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Cultura e Spettacoli

Nino Celeste si racconta all’Osservatore d’Italia: la sua esperienza da direttore della fotografia tra successi, passioni e aneddotti

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Nino Celeste è un noto Direttore della fotografia che ha firmato fiction e film per la televisione e per il cinema italiano ed estero. Ha “illuminato” i volti più belli come Alain Delon, Ottavia Piccolo e tanti altri attori, ha lavorato con Pier Paolo Pasolini, Samy Pavel, la grande regista Liliana Cavani, Florestano Mancini e Damiani Damiani per molti film come “Il treno di Lenin” e la famosissima serie “La piovra” e tantissime fiction che hanno segnato la nostra storia. All’estero ha firmato film con Bensik Bisha, Nilo Ajazi, Saimir Kumbaro e Arsa Gashi. Fra le serie più famose italiane “La squadra” girata al CPT Rai di Napoli.

Vive con la sua famiglia in campagna e con i suoi inseparabili amici a quattro zampe, infatti scherzosamente dice: “amo molto la campagna, dopo ogni lavoro torno dai miei amici animali (cani e
gatti) e rilassarmi, mi assale sempre un dubbio, mi domando se sono un direttore della fotografia che ama la campagna, oppure un contadino a cui piace fare il direttore della fotografia?”

Di carattere serio e riservato sempre al passo con i tempi e con le ultime innovazioni tecnologiche che riguardano il suo lavoro, infatti dichiara che: “non ho nostalgia del cinema pellicolare, bisogna adattarsi al progresso digitale, La luce serve sempre e bisogna metterla per creare atmosfere”, ma da bravissimo professionista è capace di adattarsi anche senza tecnologia.

Nino è presente sui social, infatti ha come immagine di profilo una scena di un film che ha girato in Albania del giovane regista Boroci Viron dal titolo “La prima volta”, spiega che l’ambiente è illuminato a candela e luce naturale proveniente dalla finestra perché non c’era energia elettrica nella location, a parere mio sembra un’opera del pittore Caravaggio che non a caso fu un precursore del cinema.

Entrò per puro caso nel mondo del cinema, quando era ragazzo in quel periodo frequentava una palestra e andavano di moda i film mitologici, veniva spesso un capogruppo che sceglieva persone con fisici statuari, gli chiese di fare la comparsa e mentre faceva il figurante durante la lavorazione sul set di un film fece amicizia con un direttore della fotografia e restò affascinato dal mestiere.

Con molta umiltà chiese al direttore di poter lavorare come assistente operatore, dopo tre mesi lo chiamò per un documentario in Africa, da allora è cominciata la sua avventura nel mondo del cinema, diventando direttore della fotografia, riconosce che la sua carriera è anche dovuta a due grandi maestri Giulio Albonico e Pino Pinori. Il suo primo lavoro che ha firmato come direttore della fotografia è stato con Giuliano Carnimeo, adesso sta partendo per un nuovo film in Albania.

1) Quali sono stati i film che l’hanno “fortificata dentro” a livello professionale?
Ogni film che ho illuminato ha fortificato il mio modo di propormi sia nei film con grandi registi che
piccoli film esordienti!

2) Cosa ha provato al primo lavoro importante?
Il mio primo lavoro da direttore della fotografia importante è stata “La piovra” per la regia di Damiano Damiani, non ho dormito per tre giorni fin quando non ho visto il materiale girato in sala da proiezione nel laboratorio di sviluppo e stampa.

3) È cambiato molto il ruolo del direttore della fotografia nel tempo?
Il ruolo del direttore della fotografia è cambiato molto con la pellicola non potevi sbagliare, oggi con il
digitale è tutto più facile, molti nuovi direttori della fotografia pensano che in post produzione si
correggono gli sbagli fatti in ripresa.

4) Un consiglio ai giovani che vogliono fare questo mestiere?
Per i giovani che vogliono intraprendere questo lavoro dico: “molta umiltà e poca presunzione se volete proseguire”.

5) Può raccontarci un aneddoto durante la sua carriera?
Stavo illuminando un attore nel film “Il treno di Lenin” regia di Damiano Damiani e vedevo che questo attore non prendeva le posizioni di luce che avevo impostato per quella scena, vedevo il suo sguardo che mi oltrepassava guardando dall’altra parte, mi giro e vedo il protagonista del film Ben Kinsely che faceva dei segni, istintivamente ho inviato Ben a uscire fuori dal set. La sera Ben Kinsley a cena si è avvicinato al mio tavolo e mi ha chiesto scusa.

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



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Cultura e Spettacoli

Tivoli, al via il festival della cultura giapponese

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Nei giorni 4,5 e 6 luglio si svolgerà a Tivoli la Prima Edizione del Festival della Cultura Giapponese, nell’ambito del rapporto di gemellaggio che lega Tivoli alla città giapponese di Yugawara.
Questo appuntamento si inserisce nel complesso dei rapporti istituzionali che collegano le due comunità e vuole rappresentare anche un ponte tra due culture millenarie che sembrano distanti e che invece hanno molti punti di contatto.
All’iniziativa hanno dato il proprio Patrocinio Gratuito i Comuni di Tivoli e di Guidonia Montecelio, L’Istituto Va-Ve, Villae Tivoli, la Fondazione Italia-Giappone, la DMO di Tivoli e Valle dell’Aniene Terre di Otium e la Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio che ha erogato anche un contributo finanziario a sostegno dell’iniziativa.
Numerosi sono stati gli sponsor privati del territorio che hanno voluto supportare l’evento.
Il Comitato promotore del Festival è composto dall’Associazione Tivoli Città della Cultura, Tivoli ONLUS, LUIG (Libera Università Igino Giordani) e Agenzia del Viaggiatore-CTS.
Il programma allegato è ampio e denso di eventi ed è finalizzato a far conoscere alcuni aspetti della cultura giapponese con l’intento di rafforzare i rapporti anche dal punto di vista istituzionale e degli scambi commerciali.
Una delegazione della Città di Yugawara sarà ospite della nostra Città negli stessi giorni in cui si svolgerà il Festival e visiterà molti luoghi e strutture sia di Tivoli sia di Guidonia Montecelio.
Il Sindaco di Tivoli accoglierà la Delegazione il 4 luglio presso Palazzo San Bernardino per i saluti e lo scambio dei doni
istituzionali.
Particolarmente significativo ed evocativo sarà l’evento del 6 luglio, alle ore 17,00, presso le Scuderie Estensi.
In quell’occasione si celebrerà il primo Raid aereo Roma-Tokyo del 1920 e si commemorerà la figura dell’Ufficiale Pilota Arturo Ferrarin che compì la trasvolata. Per l’occasione, il giorno 5 luglio alle ore 9,30, il 60° Stormo dell’Aeronautica Militare di stanza presso l’Aeroporto di Guidonia Montecelio, sorvolerà la Città di Tivoli per omaggiare la memoria del
pilota italiano, la sua impresa, la Delegazione giapponese e la città di Tivoli.
A Yugawara è presente uno dei più grandi biscottifici del Giappone intitolato alla città di Tivoli, così come un grande Centro Commerciale, inaugurato nel 2017, dove insiste un’ampia zona in cui è possibile trovare prodotti alimentari italiani, in particolare di Tivoli e della Valle dell’Aniene.

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