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Cronaca

MAURO E MARTA, DUE CONIUGI AFFETTI DA SINDROME DOWN: UN MESE DI MATRIMONIO INSIEME

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Tempo di lettura 2 minutiSi amano, convivono e affrontano insieme la vita quotidiana

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di Simonetta D'Onofrio

Roma – Mauro e Marta, ambedue affetti dalla sindrome di down, ieri hanno festeggiato il primo mese dal loro matrimonio, celebrato il 6 luglio scorso a Roma. I coniugi si erano conosciuti 12 anni fa e hanno vissuto insieme gli ultimi ventiquattro mesi, prima di affrontare il grande passo. Un periodo di prova necessario, per conoscersi meglio – commentano –  che li ha portati a coronare il loro sogno.

Per molti la loro storia ha suscitato tenerezza, poiché non è frequente vedere una coppia con la caratteristica della sindrome di down accoppiarsi legalmente. Entrambi occupati nel mondo lavorativo, lei in una società di consulenza, l’Adecco, lui in una struttura pubblica, l’A.S.L, manifestano i loro sentimenti e dicono di sopportarsi, di amarsi reciprocamente, di avere pazienza, specialmente dopo le discussioni che possono nascere nei rapporti interpersonali.

Il video che racconta la loro storia, pubblicato dall'Aipd (Associazione italiana persone down), in poco tempo ha avuto molto successo sul web ed è stato riportato anche dai media televisivi nazionali. I ragazzi, guardandosi negli occhi con affettuosità hanno raccontato la loro storia d’amore al mondo intero: il primo incontro, il periodo di convivenza, le difficoltà della vita quotidiana.

Un intervallo di tempo che li ha visti sotto lo stesso tetto, una “collaudo” prematrimoniale presso una struttura idonea ad accogliere casi particolari, “Casa Petunia”, una casa famiglia presente a Roma da tanti anni (frutto del progetto "Un Futuro Verso Casa" realizzato in partnership con la Fondazione Umanamente – Gruppo Allianz – e con la Fondazione Roma Solidale – già Fondazione Handicap Dopo di Noi).  L’abitazione romana ha permesso ai ragazzi di intraprendere un percorso comune di due anni, permettendogli di provare un modello residenziale a bassa assistenza, cercando di far esprimere loro pienamente le funzionalità pratiche, gestionali in autonomia, preservando le loro competenze per la gestione quotidiana della casa e le varie attività correlate.

Tutto ciò dimostra che avere gli occhi a mandorla, non significa non poter manifestare le potenzialità in ambito emotivo, sociale e lavorativo. Anche in questi casi è possibile avere la capacità e il desiderio di affermarsi, scambiare idee e motivare le scelte cognitive per affrontare la vita quotidiana, anche se con tempi diversi.  

Innamorarsi, nel caso di Mauro e Marta, anche se non rientrano in una condizione genetica perfetta (a causa della presenza di una terza copia del cromosoma 21) non impedisce loro di avere una vita simile agli altri, innamorarsi. Tantissimi auguri!

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