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IL SERIAL KILLER PIU’ FOLLE DELL’OTTOCENTO: HENRY HOWARD HOLMES, IL DOTTOR TORTURA

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Tempo di lettura 6 minuti 200 vittime di cui 27 accertate e descritto come l’assassino più folle e depravato di tutto l’ottocento.

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L’edificio costruito da Holmes sarà ricordato come il “Castello degli orrori”. Progettato con passaggi e stanze segrete, spazi insonorizzati acusticamente. Un labirinto di stante delle torture con camere a gas e infinite trappole nei pavimenti, una costruzione progettata e costruita per seviziare e torturare le proprie vittime, di cui otteneva profitto vendendoli come cadaveri o scheletri per esposizione o addirittura frodando le assicurazioni

di Cinzia Marchegiani

Passato alla storia come “The torture doctor “, Henry Howard Holmes è stato definito dai criminologi il serial killer statunitense più prolifero in assoluto, 200 vittime di cui 27 accertate e descritto come l’assassino più folle e depravato di tutto l’ottocento.
Herman Webster Mudgett, il suo vero nome, nacque a Gilmanton nel New Hampshire il 16 maggio 1861 in una famiglia abbastanza agiata, terzogenito, con una sorella e fratello più grandi. Si legge nella sua descrizione che era un bambino molto intelligente con una forte capacità di influenzare le persone. Fin da piccolo la sua grande aspirazione era quella di diventare un medico, sperimentava sugli animali randagi sevizie, affascinato dallo studio dell’anatomia, ne smembrava le carni per il suo studio e piacere. Si sposò giovanissimo, all’età di 18 con Clara Lovering. La sua carriera criminale viene notata a 24 anni, quando viene scoperto a rubare cadaveri e per questo espulso dalla Michigan Medical School. Sfiguarava i volti dei morti per poi intascare l’assicurazione sulla vita facendoli passare per propri parenti. Si trasferì di corsa a Englewood, vicino a Chicago, dove senza moglie cambiò il suo nome, diventando Henry Howard Holmes. Englewood, era una cittadina con un ceto medio alto, adatto per mettere alla prova la sua abilità in frodi e truffe.
E proprio in questo periodo Holmes commise il suo primo omicidio a scopo di profitto avvelenò una donna. Leggendo poi gli annunci, ne notò uno interessante di una signora che cercava un aiutante per la propria farmacia. Holmes rispose subito all'annuncio presentandosi come il dr Holmes. Lui calzava a pennello le esigenze dell’anziana signora, la sua farmacia, situata sotto la sua abitazione sarebbe stata gestita da Holems e lei avrebbe potuto seguire suo marito gravemente ammalato. Rara occasione da non perdere per Holmes e ne approfittò per avvelenare il marito della farmacista invece di curarlo. L’anziana vedova ricevette poi una proposta allettante da Holmes, cedere la farmacia e ricevere un reddito mensile. La donna accettò non sapendo che alle sue prime richieste del contributo mensile diventò una delle prime vittime di Holmes, di lei si seppe che scomparve