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Esteri

JIM JONES – L'OSSERVATORE D'ITALIA YELLOW SUNDAY: IL PREDICATORE CHE SPINSE AL SUICIDIO 918 PERSONE

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Tempo di lettura 2 minuti Fedeli alla sua religione e ai suoi ideali, gli adepti, riuniti in un villaggio socialista in Guyana, furono obbligati a bere cianuro per dimostrare al mondo la lealtà alla congregazione.

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di Maurizio Costa

Una delle più grandi e mostruosi stragi della storia degli Stati Uniti avvenne per motivi religiosi. Questa volta non parliamo di una guerra, ma del più grande suicidio si massa della storia. Se escludiamo il disastro delle Torri Gemelle e i vari cataclismi statunitensi, mai tanti cittadini americani sono morti per una stessa ragione. Ma il motivo che ha portato alla morte 918 persone è uno dei più strani e incredibili che si siano mai sentiti.

Jim Jones, un predicatore statunitense nato a Lynn nel 1931, asseriva di poter compiere miracoli e guarigioni. La sua popolarità era alle stelle e i suoi fedeli dimostravano ogni giorno di pendere dalle sue labbra, qualsiasi cosa dicesse. Dopo aver creato la sua “religione”, chiamata il Tempio del Popolo, Jones cominciò a dare segni di squilibrio. I suoi adepti ormai erano migliaia e il predicatore si sentiva ostacolato e perseguitato dal governo degli Stati Uniti per i suoi ideali anti capitalistici e socialisti.

Jones, infatti, voleva creare una società perfetta, basata sui princìpi dell’aiuto reciproco, della condivisione dei beni, del lavoro agricolo e della lealtà interpersonale. Visto il presunto ostruzionismo governativo, Jones prese una decisione drastica: nell’estate del 1977, lui e quasi mille adepti si trasferirono nella foresta della Guyana, in Sud America, per costruire un villaggio, chiamato Jonestown, che avrebbe rappresentato gli ideali utopistici di socialismo, di anti materialismo e di rifiuto del razzismo.

Attraverso metodi di lavaggio del cervello coreani, Jones convinse tutti i suoi “cittadini” di vivere in un Paradiso terrestre, di non poter trovare niente di più bello al di fuori del villaggio e che il futuro era quello di vivere e lavorare in collettività, condividendo tutti i beni.

Ma le discrepanze cominciarono a nascere. Una sorta di polizia del villaggio impediva alle persone di abbandonare Jonestown, anche con maniere forti, e il governo statunitense si insospettì. Nel 1978 il deputato del Congresso a stelle e strisce, Leo Ryan, si recò in visita al villaggio e in quell’occasione ricevette alcuni biglietti segreti dagli adepti, che spiegavano come stessero realmente le cose: Jonestown era una dittatura, nessuno poteva scappare e centinaia di persone volevano tornare a casa.

La frittata era fatta: Leo Ryan caricò sul suo aereo coloro che volevano fuggire da Jonestown, ma, al momento dell’imbarco, fu assassinato dalle guardie di Jones, insieme alla sua scorta.

Il piano era fallito e Jones doveva correre ai ripari. Il 18 novembre 1978, impose a tutti i suoi adepti il suicidio di massa. Le persone avrebbero dovuto bere cianuro per difendersi dall’invasione del Male, o, detto più concretamente, perché ormai il predicatore non aveva più nessuna alternativa.

219 bambini furono costretti, attraverso delle siringhe orali, a bere il cocktail letale, spacciato per succo di frutta. Il resto degli adepti lo bevve senza fare fiato, vista la loro fiducia nei confronti di Jones, mentre altri si opposero e furono uccisi con dei colpi di pistola dalle guardie. Lo stesso Jones, in un primo momento si oppose, ma poi, non si sa bene se sotto comando oppure no, si sparò un colpo alla testa.

Molte persone furono uccise da colpi d’arma da fuoco o di balestra, mentre altri corpi, alle analisi dei medici legali, presentavano dosi di cianuro in parti del corpo non raggiungibili senza assistenza esterna.

Uno dei massacri più impressionanti della storia degli USA dimostra come un proselitismo esagerato possa portare a della soluzioni degradanti e sconsiderate.

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Esteri

Trump in vantaggio su Biden: ecco gli ultimi sondaggi

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Donald Trump è in vantaggio su Joe Biden nei sette principali Stati in bilico.

Lo rivela l’ultimo sondaggio del New York Times. Si tratta in particolare di Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, North Carolina, Pennsylvania e Wisconsin. Il margine più stretto è in Michigan, dove il tycoon ha il 42% delle preferenze contro il 40% del presidente, e in Pennsylvania (43% contro 40%). 

