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Cronaca

MILANO, TABACCO: MULTINAZIONALE CONDANNATA A RISARCIRE UN MILIONE DI EURO AI FAMILIARI DEL FUMATORE DEFUNTO

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Tempo di lettura 3 minuti La conoscenza dei rischi del fumo non esenta da responsabilità il produttore che compie un’attività pericolosa

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Redazione

Milano – Multinazionale condannata a circa 1 milione di euro per la lesione da perdita parentale oltre le spese funerarie. La conoscenza dei rischi del fumo non esenta da responsabilità il produttore che compie un’attività pericolosa. Lo ha stabilito la decima sezione del Tribunale di Milano, giudice Stefania Illarietti, con la sentenza n° 9235/14 pubblicata l’11 luglio scorso.Per il giudice monocratico deve ritenersi sussistente il nesso causale fra l’attività di tabagista e la neoplasia polmonare che ha colpito il tabagista. La produzione e la commercializzazione è un’attività pericolosa e la pretesa conoscenza dei rischi del fumo non esclude la responsabilità dell’azienda del settore. Dopo la morte del fumatore accanito per il cancro la multinazionale che ha assorbito l’ex ente tabacchi deve risarcire ai familiari il danno non patrimoniale costituito dalla perdita parentale, liquidato in base alle tabelle milanesi, e perfino le spese funerarie.Nel ritenere il motivo di ricorso fondato, il Tribunale ha accolto la domanda di ristoro alla moglie e ai tre figli di un impiegato lombardo riportandosi alla sentenza della Cassazione n° 26516/09 che aveva stabilito che l’«attività di commercializzazione e produzione» delle  sigarette è «pericolosa» e che «la pretesa conoscenza» del rischio connesso al fumo non esclude «la configurabilità della responsabilità del produttore». Proprio la consulenza tecnica disposta dal giudice ha evidenziato: il de cuius fumava da quando aveva quindici anni circa trenta sigarette al giorno, dunque un pacchetto e mezzo, ed è morto a cinquantaquattro anni nel novembre 2004 dopo che gli era stato diagnosticato un «carcinoma primitivamente polmonare» causato dal fumo.A distanza di dieci anni dalla morte arriva il megarisarcimento che scatta grazie all’inquadramento della responsabilità del produttore nello scheda ex articolo 2050 Cc: compete a chi esercita l’attività pericolosa, cioè a chi vende le sigarette, provare di aver adottato tutte le misure idonee a evitare il danno. Solo nel 1991 sono comparse sui pacchetti le avvertenza sul carattere legale dell’assunzione del tabacco. Ma anche quando il de cuius cominciò a fumare, nella seconda metà degli anni Sessanta, «erano ampiamente conosciuti gli effetti negativi sulla salute umana», osserva il giudice. E le informazioni sul rischio cancerogeno sono spesso contrastate da argomentazioni di segno opposto, invocate non a caso anche oggi dai convenuti: il disorientamento nel grande pubblico non può essere ritenuto insignificante prima del 1991 quando il rischio «fu certificato incontrovertibilmente dalla apposizione degli avvisi sulle confezioni di tabacco».Inoltre. «La durata di esposizione al fumo è il fattore più rilevante nel definire il rischio individuale di un carcinoma broncogeno». La letteratura scientifica sui cui si sono basati i periti hanno portato il giudice a ritenere che, in relazione al rischio di sviluppare un tumore ai polmoni, in questo caso, «i 26-27 anni in cui» l’uomo «ebbe a fumare prima dell’entrata in vigore della norma sono molto più rilevanti dei 13-14 anni del periodo successivo» e, quindi, «che il ruolo dei primi 26-27 anni di esposizione è circa 20 volte più rilevante rispetto a quello dei successivi 13-14 anni». In buona sostanza: «non può dubitarsi del nesso causale fra l’attività di assunzione di tabacco messa in opera prima del 1991 e l’evento morte» alla quale l’uomo ha concorso «nella misura che si stima nel 20 per cento» in quanto non ha mai smesso di fumare, nemmeno dopo l’entrata in vigore della normativa che ha imposto ai produttori e ai distributori una corretta informazione dei danni provocati dal fumo. Per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, è una sentenza pilota importante che farà discutere. Con la vittoria dei familiari del fumatore, la salute pubblica entra in un nuovo mondo coraggioso per il controllo del tabagismo. Il fumo uccide 6 milioni di persone all'anno e se non si interviene la cifra salirà a 8 milioni entro il 2030.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

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“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

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Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



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