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Editoriali

PENSIONE? CI DIRANNO QUANTO

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di Alberto De Marchis

Dopo il fisco "amico" arriva la previdenza "amica". e' ormai pronta al debutto la “busta arancione”, in grado di stimare per ognuno la futura pensione, che non sarà più un mistero. Una batosta annunciata per alcuni e un'ottima trovata per altri che potranno pianificare il futuro e magari fare in modo di passare una bella vecchiaia. ma non è tutto oro quello che luccica perché la realtà è che prima che la sperimentazione si stabilizzi potrebbero verificarsi non pochi disservizi e confusione. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha annunciato che si partirà con una fase di «sperimentazione», da avviare «entro la fine di quest’anno» per portare il lavoro «a compimento» nel 2015. Il passaggio è delicato e gli eventuali aggiustamenti potranno essere apportati nel corso della sperimentazione, che probabilmente sarà condotta su una platea circoscritta rispetto ai quasi 16 milioni di pensionati. Le difficoltà non sono però solo negli algoritmi, il commissario straordinario dell’Inps, Vittorio Conti, ha sottolineato come l’iniziativa della busta arancione, che si era fatta strada già sotto il governo Letta, annoveri oltre a «una componente tecnica» anche «una politica, esponendo il governo a una responsabilità, perché significa tenere fissa l’architettura previdenziale». Inoltre per Conti «non basta avere un calcolatore che sputa fuori un numero, ma quella cifra deve essere letta dal singolo a seconda dei suoi bisogni futuri».

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