rotta deciso.

il commissario cittadino UdC di Roma Capitale, dottor Roberto Riccardi

E cosa può fare in più, in questo frangente, l’organo giudiziario?
Bisogna smettere di essere troppo indulgenti con i delinquenti. Va adottata una linea più dura per garantire la sicurezza pubblica.
Lei rappresenta uno dei partiti di governo nazionale. Esiste una vostra “ricetta” in merito?
Ecco le misure che proponiamo; arresto obbligatorio per i borseggiatori con l’introduzione dell’arresto obbligatorio per chiunque venga colto in flagrante a commettere furti nei mezzi pubblici. Questo deterrente è essenziale per scoraggiare i delinquenti e proteggere i cittadini.
Modifica della normativa vigente; bisogna consentire l’intervento delle Forze dell’Ordine anche in assenza di querela da parte della vittima, permettendo un’azione tempestiva e decisa contro i borseggiatori.
Inasprimento delle pene ed introduzione di sanzioni più severe per i reati di furto, specialmente quando commessi in luoghi pubblici e affollati come le metropolitane.
Campagne di sensibilizzazione informando i cittadini sui loro diritti e sull’importanza di denunciare ogni atto di borseggio, contribuendo così a creare una comunità più sicura e coesa.
Ma Lei crede che con tali misure si possa mettere un argine alla questione che preoccupa non solo i romani ma le decine di migliaia di turisti che ogni giorno arrivano nella capitale?
Non possiamo più permetterci di essere indulgenti. Dobbiamo agire con fermezza per garantire la sicurezza di tutti i nostri cittadini.
Le Forze dell’Ordine devono essere messe nelle condizioni di poter agire senza ritardi e senza ostacoli burocratici.
Dobbiamo essere determinati nello spuntare le armi dei buonisti ed a ripristinare la legalità nelle nostre strade e nelle nostre metropolitane. Solo con un intervento deciso e risoluto potremo garantire una Roma più sicura e vivibile per tutti.

Risposte chiare e concrete quelle del commissario cittadino UdC di Roma Capitale Roberto Riccardi.
Ci auguriamo che questa volta la politica affronti davvero con tale determinazione questa assenza di sicurezza per i romani e per le migliaia di turisti che si apprestano a giungere nella Capitale per l’imminente apertura, il 24 dicembre 2024, dell’Anno Giubilare.

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