insieme alla figlia, ufficialmente trasferitesi entrambe in California. Con i soldi di alcune frodi assicurative e i profitti della farmacia, vendendo tra l’altro pozioni miracolose, si fece costruire nella stessa strada della farmacia, un edificio enorme a tre piani che gli sarebbe servita come sua abitazione, farmacia, negozio e hotel. L'edificio era talmente grande e imponente che fu poi soprannominato “castello”. Il secondo e il terzo piano di questo edificio erano una trappola mortale per chiunque ci si addentrava: erano delle specie di labirinti che avevano passaggi segreti, muri scorrevoli, spioncini, porte blindate, stanze segrete, camere insonorizzate, scale e corridoi che finivano dove c'era il muro e botole sul pavimento che si aprivano a comando e che facevano scivolare la vittima in cantina; lì si trovava la stanza delle torture. Tutte le stanze erano in realtà vere e proprie camere a gas fatte apposta per uccidere l'occupante e le porte potevano essere bloccate dall'esterno, in caso si volesse intrappolare dentro qualcuno; i muri erano foderati con l’amianto che impediva il propagarsi della combustione. Nella cantina c'era un'enorme piscina riempita di acido corrosivo. Infine, in una stanza segreta si trovava un forno crematorio.
Si legge che durante la costruzione dei tre piani del famoso castello, il Dr Holmes assunse e licenziò centinaia di lavoratori, questo per depistare e non far insospettire l’opera completa che nel progetto era una vera trappola per le povere vittime, che ignare di quel luogo macabro, diventava la loro tomba. Dal 1892 al 1894 un numero enorme di clienti di qualsiasi età, visitatori, garzoni, conoscenti, fidanzate e perfino complici di Holmes sono morte nel castello maledetto. Il suo modus operandi era una routine, affittava una camera all’ignaro sfortunato che dopo essere stato intrappolato, terrorizzato urlava invano mentre Holmes godeva di queste scene fino a quando poi decideva di asfissiarli nella stessa camera oppure li gasava. A volte incendiava il gas in modo da carbonizzarli all'istante. Il corpo veniva poi recuperato e veniva sventrato oppure scarnificato per poi essere venduto ridotto a uno scheletro alle università a prezzi ragionevoli, o decideva di scioglierlo completamente nella piscina d'acido o veniva utilizzato da Holmes come cavia per dissezioni ed esperimenti non meglio definiti di nessuno scopo scientifico.
Nel 1892, nonostante molti turisti, venuti per vistare l’esposizione del “World’sFair” per l’anniversario dei 400 anni dalla scoperta dell’America, venissero sterminati nel suo castello degli orrori (che gli portò un bel profitto con le solite frodi assicurative), Holmes agì indisturbato, nonostante le decine di sparizioni nell'area. Spesso, molro spesso, il numero di sparizioni coincideva con il numero delle frodi che Holmes faceva ai danni delle società di assicurazioni, oppure si faceva pagare dalle scuole mediche cedendo i cadaveri, o vendendo direttamente gli scheletri che finivano in esposizione nelle Università di medicina.

