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Economia e Finanza

EUROPA, CACCIA AL GAS: BRACCIO DI FERRO CON LA RUSSIA

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Tempo di lettura 5 minuti L'Europa non è autonoma e ora punta sul gas naturale, il metano, soprattutto per i trasporti.

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Sergey Lavrov, Ministro degli Esteri russo ha incontrato in Bulgaria Kristian Vigenin per rinegoziare sul gasdotto South Stream, mentre con la Serbia ha gia’ chiuso il contratto. L’Europa si è svegliata dalle visioni delle energie alternative biosostenibili, è incapace di autonomia e ora punta sul gas naturale il metano, soprattutto per il trasporto privato e pubblico. Ieri Siim Kallas Vice Presidente della Commissione europea interviene in questa direzione:”Sappiamo che il gas naturale, per esempio, avrà un ruolo importante sia per trasporti stradali e marittimi, come l'opzione più interessante per sostituire i combustibili a base di petrolio come diesel, ancora utilizzato dalla maggior parte dei camion in Europa oggi. Con la sua alta densità di energia e basse emissioni inquinanti, gas naturale liquefatto può essere utilizzato nelle flotte pubbliche di autobus, promuovendo così il trasporto pubblico in un ambiente urbano più pulito.”

di Cinzia Marchegiani

Bulgaria – Il South Stream è un progetto infrastruttura globale del grande colosso russo Gazprom, un gasdotto con una capacità di 63 miliardi di metri cubi realizzato attraverso il Mar Nero a sud e l'Europa centrale ai fini della diversificazione delle rotte di esportazione di gas naturale ed eliminando i rischi di transito. La prima gas via del South Stream dovrebbe essere fornito a fine 2015 mentre Il gasdotto raggiungerà la sua piena capacità nel 2018. ll progetto South Stream è volto a rafforzare la sicurezza energetica europea. Si tratta di un vero e proprio passo nel perseguire la strategia di Gazprom volta a diversificare i russi di gas naturale delle rotte di approvvigionamento. Il nuovo sistema di gasdotti che soddisfano i più recenti ambientali esigenze ed ingegneria accrescerà significativamente la sicurezza energetica in tutta l'Europa continentale.

La storia del progetto è iniziato nel 2006, quando Gazprom ed Eni sono entrate in un accordo di partenariato strategico che dà diritto Gazprom per la fornitura di gas russo direttamente sul mercato italiano a partire dal 2007. In base all'accordo, i contratti esistenti per le forniture di gas russo verso l'Italia sono state estese al 2035.