Quasi i due terzi dei democratici ritengono che Joe Biden dovrebbe ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca e consentire al partito di nominare un altro candidato. E’ quanto rileva un sondaggio di Ap-Nord Center for Public Affairs Research. 

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Cronaca

Libano, visita del Cardinale Parolin alle strutture umanitarie dell’Ordine di Malta

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Spirito di vicinanza e comunione d’intenti al centro del ciclo ravvicinato di incontri tra il Governo dell’Ordine di Malta e la Santa Sede iniziato con l’arrivo del Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin, in Libano per visitare le opere assistenziali del Sovrano Ordine di Malta, e che si è concluso il 27 giugno proprio in concomitanza con il vertice di Stato in Vaticano tra Papa Francesco e il Gran Maestro dell’Ordine, Frà John Dunlup.
 
Nel corso della visita in Libano, Parolin ha celebrato una solenne Santa Messa in memoria di San Giovanni Battista, patrono dell’Ordine di Malta, alla presenza dell’Ambasciatore dell’Ordine in Libano, Maria Emerica Cortese e di alte cariche dello Stato. Il Segretario di Stato si è successivamente recato in alcuni dei centri umanitari gestiti dall’Associazione Libanese dell’Ordine e ha partecipato ad alcune attività caritative.
 
La visita è stata fortemente voluta dal Governo del Sovrano Ordine di Malta proprio per rafforzare lo spirito di comunione e collaborazione con la Santa Sede. Promuovere il viaggio in Libano del Segretario di Stato il Cardinale Parolin, contestualmente alla visita ufficiale del Gran Maestro dal Santo Padre, testimonia l’attenzione a sostegno dei tanti progetti umanitari che l’Ordine porta avanti nel mondo.  Da oltre 70 anni, l’Ordine di Malta è in prima linea nel fornire assistenza sanitaria di base e servizi di sostegno sociale alla popolazione di tutto il Libano. Dal 2020 l’Ordine ha focalizzato il suo impegno su progetti “agro-umanitari” riconoscendo nell’agricoltura un fattore cruciale nell’affrontare le principali questioni umanitarie e in particolare, dopo la crisi economica del 2019 che ha colpito il Paese, per garantire la sicurezza alimentare, promuovere la ripresa economica e sostenere le fasce della popolazione più vulnerabili del Libano. Oggi l’azione umanitaria dell’Ordine di Malta si inserisce nel contesto di una crisi socio economica che vede l’80% della popolazione vivere in una condizione di povertà multidimensionale e in una situazione che, a causa del conflitto Israelo-Palestinese, ha gettato il Paese in uno stato di continuo allarme.
 
Alla luce delle pressanti sfide umanitarie, il programma agro-umanitario è la testimonianza dell’impegno dell’Ordine di Malta nel Paese che attraverso un’ampia rete di iniziative mira a dotare le comunità degli strumenti e delle risorse necessarie per resistere e riprendersi efficacemente dagli shock avversi. Attualmente l’Ordine di Malta gestisce sei Centri agro-umanitari in tutta la nazione e l’attuale copertura di terreni agricoli riguarda il 69,26% del territorio libanese, con l’obiettivo di arrivare al 75% entro la fine di quest’anno.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Esteri

Uk, svolta a sinistra: Starmer chiede unità

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Il leader del Partito Laburista, Keir Starmer, è diventato primo ministro e ha esortato il Paese a unirsi a un “governo di servizio”. Nel suo discorso inaugurale, Starmer ha sottolineato l’importanza di superare le divisioni politiche e sociali per affrontare le sfide che il Regno Unito deve affrontare. Ha evidenziato la necessità di collaborazione tra partiti politici, settori economici e comunità per costruire un futuro più prospero e giusto per tutti i cittadini.

Starmer ha delineato le priorità del suo governo, che includono il rafforzamento del sistema sanitario nazionale, la promozione dell’istruzione e della formazione, la lotta al cambiamento climatico, e il miglioramento delle condizioni di lavoro e dei diritti dei lavoratori. Ha anche promesso di affrontare le disuguaglianze economiche e sociali, investendo in infrastrutture e servizi pubblici essenziali.

Il nuovo primo ministro ha chiesto a tutti i cittadini di partecipare attivamente a questo progetto comune, mettendo da parte le differenze ideologiche e lavorando insieme per il bene comune. Ha concluso il suo discorso con un appello all’unità nazionale e alla solidarietà, invitando tutti a contribuire alla costruzione di un futuro migliore per il Regno Unito.

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