Nel pieno del suo splendore (macabro) nel 1890, Holmes, o meglio il dr Holmes pubblicò un annuncio sui giornali per un manager che lo aiutasse nella gestione del suo impero economico. Al suo annuncio rispose, tra gli altri, un certo un certo Ned Conner sposato con Julia Smyte e prole. Julia era davvero molto bella e Holmes ne rimase molto affascinato, tanto che licenziò un suo dipendente per dare a lei un incarico. La famiglia Conner pensò davvero di essere molto fortunata, non potevano sapere del loro macabro destino. In seguito Julia invitò anche sua sorella Gertie diciottenne di cui Holems perse la testa tanto da proporgli il matrimonio con la promessa di divorziare dall’altra moglie. Ned, cui la ragazza raccontò tutto, la fece ritornare a casa non sapendo che questo fece scattare le stesse attenzioni verso Julia che invece accolse di buon grado, diventando i due presto amanti. Ned digerì questa infedeltà come il prezzo congruo per il suo ottimo lavoro, fino a quando deriso dagli amici affrontò seriamente la moglie che dovette ammettere quello che segretamente pensava di lui, facendo confronti sulla bellezza, eleganza e intelligenza di Holmes, insomma un uomo si successo, quale lui non era.
Ned lasciò Julia abbandonando il Castello e chiedendo il divorzio. Julia si legò molto a Holmes, ma quando rimase incinta, il suo amante diventerà presto il suo aguzzino. Holmes gli propose l’aborto in cambio del matrimonio, lei accettò per amore e fidandosi che l'amante fosse un vero dottore, si fece operare. La natura perversa di Holmes non conosceva confine, trasformava semplicemente le persone in vile denaro. Così come Julia molte altre donne furono prima amate e poi uccise e vendute come scheletri bellissimi. Intorno al 1894 Holmes, accerchiato dai creditori, in un momento di difficoltà economica, abbandonò il castello per rifugiarsi altrove. Diverse settimane dopo un altro suo complice, Pat Quinlan gli bruciò l'edificio, furioso per aver perso l'amante, sua sorella e la sua figlia illegittima, poiché Holmes le aveva gasate e scarnificate. Dopo aver lasciato Chicago, Holmes provò a intascare i soldi dell'assicurazione spacciando l'incendio per un incidente, per lui ogni evento era un opportunità ghiotta per far soldi, ma un investigatore mandò a monte il piano scoprendo che l'incendio era doloso. Holmes non venne accusato di nulla, ma continuò a truffare e, tra una truffa e l'altra, uccidere. Alla sua ennesima truffa, fu condotto in carcere, ambiente fertile per incontrare personaggi inquieti. Qui conobbe Marion Hedgepeth, che divenne la sua nuova complice. Insieme, una volta liberati, architettarono un omicidio ai danni di un conoscente di Holmes, Benjamin Pitezel il suo ex assistente, su cui aveva fatto stipulare, tempo prima un’assicurazione sulla vita per 10.000 dollari, convincendolo che avrebbe presentato il cadavere di un altro, promettendo la fine dei problemi per la sua famiglia. Marion accettò in cambio di una percentuale, ma dopo l’omicidio di Pitezel, Holmes, come sempre, intascò il denaro sparendo di nuovo. Questa mossa sarà decisiva per la sua fine, poiché Marion furiosa per vendicarsi raccontò tutto all’assicurazione che fece scattare un mandato di arresto. Il Dr Holmes, non riuscì ad imbarcarsi per l’Europa, fu arrestato a Boston nel novembre del 1894.
Una carriera criminale quella del finto dottore, di cui si cominciava a quantificare i numeri reali delle vittime. Solo ispezionando il suo castello degli orrori, anche se in parte distrutto dalle fiamme, la polizia trovò molti scheletri interi e tante ossa semicarbonizzate. Holmes di fronte alle evidenze negava la sua perversa opera. I cittadini di Chicago scoprirono, dopo le ispezioni, che a due passi da loro esisteva il castello degli orrori dove la polizia di Chicago ipotizzò almeno 150 vittime. Holmes, o il “Dottore tortura” così ribattezzato, confessò dettagliatamente i suoi crimini e ne scrisse una monografia, che attestava ben 133 persone uccise.
Il dr Holems, o meglio Herman Webster Mudgett, venne processato nell'autunno del 1895 e condannato a morte tramite impiccagione. Per sadica ironia, la sua monografia, continuava a fargli incassare soldi anche se in prigione, venduta alla William Randolph Hearst Corporation per 10.000 dollari. Chiese come testamento di far riempire la sua bara di cemento, per paura che il suo corpo fosse trafugato, promessa che fu mantenuta dai suoi avvocati. Holmes attualmente riposa all'Holy Cross Cemetery dentro una tomba riempita di cemento e senza lapide. Il giorno dell'esecuzione di Holmes fu il 7 maggio 1896, all'età di soli 36 anni morì impiccato, mentre la botola si apriva sotto i suoi piedi, in una lenta e inesorabile agonia che durò quindici minuti, il cappio al collo infatti non era stato preparato a regola d'arte. Di lui rimase il “Castello degli Orrori” che per un breve periodo divenne un’attrazione, fino a quando un misterioso incendio lo distrusse definitivamente.
Il “dottore tortura” rimarrà nella storia oltre il primo “serial killer” americano, quello più depravato e folle, le sue vittime, alcune diventate anche amanti, rappresentavano esclusivamente uno strumento per ottenere un guadagno…oltre alla perversione inaudita, il suo disegno macabro sarebbe continuato in mille opportunità di un business terrificante. 