La South Stream Transport, invece è una società internazionale di progetto comune responsabile per la progettazione, la costruzione e la successiva gestione di sezione offshore del South Stream. La partecipazione della società è divisa tra Gazprom (50 per cento), Eni (20 per cento), Wintershall ed EDF (15 per cento ciascuno). Nel marzo 2014 South Stream Transport ha firmato il contratto per la posa della prima stringa di sezione offshore del South Stream, più tardi nel mese di aprile – per la posa della seconda stringa. Inoltre, sono stati firmati i contratti per la fornitura di circa 150 mila tubi per le prime due corde in mare aperto. La prima stringa off-shore deve essere costruito nel terzo trimestre del 2015 e commissionata nello stesso anno.
In merito al South Stream, l’Unione Europea era già entrata a gamba tesa, infatti la Commissione europea ha ritenuto che gli accordi bilaterali della Russia con i paesi di transito, ossia Bulgaria, Serbia, Ungheria e Slovenia, violavano Terzo Pacchetto Energia dell'Unione Europea, che regola che le aziende coinvolte nella produzione di gas non possono essere proprietari dei gasdotti a lunga distanza. Lunedì scorso, 7 luglio 2014 il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov si è recato a Sofia (Bulgaria) dove ha incontrato il suo omologo, Kristian Vigenin ha espresso l’augurio che il dialogo attivo con la Commissione europea permetta la ripresa della costruzione di South Stream in territorio bulgaro, che è stato sospeso ai primi di giugno su insistenza di Bruxelles: “serve un approccio ragionevole, c’è la necessità di attuare la sua costruzione entro il termine previsto”. Approfondendo le notizie dai giornali esteri infatti si apprende che solo un mese fa, l'8 giugno 2014 il premier della Bulgaria, Plamen ORESHARSKI sotto pressione degli Stati Uniti e l'Unione europea aveva annunciato la sospensione della costruzione del "South Stream", che ovviamente aveva irritato Mosca e per tutta risposta la Gazprom minacciava di congelare la soluzione con Sofia per le forniture di gas del progetto per l'Europa, bypassando l'Ucraina e la conservazione delle principali destinazioni di esportazione, a seconda relazioni con Kiev (Ucraina). La grande perplessità della Russia era nel aver percepito che la leadership della Bulgaria per un lungo tempo aveva resistito ai tentativi di impedire la costruzione del "South Stream", improvvisamente mutava la relativa posizione dopo la visita di senatori americani guidati da John McCain. Sergei Lavrov spiega che l’accordo sul "South Stream" è stato steso nel 2008 prima dell'introduzione del Terzo Pacchetto Energia:"Rispettiamo il Terzo Pacchetto Energia che permette all'UE ei suoi membri il diritto di fissare le regole per la cooperazione in ogni campo all'interno del suo territorio, ma queste regole non possono essere applicata retroattivamente" e conclude augurandosi che la Commissione farà per l'eccezione per "South Stream per la legislazione attuale di energia dell'UE e applicare il principio di extraterritorialità, come è stato contro il progetto Trans Adriatic Pipeline. Dello stesso avviso è il ministro Vigenin che ha ritenuto troppo importante il gasdotto proprio per la sicurezza energetica del proprio paese, del su-est Europa e dell’Unione Europea auspicando nel dialogo attivo con la stessa Commissione Europea per portare in cantiere la costruzione del South Stream.
La South Stream non ferma il suo progetto e lo scorso martedì 8 luglio 2014 a Belgrado ha stipulato un contratto con la Centrgaz che ha vinto la gara per il South Stream per la costruzione dl gasdotto nella Repubblica delle Serbia.La stessa Centrgaz si concentrerà sulla progettazione, attività di costruzione e installazione, formazione del personale e la messa in South Stream in Serbia. Lo stesso contratto prevede il coinvolgimento di subappaltatori serbi nello svolgimento di determinate operazioni.

Lo stesso giorno, 8 luglio 2014 Siim Kallas Vice Presidente della Commissione europea interviene in merito al gas naturale, che dichiara rappresentare una fonte di energia per guidare europea dei trasporti nel futuro:”la nostra dipendenza da una piccola manciata di fornitori è anche una grande preoccupazione. Ci rende troppo vulnerabili. Importazioni di gas rappresentano il 70% del consumo europeo. Nel 2013, per esempio, il 39% delle importazioni di gas dell'Unione europea per volume venuto dalla Russia, il 33% dalla Norvegia e il 22% dal Nord Africa – Algeria e Libia. Alcuni paesi dell'UE si basano su un unico fornitore russo, spesso in un unico percorso di alimentazione, tra il 80 e il 100% del loro consumo di gas. E' un preoccupante livello di dipendenza – e dobbiamo solo guardare a recenti avvenimenti in Ucraina a vedere il tipo di insicurezza energia che ci troviamo di fronte. Ci sono alcuni paesi dell'UE che sono effettivamente "isole energetiche", perché non dispongono di adeguate infrastrutture di collegamento con il resto dell'UE. Che li rende vulnerabili ai capricci dei loro fornitori. Il bilancio energetico geopolitico nel mondo è cambiato. E l'Europa deve reagire ad esso. Sappiamo che il gas naturale, per esempio, avrà un ruolo importante sia per trasporti stradali e marittimi, come l'opzione più interessante per sostituire i combustibili a base di petrolio come diesel, ancora utilizzato dalla maggior parte dei camion in Europa oggi. Con la sua alta densità di energia e basse emissioni inquinanti, gas naturale liquefatto può essere utilizzato nelle flotte pubbliche di autobus, promuovendo così il trasporto pubblico in un ambiente urbano più pulito.“ 

