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Redazione
Era sfuggito all'arresto nel blitz del marzo scorso, che concluse l'operazione "Buongustaio", portata a termine dalla Guardia di finanza contro l'organizzazione di cui era a capo, specializzata nel traffico internazionale di sostanze stupefacenti dal Sud America; l'associazione importava cocaina in Italia, a bordo di navi mercantili provenienti principalmente da Brasile e Perù.
Pasquale Bifulco è stato arrestato ieri in Perù dagli uomini della polizia italiana insieme ai colleghi peruviani, con l'accusa di associazione di tipo mafioso e traffico internazionale di droga.
L'uomo è considerato esponente di spicco della 'Ndrangheta calabrese, e appartenente alla cosca mafiosa Ietto-Cua-Pipicella, operante a Natile di Careri (Reggio Calabria).
Le indagini che hanno portato alla localizzazione del latitante, sono state coordinate dalla Procura distrettuale antimafia del capoluogo calabrese e condotte dal Servizio centrale operativo, dalla Squadra mobile reggina e dal commissariato di Siderno.
La polizia italiana, tramite il Servizio per la cooperazione internazionale del ministero dell'Interno, ha poi fornito precise indicazioni alla polizia peruviana sulla localizzazione di Bifulco e sul suo nascondiglio.
Il 41enne è stato bloccato a San Isidro, località nella provincia di Lima, mentre scendeva da un taxi di fronte alla casa dove si nascondeva.
Bifulco è un vero e proprio professionista del crimine. Parla diverse lingue e, secondo gli investigatori, si muoveva rapidamente e chiudeva accordi in mezzo mondo, pagando sempre in contanti la droga acquistata. Alle sue spalle aveva un gruppo ben organizzato e ramificato, con punti di riferimento sia in Italia, dove contava su appoggi logistici nelle provincia di Napoli, Torino, oltre che in Calabria e in Sud America.
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