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Fiumicino: Francesca Risi incoronata Miss Riviera Tirrenica 2024

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Nell’incanto di Fiumicino la splendida Francesca Risi, 19 anni salernitana ma residente ormai da anni a Roma dove studia Giurisprudenza con il sogno di diventare Magistrato, si aggiudica la prestigiosa fascia di Miss Rivera Tirrenica 2024 che consente l’ingresso alle prefinali di Miss Italia.

Francesca Risi, neo Miss Riviera Tirrenica 2024, durante la coreografia dedicata al film “Barbie”

Una serata all’insegna della bellezza con l’omaggio alle dive che incarnano, da sempre, lo stile e l’egenza italiana: da Gina Lollobrigida a Sophia Loren, passando poi per Miriam Leone, Francesca Chillemi e Giusy Buscemi.

Le partecipanti al concorso durante la coreografia dedicata al film “Barbie”

Le 23 ragazze in gara hanno incantato il folto pubblico presente esibendosi dapprima nelle coreografie dedicate al film evento “Barbie” per ricevere, poi, un calorosissimo applauso quando sonoscene in scena riportando l’atmosfera nei meravigliosi anni 70 con il fashion show “Flower Power” dedicato alla cultura hippie.
L’ evento, ottava tappa del Tour delle Finali Regionali di Miss Italia, nell’ambito della kermesse “Notti d’Estate 2024” promosso dalla Km Service con il patrocinio del comune di Fiumicino è stato realizzato dalla Delta Events che da oltre un decennio è agenzia esclusivista per il Lazio dello storico concorso Miss Italia.

la neo Miss Riviera Tirrenica 2024, Francesca Risi, abbracciata a Greta Caretta e Aurora Filitti

Ad incoronare la neo Miss Riviera Tirrenica 2024 Francesca Risi le assessori di Fiumicino, Federica Poggio e Monica Picca, assieme con la neo Miss Roma 2024 Beatrice Mazzoni.
Una giuria, come sempre, di altissimo livello composta dal produttore cinematografico Luca Mastrangelo, il preparatore atletico Tommaso Capezzone, lo chef personaggio televisivo Bruno Brunori, Cristina Adduci per il Codacons, Stefano Mariani per Miluna, Michela Scafati per Training Academy e in rappresentanza dell’Amministrazione comunale di Fiumicino Federica Poggio, assessore a Turismo e Cultura, Monica Picca, assessore ai Servizi Sociali-Pari Opportunità, Roberto Rosati, capo Relazioni Esterne, ha decretato al secondo ed al terzo posto rispettivamente Greta Caretta, 25 anni romana, e Aurora Filitti, 20 anni di Velletri.

nella foto Margherita Praticò, Monica Picca, la neo Miss Riviera Tirrenica 2024 Francesca Risi, Federica Poggio, e Miss Roma 2024 Beatrice Mazzoni

La serata condotta dalla straordinaria e sempre elegantissima “padrona di casaMargherita Praticò, per la regia del sempre attento Mario Gori, entrambi anima pulsante del concorso per il Lazio, ha visto sul palco la partecipazione della neo Miss Roma 2024, Beatrice Mazzoni che tra lo stupore generale dei presenti ha annunciato la sua personale scelta di non gareggiare, il prossimo 1 e 2 settembre, per il titolo di Miss Lazio 2024.

Beatrice Mazzoni non si candida per il titolo di Miss Lazio 2024

Miss Roma 2024, Beatrice Mazzoni

“Ho riflettuto bene – ha detto commossa dal palco – e visto che tecnicamente è possibile farlo, ho deciso di non candidarmi per il titolo di Miss Lazio che darà diritto alla vincitrice di partecipare direttamente alla seconda fase delle nazionali; parteciperò quindi alla prima fase delle nazionali mettendomi in gioco per superare questo turno ed accedere ai successi”.
Il motivo principale – ha poi concluso -, non è per immodestia, è che se dovessi diventare Miss Lazio 2024 dovrei cedere la fascia di Miss Roma 2024 ad un’altra partecipante. Oltre a non voler lasciare la mia fascia, mi sembra giusto, vista la grande visibilità che ho ricevuto in questa settimana, lasciare lo spazio di espressione ad un’altra concorrente. Sono troppo legata alla mia città natale, Roma
Una scelta che dimostra la bellezza di questo concorso capace, ancora una molta, di mostrare lo spirito davvero sincero che anima queste splendide ragazze.

Le novità del concorso Miss Italia 2024

Miss Italia, a partire dalle selezioni regionali, quest’anno ha cambiato cambia la formula che porterà all’elezione della nuove reginetta di bellezza.
Formula fortemente voluta dalla patron, Patrizia Mirigliani, che vuole valorizzare, identità, personalità, rappresentatività territoriale, talento naturale e capacità inventiva, valorizzazione e sperimentazione di arti e mestieri, storia e formazione personale, contemporaneità ed attitudine all’uso dei nuovi media, insieme con importanti e significativi elementi di femminilità, intesa come leadership femminile ma anche come recupero di tutte quelle valenze di genere in continua evoluzione, ed ancora apertura ad iniziative di solidarietà e di inclusione insieme con azioni di partecipazione attiva alla vita sociale.
Obiettivo principale delle miss dell’edizione 2024 sarà quello di farsi eleggere, non solo esclusivamente per l’estetica, ma anche per il loro talento oppure per la loro capacità di comunicare emozioni e veicolare messaggi di appartenenza ma anche d’attualità, creando con il pubblico una forte relazione di empatia.
Le fasi nazionali saranno invece caratterizzate da una novità assoluta : Miss Italia Talent Academy.
Un’esperienza della durata di 5 giorni, durante la quale le 40 miss finaliste – costantemente filmate da videomaker esperti – avranno l’occasione di incontrare dei veri e propri “maestri” e “testimonials” delle discipline più varie ed accedere a 10 master class con altrettante quick question per singola seduta, con simulazioni di colloquio ed analisi delle most-wanted skills nei vari mondi della comunicazione, della moda, dello spettacolo.