Nulla è è per caso, in questa emergenza energetica europea lo sguardo volge alle energie alternative biosostenibili prospettate e gonfiate con gli incentivi finiti sulle bollette energetiche, dipinte come la panacea verde dell’energia ma che ha lasciato per terra l’Europa. Ad oggi l'UE è incapace di provvedere alla propria autonomina, e i vincoli e la burocrazia attuate sulle imprese industriali, ha aiutato le stesse a fuggite di corsa all’estero. Ora l’Europa si è svegliata, e il quadro clinico diventa perverso poiché fa chiudere industrie, spina dorsale dell'economia che non è in grado di sostenere il costo del trasporto privato e commerciale e dell’indotto industriale diventato inadeguato alla sopravvivenza. Logiche senza senso e lingimiranza che paga in prima persona il cittadino. Ora si osteggia questo importante gasdotto, spinti dai nuovi venti transatlantici che guarda caso hanno messo l’Europa a mo' di cuscinetto non solo per attutire ma anche  punzecchiare la Federazione Russa.

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Italia regina dei Superyacht: la leadership globale tra produzione e formazione

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l Belpaese domina il settore della cantieristica nautica e diventa punto di riferimento per la formazione di professionisti specializzati. Nicola Carbonara: “Innovazione, lusso e design sono il futuro.”
 
L’Italia si conferma leader mondiale nella produzione di superyacht, con una quota di mercato che sfiora il 54%. Durante il Cannes Yachting Festival, in corso dal 10 al 15 settembre, i riflettori sono puntati sui grandi cantieri italiani, che rappresentano il cuore dell’industria nautica di lusso. Con un fatturato di 4,4 miliardi di euro, la cantieristica italiana continua a crescere, dimostrando la sua eccellenza sia nel design che nella qualità.
 
Nicola Carbonara, imprenditore e fondatore dell’IET – Istituto Europeo del Turismo e di altri enti formativi, ha partecipato al festival, sottolineando l’importanza di una formazione di alto livello per mantenere questo primato. “La richiesta di personale qualificato come hostess, steward e marinai è altissima e ancora insoddisfatta”, ha affermato Carbonara. I suoi istituti sono ormai un punto di riferimento internazionale per chi desidera una carriera nel settore della nautica di lusso.
 
Secondo l’imprenditore, la ripresa post-Covid del settore è evidente: “Il mercato ha finalmente superato lo stallo e vediamo un ritorno alla produzione a pieno ritmo, sia per le nuove imbarcazioni che per l’usato”. Il focus oggi è su yacht sempre più grandi, dotati delle più avanzate tecnologie, in cui il design si spinge verso l’idea di vere e proprie ville galleggianti.
 
L’Italia non è solo una potenza produttiva, ma anche un faro per la formazione dei professionisti che lavorano a bordo di queste imbarcazioni. Con la crescita continua del settore, investire nella formazione e nello sviluppo delle competenze rimane fondamentale per consolidare la leadership mondiale.
Privo di virus.www.avast.com

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Occupazione in crescita nel secondo trimestre: ISTAT registra numeri record, ma emergono sfide nel mercato del lavoro

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Il tasso di occupazione raggiunge livelli storici, ma si osserva una flessione nel lavoro a termine e un aumento dei costi del lavoro

Secondo i dati diffusi dall’ISTAT, il mercato del lavoro italiano ha registrato segnali di crescita significativi nel secondo trimestre del 2024. Gli occupati sono aumentati di 124mila unità (+0,5%) rispetto al trimestre precedente, trainati dall’aumento dei dipendenti a tempo indeterminato (+0,9%) e dei lavoratori indipendenti (+0,7%). Tuttavia, è emerso un calo dei dipendenti a termine, scesi del -1,9%.

