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Economia e Finanza

BUON FERRAGOSTO ITALIA. L’EUROPA VERSO IL SUICIDIO, IMPOSSIBILE PENSARE AD UNA SVISTA

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Tempo di lettura 5 minutiL’embargo imposto dall’UE e USA alla Russia si sta rivelando un vero suicidio per l’economia europea.

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La guerra fredda innescata con le sanzioni economiche alla Russia sembrano tornare come un boomerang contro la stessa UE. E’ stato stimato che ci saranno perdite di 12 mila milioni di euro per il blocco dell’esportazione dei beni alimentari. La Russia invece di fallire, cresce e ha già trovato altre nazioni che provvederanno ai contratti commerciali….tutto un disegno per svendere l’UE agli americani? Le aziende, quelle che ancora tenevano alla crisi economica,  falliranno, chi pagherà i danni? Draghi, Renzi o Obama/Merkel? L’Europa è morta!

di Cinzia Marchegiani

Il sogno europeo è in frantumi, l’Europa è morta! L’embargo imposto dall’UE e USA alla Russia si sta rivelando un vero suicidio per l’economia europea. Già si stavano fregando le mani gli strateghi europei e d’oltreoceano, …"con le sanzioni  faremo fallire la Russia, attaccando la sua economia"

A Strasburgo è stato fatto un vero passo falso assecondando le mire americane, che dati alla mano sembra tramare prima di tutto contro l’Europa stessa. Così senza pensare alle conseguenze (possibile?) le sanzioni economiche contro la Russia hanno imposto il divieto di importare generi alimentari da parte dell’UE, Norvegia, Stati Uniti, Canada e Australia verso la federazione russa. Ma come un boomerang l’embargo, che ha prodotto l’interruzione dei primi beni alimentari, dalla frutta, alla carne, formaggi pesce e verdura, ha innescato una reazione a catena disastrosa, che ora (solo ora?) vede la perdita degli scambi quantificata intorno ai 12 mila milioni di euro in merito al volume di esportazione agricole dell’UE nei lidi russi. 

L’obiettivo di far crollare l’economia russa è stato solo un piano ipotetico, visto che gli indici economici della Russia hanno escamotage salvavita lontani all’implosione economica. L’analista Mark Adomanis Forbes -si legge- ritiene che non solo non ha trascinato nel baratro l’avversario dell’est, ma la sua economia è in crescita, al contrario di quello che sta accadendo alla zona euro. 

Gli indici europei fotografano un’economia vuota, senza prospettive. Con grande sorpresa degli analisti, ora anche la Germania nel secondo trimestre ha registrato una contrazione dello 0,2%, un Pil salito al 0,7% nei primi tre mesi doveva mantenere il suo trend..ma così non è stato. Anche la Francia, che ha instaurato e difeso da sempre l’asse franco tedesco nella zona euro, ha registrato anche lei una crescita zero nel secondo trimestre:”il paese rallenta e non raggiungeremo l'obiettivo dell'1% previsto tre mesi” dichiara il ministro delle finanze Francese, Michel Sapin e ancora “quest'anno la crescita della Francia sarà intorno allo 0,50% e niente ci autorizza a prevedere, al momento, una crescita di molto superiore all'1% nel 2015. La crescita è caduta in Europa e in Francia.”
La guerra fredda avviata da Obama, anche se lui ha dichiarato che non è mai iniziata, vede ora come protagonisti gli attori principali gli stati membri di questa Unione Europea, che in forte recessione, si son permessi il lusso di tagliare la fonte e il sostegno dell’economia già troppo compromessa da politiche non lungimiranti che hanno svuotato le casse degli europei, hanno cancellato intere generazioni cui è stato depredato presente e futuro. Una logica perversa e senza lungimiranza vede la crisi economica della zona euro in caduta libera, considerando che l’Ucraina difesa a spada tratta dall’UE ora vorrebbe, per un gioco delle parti, tagliare il passaggio del gas che dalla Russia andava a riscaldare gli inverni rigidi che attendono l’Europa. Ad alzare subito l’allerta sono state le aziende che trasportano e vivono di esportazione dei beni agricoli verso la Russia. In Austria i produttori di mele rappresentati da Ruper Gsöls hanno sentenziato questo embargo come una catastrofe per tutta l’Europa:” le esportatori verso la Russia e Polonia dovranno cercare altri mercati per la loro produzione che porterà alla caduta del prezzo non solo delle mele ma degli altri prodotti agricoli. A gioire e beneficiare delle contromisure russe che non si sono fatte attendere sarà l’economia Turca, principalmente per la distribuzione di frutta e verdura, altro che chance, mentre i produttori brasiliani dell’associazione ABPA hanno già spiegato che ulteriori esportazioni annuali di 150.000 tonnellate di pollame in Russia sono possibili. La fornitura di formaggio è prevista gran parte della Bielorussia. Poi c’è l'Armenia, particolarmente forte nella produzione di cereali, patate e uva, dal Cile e altri paesi dell'America Latina Mosca potrebbe importare di più e il capo del Cremlino Vladimir Putin ha anche parlato già con il Kazakistan sulla cooperazione rafforzata.