Le prossime date del tour delle finali regionali

AGOSTO

Domenica 18 ad Anzio ( Stabilimento Tirrena – Riviera Zanardelli) : Miss Cinema Lazio 2024
Venerdì 23 a Trevignano Romano (Piazza del Molo): Miss Cinema Roma 2024
Domenica 25 ad Antrodoco (Piazza del Popolo) : Miss Framesi Lazio 2024
Martedì 27 a Grottaferrata (Park Hotel Villa Ferrata): Miss Eleganza Roma 2024 e Preselezione Finalissima Regionale Miss Lazio 2024

SETTEMBRE

Domenica 1 e Lunedì 2 a San Felice Circeo (Giardini di Vigna la Corte): Miss Lazio 2024

ph. by Roberto Antonelli

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Adolescenti e primi amori, da “Il Tempo delle Mele” a Tik Tok: le emozioni intense restano immutate

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L’amore adolescenziale è un tema universale, che ha attraversato generazioni e culture, suscitando emozioni intense e ricordi indelebili. Dai tempi de “Il Tempo delle Mele”, film iconico degli anni ’80 che ha dipinto con dolcezza e ingenuità i primi turbamenti amorosi, al contesto iperconnesso e digitale dei giorni nostri, il modo in cui gli adolescenti vivono i loro primi amori è cambiato radicalmente.

Il Tempo delle Mele: innocenza e romantiche lettere

“Il Tempo delle Mele”, uscito nel 1980, è diventato un simbolo dei primi amori vissuti con trepidazione e semplicità. Il film racconta la storia di Vic, una giovane ragazza alle prese con le sue prime emozioni amorose. In quell’epoca, gli adolescenti comunicavano attraverso bigliettini scritti a mano, lettere segrete e telefonate brevi e attese con ansia. Gli incontri avvenivano spesso nei contesti scolastici o durante le feste, e il contatto fisico era limitato a timidi baci rubati o a balli lenti durante le serate danzanti.

Questa era un’epoca in cui il tempo sembrava scorrere più lentamente, e ogni gesto, sguardo o parola aveva un peso specifico. Le relazioni si sviluppavano gradualmente, alimentate da sogni, speranze e la magia dell’ignoto. L’ingenuità e l’innocenza caratterizzavano questi primi amori, in un mondo ancora lontano dalle influenze esterne del digitale e dei social media.

I primi amori nell’era digitale: tra connessione e superficialità

Oggi, l’approccio agli amori adolescenziali è molto diverso. L’avvento dei social media, delle app di messaggistica e delle piattaforme di incontri ha trasformato il modo in cui gli adolescenti si conoscono, comunicano e vivono le loro prime relazioni. Se un tempo ci si conosceva tramite amici comuni o a scuola, oggi molti ragazzi iniziano a frequentarsi dopo essersi conosciuti online, attraverso Instagram, Snapchat o TikTok.

La comunicazione, oggi, è istantanea e continua. I messaggi non si scrivono più a mano, ma si inviano tramite chat, spesso accompagnati da emoji, GIF o foto. Questo ha sicuramente reso più facile rimanere in contatto, ma ha anche cambiato il ritmo e l’intensità delle relazioni. La possibilità di essere sempre connessi ha portato a un’esposizione maggiore alle emozioni altrui, ma anche a una certa superficialità nei rapporti. Il “cuoricino” su una foto o un “like” a un post possono essere interpretati come gesti d’interesse, ma al tempo stesso riducono il tutto a un’interazione fugace, spesso priva di un vero coinvolgimento emotivo.