Il tasso di occupazione ha raggiunto un record storico del 62,2% (+0,2 punti), il più alto mai registrato nelle serie storiche trimestrali dell’ISTAT. Parallelamente, il tasso di disoccupazione è sceso al 6,8%, il livello più basso mai raggiunto dopo il terzo trimestre del 2008, quando si attestò al 6,7%. Anche i dati provvisori di luglio 2024 confermano questo trend positivo, con un tasso di occupazione del 62,3% e una disoccupazione ulteriormente ridotta al 6,5%, il livello più basso dal marzo 2008.

La crescita dell’occupazione è stata sostenuta anche su base annua, con un incremento di 329mila unità (+1,4%), spinto soprattutto dai dipendenti stabili (+3,3%) e dai lavoratori autonomi (+0,6%). Al contrario, i lavoratori a termine hanno continuato a diminuire su base annua, segnando un calo del -6,7%.

Il costo del lavoro e le sfide del mercato

Nonostante la crescita occupazionale, il costo del lavoro ha subito un “consistente” aumento. Nel secondo trimestre del 2024, il costo del lavoro per Unità di Lavoro a tempo pieno (Ula) è aumentato dell’1,9% su base congiunturale e del 4,5% su base annua. Questo incremento è attribuito sia alla crescita delle retribuzioni (+1,7% trimestrale e +4,7% annuale) che dei contributi sociali (+2,4% trimestrale e +4,4% annuale). L’aumento delle retribuzioni è in gran parte legato ai rinnovi contrattuali, che hanno previsto consistenti erogazioni economiche per i lavoratori.

In parallelo, l’input di lavoro, misurato attraverso le ore lavorate, è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, nonostante un aumento dell’1,6% rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo dato riflette la crescita del PIL, che nel secondo trimestre ha registrato un +0,2% congiunturale e un +0,9% tendenziale.

Reazioni politiche: maggioranza e opposizione si confrontano

Il governo ha accolto con favore i dati diffusi dall’ISTAT, sottolineando la solidità della ripresa economica e l’efficacia delle politiche occupazionali messe in atto. Il Ministro del Lavoro ha dichiarato: “I dati confermano che siamo sulla strada giusta. La crescita del lavoro stabile, con un aumento dei contratti a tempo indeterminato, dimostra che le nostre misure a sostegno dell’occupazione e della stabilizzazione stanno dando i risultati sperati”. Il governo ha poi evidenziato come la riduzione del tasso di disoccupazione al 6,8% sia un segnale di fiducia nel sistema produttivo e una conferma del miglioramento delle condizioni economiche generali del Paese.

Tuttavia, l’opposizione ha espresso preoccupazioni sulla qualità del lavoro e sull’aumento del costo del lavoro. “Sebbene i numeri mostrino una crescita occupazionale, il problema resta la precarietà diffusa”, ha commentato un esponente dell’opposizione. “Il calo dei contratti a termine e l’aumento dei costi per le imprese sono segnali che non possiamo ignorare. Il governo dovrebbe affrontare seriamente il tema della sostenibilità del mercato del lavoro, evitando che il costo del lavoro diventi insostenibile per le piccole e medie imprese”.

Inoltre, alcuni esponenti di minoranza hanno sollevato dubbi sull’efficacia dei rinnovi contrattuali, sottolineando come l’aumento delle retribuzioni, pur positivo per i lavoratori, possa mettere sotto pressione le aziende, soprattutto in un contesto economico ancora incerto.

