Costume e Società
FERRAGOSTO: TRADIZIONE E CUCINA…PERCHE' NON PREPARARE IL POLLO CON I PEPERONI ALLA ROMANA?
Tempo di lettura 2 minuti Ognuno rispolvera le antiche ricette di "casa sua". C'è chi prepara le fettuccine al ragù o ai fegatelli e chi le lasagne
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di Alberto De Marchis
"Ferragosto moglie mia non ti conosco?"ma quando mai!
Ferragosto è gavettoni in spiaggia, falò, brace, gite. Ma Ferragosto è anche il classico pranzo dove l'intera famiglia si riunisce, possibilmente all'aperto e prepara una lunga tavolata per mangiare tutti assieme. E qui ognuno rispolvera le antiche ricette di "casa sua". C'è chi prepara le fettuccine al ragù o ai fegatelli e chi le lasagne e il famoso piatto romano che è il pollo con i peperoni. Di seguito vi proponiamo una ricetta per questa ricorrenza e buon ferragosto a tutti.
La storia
Il termine Ferragosto deriva dalla locuzione latina feriae Augusti (riposo di Augusto) indicante una festività istituita dall'imperatore Augusto nell'8 a.C. che si aggiungeva alle esistenti e antichissime festività cadenti nello stesso mese, come i Vinalia rustica o i Consualia, per celebrare i raccolti e la fine dei principali lavori agricoli. L'antico Ferragosto, oltre agli evidenti fini di auto-promozione politica, aveva lo scopo di collegare le principali festività agostane per fornire un adeguato periodo di riposo, anche detto Augustali, necessario dopo le grandi fatiche profuse durante le settimane precedenti.
Il piatto tipico
A Roma il piatto tradizionale del pranzo di Ferragosto è costituito dal pollo in umido con peperoni, spesso preceduto dalle fettuccine ai fegatelli e seguito da cocomero ben freddo.
La ricetta
Ingredienti (Per 3 persone):
un kg di pollo tagliato in tranci (oppure uno intero, potete tagliarlo voi in pezzi)
3 peperoni grandi
3 patate
un ciuffo di prezzemolo
uno scalogno
uno spicchio d’aglio
3 cucchiai d’olio d’oliva
sale
pepe
una foglia d’alloro
salvia essiccata
timo essiccata
rosmarino
pepe nero
mezzo bicchiere di vino bianco
un bicchiere di passata di pomodoro
Come si cucina
Tagliamo il pollo in pezzi e spelliamolo. Tritiamo lo scalogno sbucciato, l’aglio sbucciato ed il prezzemolo lavato. In una larga padella, scaldiamo l’olio con il trito aromatico, l’alloro, il timo, il rosmarino e la salvia. Adagiamo i pezzi di pollo ben distanziati e facciamoli rosolare da tutti i lati per almeno 30-40 minuti, sfumando con il vino bianco. Nel frattempo laviamo ed affettiamo in falde grandi i peperoni, sbucciamo le patate e tagliamole a spicchi grossolani. Appena è sfumato il vino, aggiungiamo la salsa di pomodoro, sistemiamo di sale ed adagiamo i peperoni con le patate. Copriamo col coperchio e facciamo cuocere a fuoco medio per altri 40-50 minuti, girando di tanto in tanto. Gli ultimi 10 minuti, apriamo il coperchio e facciamo evaporare un pò di sughetto. Servire caldo oppure a temperatura ambiente.
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Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario
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15 Luglio 2024![](https://www.osservatoreitalia.eu/wp-content/uploads/2024/07/IMG_5243.jpeg)
Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.
Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.
L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione
Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.
Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”
L’Umanità di Francesco Tagliente
Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.
La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.
Un Esempio di Vita
La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.
Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.
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