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di Alberto De Marchis
Viviamo in uno stato di spioni e il primato mondiale di "richieste" della Magistratura rispetto le intercettazioni, numeri e messaggi spetta proprio all'Italia. Nel 2013 ce ne sono 606mila. I giornali inglesi temono un «possibile effetto Snowden», perché la notizia arriva a un anno esatto dalle prime rivelazioni dell’ex tecnico informatico della Cia e della Nsa, da mesi «ospite» della Russia di Putin, sullo spionaggio governativo di massa. Vodafone, rivela l’esistenza di cavi collegati alle sue reti che permettono ai servizi di sicurezza di ascoltare le conversazioni e controllare gli scambi tra gli utenti in 6 dei 29 Paesi in cui opera. Con accesso diretto e senza richiesta formale, quindi, da parte di agenzie statali che il Report non indica perché Vodafone teme per l’incolumità dei suoi dipendenti in quelle aree.e intanto dall'Europa arriva il monito della vicepresidente della Commissione europea e responsabile per la Giustizia, Viviane Reding, riaffermando che «nella Ue deve essere un giudice ad autorizzare l’accesso ai dati personali dei cittadini e questa regola si applica in tutti i Paesi dell’Unione». Forse il tramontato Berlusconi non farnetica poi tanto quando dice che siamo esageratamente intercettati, a maggior ragione adesso che siamo in pol position si divertirà a dire che "ha sempre ragione".
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