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di Christian Montagna
Cosa non si fa per accaparrarsi un po’ di voti, soprattutto se si è nel bel mezzo di una campagna elettorale. Addirittura c’è chi andrebbe contro le ideologie del partito che rappresenta pur di conquistare consensi. Il comizio di Matteo Salvini, segretario federale della Lega Nord, a Napoli, non è stato un successo. E’ proprio saltato! Un gruppo di contestatori ha deciso di dare il benvenuto al politico a suon di insulti e grida. Smantellato il gazebo che avrebbe dovuto accogliere Salvini, son partiti veri e propri cori da stadio. Nella centralissima piazza Carlo III, è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine per evitare scontri e disordini. Gli stessi insulti erano indirizzati anche al candidato Antonio Coppola. E cosi il segretario che ha rinunciato al suo comizio,non appena scappato dalla città, ha replicato su twitter con queste parole: “ Venti ultrà che inneggiano a Genny ‘a carogna non rappresentano una città. Ci sono tante persone perbene, tanti disoccupati e pensionati che anche a Napoli hanno firmato per il nostro referendum per cancellare la legge Fornero, che vogliono liberarsi dall’euro e fermare l’immigrazione clandestina. La Lega lavora per loro, non per una manciata di violenti”. Decisamente meglio è andata invece a Salerno, altra tappa del Meridione Tour. Anche qui però si è imbattuto in gruppi di meridionalisti democratici che lo invitavano a scusarsi con il Sud. Salvini visibilmente agitato per gli insulti della gente, non è stato poi tanto diverso quando si è trovato a parlare dei suoi colleghi: prima ha paragonato Renzi a Napoleone e al maiale della fattoria degli animali di Orwell, successivamente riferendosi ai Cinque Stelle ha espresso dure critiche per il loro operato. D'altronde, chi la fa l’aspetti: dopo anni e anni di insulti, denigrazioni e accuse nei confronti del Sud Italia non ci si poteva aspettare un’accoglienza da red carpet. Sa, Onorevole Salvini, gli abitanti del Sud sono molto legati alla loro terra e come si dice “guai a chi gliela tocca”.
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