Un futuro da monitorare

La crescita dell’occupazione e la riduzione della disoccupazione rappresentano indubbiamente una buona notizia per l’economia italiana, ma le sfide restano. Il mercato del lavoro si trova di fronte alla necessità di stabilizzare ulteriormente i lavoratori precari e di affrontare l’aumento dei costi per le imprese. Le politiche economiche dei prossimi mesi dovranno bilanciare l’aumento della produttività con la sostenibilità del costo del lavoro, garantendo al contempo stabilità e sicurezza per i lavoratori.

Il dialogo tra governo, opposizione e parti sociali sarà cruciale per mantenere il mercato del lavoro italiano su una traiettoria di crescita stabile e inclusiva.

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Manovra economica: Giorgetti illustra il quadro, dubbi su tetti agli emendamenti

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Il ministro dell’Economia spiega le difficoltà legate alle nuove regole europee. Tajani: “Grande unità di intenti nel Centrodestra”

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha fatto il punto sulla manovra economica in una riunione con i parlamentari della Lega, alla presenza di Matteo Salvini. “Ho illustrato ampiamente la cornice della manovra,” ha dichiarato Giorgetti, evidenziando le complessità del processo dovute alle nuove regole del Patto di Stabilità europeo. “Queste nuove norme rendono difficile non solo la preparazione del bilancio, ma anche la gestione degli emendamenti, poiché dobbiamo rispettare clausole stringenti riguardanti la spesa pubblica,” ha aggiunto il ministro. Tuttavia, ha precisato che al momento non sono stati discussi eventuali limiti sul numero di emendamenti.

Le dichiarazioni di Giorgetti giungono all’indomani di un vertice di maggioranza a Palazzo Chigi, durante il quale i leader del Centrodestra hanno discusso la Legge di Bilancio. In merito all’incontro, il vicepremier Antonio Tajani ha espresso ottimismo: “C’è grande unità di intenti nel Centrodestra, come ha dimostrato la riunione di ieri,” ha affermato Tajani in un’intervista. Tra i temi al centro della manovra, il taglio del cuneo fiscale e le privatizzazioni sono considerati prioritari per finanziare misure come l’aumento delle pensioni minime.

Il ruolo della Bce e la riduzione del debito

Tajani ha anche ribadito l’importanza di una strategia per la riduzione del debito pubblico, sottolineando la necessità di un taglio dei tassi di interesse almeno dello 0,50%. “È giunto il momento che la Bce si trasformi da guardiana dell’inflazione a una vera banca centrale che sostenga l’economia reale,” ha dichiarato.

Incontro con Forza Italia: conferme e proposte

Sempre nella giornata odierna, una delegazione di Forza Italia, composta dai capigruppo Paolo Barelli e Maurizio Gasparri, insieme a esponenti economici del partito, ha incontrato Giorgetti presso il Ministero dell’Economia per discutere l’impostazione della manovra. “Forza Italia ha espresso apprezzamento per la struttura della manovra, in linea con le indicazioni del segretario Antonio Tajani,” si legge in una nota del partito. Tra le priorità di FI, confermate durante l’incontro, vi sono il taglio del cuneo fiscale, la riduzione dell’Irpef e l’aumento delle pensioni minime.

Il confronto ha toccato anche temi come il costo dell’energia e la competitività delle imprese italiane. Forza Italia ha inoltre proposto di estendere le tutele al lavoro femminile, in particolare alle lavoratrici autonome, e di confermare il sostegno ai giovani con misure dedicate alla prima casa e all’inizio di nuove attività imprenditoriali. In conclusione, il partito ha ribadito l’importanza delle liberalizzazioni e della tassazione dei colossi del web, un tema che potrebbe essere esteso anche in ambito europeo.

Il dialogo tra governo e maggioranza proseguirà nelle prossime settimane, con l’obiettivo di definire una manovra che tenga conto delle esigenze di crescita economica, stabilità finanziaria e rispetto delle nuove direttive europee.

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