Le relazioni oggi possono svilupparsi molto rapidamente, e altrettanto rapidamente dissolversi. L’accesso costante alle vite altrui attraverso i social ha generato un nuovo tipo di pressione: quella di apparire sempre perfetti e di dimostrare il proprio valore attraverso l’approvazione degli altri. Questa dinamica può rendere le relazioni più fragili e meno autentiche rispetto al passato, dove l’interazione face-to-face era predominante e ogni momento vissuto insieme aveva un significato più profondo.

Le sfide del nuovo millennio: autenticità vs. immagine

Un altro aspetto critico dei primi amori nell’era moderna riguarda l’equilibrio tra la costruzione dell’immagine e la ricerca dell’autenticità. Gli adolescenti di oggi sono spesso spinti a presentare una versione idealizzata di sé stessi sui social media, che può non corrispondere alla realtà. Questo può creare aspettative irrealistiche sia su di sé che sull’altro, portando a delusioni e incomprensioni.

Inoltre, la costante esposizione ai modelli di relazione proposti da influencer e celebrità online può far sembrare che il valore di una relazione dipenda da quanto essa viene “esibita” al pubblico. Di conseguenza, molti ragazzi possono sentirsi in dovere di conformarsi a questi standard, dimenticando che le relazioni vere sono fatte di momenti privati e personali, non solo di post e storie.

Il ritorno all’essenziale: verso relazioni più consapevoli

Nonostante la digitalizzazione delle relazioni, si nota anche una crescente consapevolezza tra i giovani sulla necessità di vivere relazioni più autentiche e significative. Alcuni adolescenti stanno riscoprendo il valore del contatto umano diretto, cercando di bilanciare l’uso della tecnologia con momenti reali e condivisi. C’è una tendenza, seppur ancora timida, a riscoprire modalità di interazione più lente e personali, come l’invio di lettere, la scelta di condividere meno sui social, o l’organizzazione di incontri faccia a faccia senza l’intermediazione della tecnologia.

Il passaggio dai tempi de “Il Tempo delle Mele” all’era dei social media ha profondamente cambiato il modo in cui gli adolescenti vivono i loro primi amori. Se da un lato la tecnologia ha facilitato la comunicazione e l’accesso alle informazioni, dall’altro ha introdotto nuove sfide legate alla superficialità e alla pressione sociale. Tuttavia, l’essenza dell’amore adolescenziale – fatta di emozioni intense, scoperte e vulnerabilità – rimane immutata. La sfida per i giovani di oggi è trovare un equilibrio tra l’uso della tecnologia e la ricerca di relazioni autentiche e significative, che possano lasciare un segno profondo, proprio come accadeva ai tempi delle mele.

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A Roma un Ferragosto alternativo al Bioparco

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Cocomeri agli animali e attività educative
 
Il 15 agosto il Bioparco di Roma è aperto. Per festeggiare Ferragosto, gli animali riceveranno durante i pasti il cocomero; i guardiani distribuiranno anguria a fette di varie dimensioni dalle 11.00 alle 14.30 a: macachi del Giappone, lemuri catta, elefanti asiatici, orsi bruni e scimpanzé. Mentre otarie della California e pinguini del Capo mangeranno rispettivamente alle 15.30 e 16.00.
 
Durante la giornata poi, dalle ore 11.00 alle 17.00, le famiglie potranno partecipare all’attività educativa ‘Chi non si adatta è perduto’. In compagnia di un operatore didattico, si osserveranno da vicino animali molto interessanti come gechi del Madagascar, testuggini dalle zampe rosse, rane freccia, rospi, pogone, axolotl, camaleonti e insetti stecco. Si potrà scoprire come, attraverso la selezione naturale, le forme di vita abbiano trovato adattamenti a volte molto ingegnosi per riuscire a sopravvivere. Perché alcuni anfibi hanno colori spenti e altri sgargianti? L’axolotl è un pesce? Molti animali hanno le corna, perché alcuni le perdono altri no? A queste e a tante altre domande si troverà una risposta. Inoltre, sarà possibile manipolare diversi reperti come palchi, corna, vertebre di giraffa, uova di struzzo per sperimentarne il peso, la consistenza, la forma e scoprire che ognuno di quei reperti rappresenta l’incredibile risultato di un percorso evolutivo molto lungo.
 
Prenotazione obbligatoria; si prenota il giorno stesso della visita presso il desk prenotazioni all’ingresso del parco, fino a esaurimento posti.
 
 
Privo di virus.www.avast.com



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