Ultima sentenza che lascia l’Europa senza speranza arriva dagli analisti della Danske Bank, che in virtù dei nuovi andamenti dei mercati dell’economia europea, hanno presentato un rapporto senza appello: “le sanzioni dell'Unione europea in Russia unitamente a quelle adottate da Mosca in risposta alla prima diventerà insopportabile per entrambe le parti. Pertanto, gli specialisti si aspettano le sanzioni alla Russia entro tre mesi possano tornare alla normalità. Il documento sottolinea che c'è ancora abbastanza tempo, l'escalation dal conflitto in Ucraina, sia la la Russia che e l'Unione Europea potrebbero perdere molto se questa crisi colpisce ulteriormente il commercio di energia.  Infatti per l’UE, anche l’Osservatore d’Italia lo aveva anticipato in tempi meno sospetti, il settore dell’energia non è autosufficiente e dovrà trovare validi sostituti per ottenere gas a buon prezzo, che non sia Russo. Anche la relazione della Danske Bank conferma che la stabilità russa non sarà certo a rischio per le sanzioni appena applicate, poiché Vladimir Putin sta tessendo già da tempo collaborazioni con altre potenze economiche emergenti,.Infatti Mosca ha avviato un meccanismo di consultazioni periodiche tra Brasile, Russia, Cina, India e Sud Africa, divenuti membri del BRICS, termine derivato dal loro acronimo, e inoltre Il governo russo ha approvando l'elenco definitivo dei prodotti agricoli e alimentari la cui importazione è vietata o limitata, in risposta alle sanzioni economiche occidentali. Infatti la Russia dal 1° agosto 2014 ha introdotto un divieto totale di importazione di carni bovine, suine, pollame, formaggi e latte provenienti dai paesi dell'Unione Europea, Stati Uniti d'America, l'Australia, il Canada e la Norvegia, e saranno attivati controlli doganali affinché il decreto venga rispettato. 

Ed ecco che le economie si muovono in contrapposizione alle sanzioni orchestrate senza lungimiranza o forse con altri obiettivi, e l’Argentina e l’ Ecuador cercano di aumentare le esportazioni verso la Russia, e hanno mostrato di voler concretizzare l’obiettivo per il prossimo anno un’esportazione nel mercato russo, certamente è stato aperto un varco di grandi opportunità  messe su un piatto d’oro dalle politiche nostrane. A loro si sta accodando l’Ecuador disposto ad aumentare l'esportazione di frutti di mare al mercato russo. In finestra messa ad osservare il declino della Russia si era appollaiata Bruxelles che invece ha dovuto assistere al suo suicidio, e preoccupati per le perdite economiche delle esportazioni verso la Russia che ammonterebbero a 12.ooo milioni di euro, pretende di dettare ai paesi sud americani di non tessere nuove rotte commerciali. Dalle associazioni degli agricoltori dei paesi membri dell’UE è partito un grido disperato, questo per loro è vero incubo.

E’ impossibile pensare che i grandi economisti europei non siano stati in grado di valutare una contro risposta del genere, ed eventualmente una piano B di emergenza…il suicidio è stato suggellato con il patto oltreoceano, signori e signori, il sogno europeo di gloria e prosperità è stato definitivamente seppellito. Le aziende, quelle che ancora reggevano alla crisi, sono state nettamente falcidiate da strategie incomprensibili, se non quello di dover mantenere rapporti sempre più morbosi con gli Stati Uniti.

Ora l’europarlamentare leghista Matteo Salvini rivendica le proprie idee, e sostiene che:”solo gli idioti sono stati in grado di prendere la decisione di imporre sanzioni economiche nei confronti della Russia che ora riporta di tonnellate di prodotti agricoli italiani valore di oltre 1 miliardo di euro" e solleva una domanda legittima: "Chi pagherà i nostri agricoltori?”

L’Italia è morta! E anche l’Unione Europea, Buon Ferragosto!

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